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Mercato dei servizi di ingegneria e architettura: gare quasi a 300mln, meglio del 2023 ma meno degli anni precedenti

l mercato dei servizi di ingegneria e architettura in Italia rimane instabile, con un aumento delle gare di progettazione nel 2024 rispetto al 2023, ma inferiore rispetto al 2021 e '22. Tuttavia, si registra una crescente attenzione all'Equo compenso e alla qualità delle prestazioni professionali.

Importi complessivi in aumento sul 2023, ma escludendo i costi per l'esecuzione dei lavori c'è un calo di 200 mln di euro (da 804 a 604)

Il mercato dei servizi di ingegneria e architettura in Italia continua a mostrare segnali di instabilità. Nonostante un incremento nelle gare di progettazione e altri servizi rispetto al 2023, il settore non ha ancora raggiunto la stabilità che molti operatori sperano di vedere. Secondo il recente rapporto del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), le gare pubblicate tra gennaio e aprile 2024 ammontano a 295,6 milioni di euro, un incremento rispetto ai primi quattro mesi del 2023, ma ancora inferiore rispetto agli stessi periodi del 2019, 2020 e 2021.

Analizzando i dati mensili, si osserva che dopo un inizio anno simile al 2023, a partire dalla fine di febbraio 2024 si è verificato un aumento progressivo degli importi complessivi. Questo fenomeno può essere attribuito a una maggiore attenzione verso le prestazioni professionali e la tutela dei professionisti, in linea con la disciplina dell'Equo compenso. Tuttavia, considerando l'insieme dei servizi di ingegneria e architettura (escludendo i costi per l'esecuzione dei lavori), si nota una contrazione significativa: gli importi complessivi a base d’asta per i soli servizi di ingegneria ammontano a circa 604 milioni di euro, ben 200 milioni in meno rispetto allo stesso periodo del 2023.

Quest'anno, la porzione degli importi riservata ai servizi di ingegneria "tipici" è quasi raddoppiata rispetto al totale del 2023, mentre gli importi per i servizi di ingegneria con esecuzione sono diminuiti. Questo cambio di distribuzione è dovuto in gran parte alla riduzione degli appalti integrati finanziati dalle risorse del PNRR. Di conseguenza, il mercato presenta ancora un quadro incerto, senza una direzione ben definita.

 

(Crediti: CNI)

 

Angelo Domenico Perrini, Presidente del CNI, ha commentato: “Il mercato dei servizi di progettazione di ingegneria e architettura non ha ancora ritrovato una rotta stabile. Dopo una ripresa esponenziale avviata nel 2014 e durata cinque anni, dal 2020, complice la pandemia e altri eventi, il mercato è stato caratterizzato da un andamento altalenante. Nonostante gli investimenti recenti nel settore delle costruzioni, è ancora presto per prevedere la direzione futura di questo mercato. È comunque positivo l'aumento della sensibilità verso il tema dell’Equo compenso e la tutela del lavoro di chi fa progettazione e della qualità delle opere”.

Marco Ghionna, Presidente del Centro Studi CNI, ha aggiunto: “Il mercato è fluttuante, il che non aiuta a definire una situazione chiara e facilmente leggibile. Speriamo che si arrivi a una stabilizzazione del mercato per valutare un trend effettivo. I dati suggeriscono una ripresa dei servizi di ingegneria 'tipici' a discapito di quelli con esecuzione. Inoltre, si osserva un positivo miglioramento degli importi destinati alla progettazione, probabilmente correlato agli effetti dell’Equo compenso”.

Esaminando i bandi di gara per servizi di ingegneria e architettura "tipici", oltre il 66% delle gare pubblicate ha un importo a base d’asta inferiore a 140.000 euro, mentre solo il 6,5% rientra tra 140.000 e 215.000 euro. Le gare con importi superiori a 215.000 euro rappresentano poco più del 27%. Nel periodo in esame, l’importo medio di aggiudicazione delle gare assegnate ai liberi professionisti è diminuito, così come quello per i consorzi, mentre è aumentato per le società e le RTI/ATI miste.

I liberi professionisti hanno ottenuto il 30,7% delle gare per servizi di ingegneria (senza esecuzione), ma solo il 5,6% degli importi totali, circa la metà rispetto allo stesso periodo del 2023. Le società, invece, si sono aggiudicate il 72,5% degli importi. I liberi professionisti vedono maggiori possibilità di successo nelle gare con importi inferiori a 140.000 euro, aggiudicandosi il 66,3% delle gare e il 45% degli importi. Queste percentuali diminuiscono significativamente per importi superiori a 215.000 euro.

Giuseppe Maria Margiotta, referente del CNI per il Centro Studi, ha concluso: “Il dato sui ribassi mostra che la legge sull’Equo compenso non ha aggravato i costi per le casse pubbliche, contrariamente a quanto previsto da alcuni. Con l’entrata a regime della nuova legge, ci attendiamo una riduzione dei ribassi medi e soprattutto dei ribassi massimi, inaccettabili sotto tutti i punti di vista".

 

IN ALLEGATO IL REPORT CNI INTEGRALE.

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