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Mercato dei veicoli industriali per il settore del calcestruzzo: stato dell'arte e prospettive future

Andrea Dari dialoga con Angelo Piolanti per esplorare le dinamiche attuali e future del mercato dei veicoli industriali specializzati nel settore del calcestruzzo.

Bonus Edilizia e PNRR: quanto hanno inciso sul mercato dei mezzi di trasporto in questo settore?

Caro Angelo, il mondo dell’edilizia grazie ai vari Bonus e al PNRR ha avuto negli ultimi anni un’accelerazione tale da comportare alcuni cambi di direzione anche nel mondo dei mezzi di trasporto. Nel settore del calcestruzzo preconfezionato avete registrato qualche cambiamento significativo nell’ambito degli ordini delle autobetoniere? Se sì quali?

Gli incentivi per il miglioramento tecnologico delle macchine (come “Industria 4.0”) e i piani programmatici di investimenti pubblici (come il “PNRR”) incidono moltissimo nel sostenere mercati che, come quello dell’edilizia che fa da “traino” al mercato dei veicoli per il calcestruzzo, vivono di andamenti ciclici.

Andamenti che, in primis, sono legati all’andamento delle costruzioni. Quindi, anche per mezzi come betoniere, pompe, betonpompe, gli sgravi fiscali per macchinari che incorporano dispositivi ad alto contenuto tecnologico sono un volano senza il quale il mercato subisce delle contrazioni.

Lo stesso brand “CIFA” in questi anni ha studiato il sistema “Vista 4.0”: una dotazione tecnologica già pronta per essere certificata per ricevere il credito d’imposta 4.0.

 

Autobetoniere usate per il trasporto del calcestruzzo: aumenta l'età media dei veicoli

Voi siete sempre stati un riferimento per il mercato dell’usato. Sempre sul fronte del traporto del calcestruzzo quali tendenze avete riscontrato? Quali sono i mezzi che rientrano più di frequente? Ed è cambiata l’età media dei mezzi?

L’Italia ha un parco mezzi particolarmente vetusto: parliamo di macchine che arrivano a 20 anni. E negli ultimi 3 anni, tra le tendenze del mercato e la capacità produttiva delle case madri, gli usati sono stati particolarmente richiesti.

E di conseguenza, “rientrano” molto meno frequentemente, e l’età media dei mezzi aumenta. Con questa filosofia, le ditte che hanno un allestimento per il calcestruzzo tendono a non cambiarlo fino al termine del ciclo di vita del mezzo.

La vera spinta che “obbliga” spesso al cambio di una macchina è data dalle evoluzioni del quadro normativo, specialmente dal punto di vista della regolamentazione ambientale: se ad esempio gli Euro 3 non possono più circolare, le ditte sono “costrette” a valutare un cambio macchina che altrimenti non sarebbe una priorità, soprattutto per il rischio di fermare l’attività in attesa del nuovo veicolo.

 

Manutenzione dei mezzi: l'elettronica ha un ruolo sempre più centrale rispetto alla meccanica

Nell’attività di manutenzione dei mezzi, riscontrate delle differenze rispetto al passato? Ci sono delle componenti che hanno diverse esigenze di manutenzione o sostituzione?

Sicuramente l’elettronica è sempre più centrale rispetto alla meccanica, e il livello di tecnologia del settore automotive è tra i più all’avanguardia.

Sistemi integrati di guida assistita, riconoscimento automatico della segnaletica, mirrorcam al posto degli specchi che consentono una precisione di manovra superiore rispetto al passato. Ma anche “sotto al telaio” è riduttivo parlare di mera “meccanica”: oggi un’officina ha bisogno di competenze specifiche in termini di meccatronica, oleodinamica, diagnostica computerizzata.

  

Dispositivi di sicurezza sui veicoli sono obbligatori da normativa EU

Sul fronte della sicurezza cosa oggi è possibile avere in più per le autobetoniere?

Già oggi le autobetoniere, o gli altri allestimenti per il calcestruzzo che si muovono su autocarro, in base alla marca possono vantare molti dei dispositivi di sicurezza già introdotti nelle vetture del settore automotive: frenata assistita, rilevamento dei pedoni, sensori-radar che “intercettano” eventuali ostacoli intorno al veicolo. In più è estremamente attuale l’adozione della normativa europea, il GSR (General Safety Regulation – Norme Generali sulla Sicurezza), che proprio con il mese di Luglio 2024 ha introdotto l’obbligatorietà della presenza sul veicolo di questi dispositivi, come quelli chiamati “anti-angolo cieco”.

La normativa riguarda i camion omologati dal 2022 e immatricolati nel Luglio 2024, e rende obbligatoria la presenza di segnali luminosi di arresto di emergenza, telecamere o sensori per la retromarcia, monitoraggio della pressione dei pneumatici, l’assistenza “intelligente” per il monitoraggio della velocità e il sistema di avviso automatico sulle aree degli “angoli ciechi”.

 

Digitalizzazione permette di monitorare diversi parametri per la manutenzione preventiva

E sul fronte della digitalizzazione dei mezzi, oggi quali sono gli accessori e le innovazioni che il mercato è in grado di offrire?

La tecnologia oggi permette di mantenere sotto controllo l’evoluzione di molteplici parametri, come ad esempio la produttività giornaliera o i consumi di carburante. Con l’accesso e il monitoraggio dei dati anche da remoto, come ad esempio con il sistema “CSD Advanced”, si consente inoltre la programmazione della manutenzione preventiva, in base alla quantità di calcestruzzo pompato e ore lavorate. Un'altra caratteristica del sistema è quella di semplificare le attività di diagnostica a distanza e conseguentemente intervenire sul problema e quindi ridurre in modo determinante i tempi di fermo macchina.

 

Motrici moderne: maggiore sicurezza e controllo del mezzo in movimento rispetto al passato

Infine, una domanda sulle «motrici», ovvero sul lato camion: cosa oggi un mezzo moderno è in grado di offrire rispetto al passato?

Principalmente più controllo del mezzo in movimento, la presenza di sistemi di sicurezza che evitano incidenti nei cantieri, più maneggevolezza nello spostamento, nella manovra e nella guida del mezzo, riducendo anche le sollecitazioni e le vibrazioni che producono uno stress fisico su chi passa le intere giornate su questi mezzi; la presenza inoltre, anche per motrici e trattori, di assistenti di “Guida autonoma di 2° livello”, permette ai mezzi stessi di attivarsi autonomamente per frenare o bloccare il veicolo nel caso di mancata risposta tempestiva da parte del guidatore. Ma non scordiamoci che sono innovazioni preziose per dare assistenza a chi guida, non per sostituirlo: l’autista o l’operatore rimangono i soggetti principali anche per garantire la sicurezza di tutti.

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