Ventilazione meccanica controllata (VMC) | Sostenibilità | Comfort e Salubrità | Prevenzione Muffe | Progettazione | Ristrutturazione | Risparmio Energetico | CALEFFI SPA
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VMC centralizzata a doppio flusso con recupero di calore: cosa serve sapere per un impianto davvero efficiente

La VMC è sempre più centrale nella progettazione impiantistica per garantire qualità dell’aria, comfort e risparmio energetico in ambienti ad alta tenuta. Le soluzioni CALEFFI a doppio flusso con recupero di calore uniscono efficienza termica, filtrazione avanzata e integrazione con sistemi HVAC, ideali per edifici residenziali e terziari evoluti.

Integrazione VMC-impianto: come semplificare la progettazione grazie ai sistemi Caleffi

Intervista sulla VMC centralizzata a doppio flusso con recupero di calore

Intervistato: Elia Cremona, Product Manager di CALEFFI S.p.A.

Oggi le persone trascorrono gran parte del proprio tempo in ambienti chiusi – abitazioni, uffici, scuole, strutture sanitarie. Il progressivo miglioramento dell’isolamento termico degli edifici, se da un lato riduce i consumi energetici, dall’altro limita sensibilmente il ricambio naturale dell’aria, con possibili effetti negativi sul comfort e sulla salute.

I sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) centralizzati a doppio flusso con recupero di calore rappresentano una soluzione efficace per garantire la qualità e la salubrità dell’aria indoor, mantenere un adeguato livello di umidità e ridurre i consumi energetici grazie allo scambiatore di calore.

In questa intervista della redazione di Ingenio, insieme a Elia Cremona, Product Manager di CALEFFI S.p.A., approfondiamo gli aspetti tecnici fondamentali e le scelte progettuali più indicate per realizzare impianti VMC a doppio flusso performanti e affidabili.

 

Perché la qualità dell’aria interna è diventata un tema così rilevante nel settore della progettazione impiantistica?

Negli ultimi anni è emerso in modo sempre più evidente che la qualità dell’aria indoor influisce direttamente sul benessere e sulla salute delle persone, sia nel breve periodo (disturbi respiratori, mal di testa, irritazioni) sia nel lungo periodo (problemi cardiovascolari e sindrome dell’edificio malato).

Parallelamente, la crescente attenzione all’efficienza energetica ha portato a realizzare involucri edilizi e serramenti ad altissima tenuta, riducendo drasticamente le infiltrazioni d’aria spontanee. Di conseguenza, se non si prevede un sistema adeguato di ricambio, l’aria interna tende a saturarsi di inquinanti (CO₂, VOC, particolato, umidità in eccesso), compromettendo il comfort termico e igrometrico e favorendo la formazione di muffe. Da qui l’importanza di integrare la ventilazione meccanica controllata nella progettazione impiantistica, così da coniugare l’isolamento termico con una salubrità ottimale degli ambienti.

 

Come funziona la VMC a doppio flusso e perché è meglio della ventilazione naturale

Che cos’è un sistema di VMC centralizzato a doppio flusso con recupero di calore e quali vantaggi offre rispetto alla ventilazione naturale?

Un sistema di VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) centralizzato a doppio flusso con recupero di calore è costituito da un’unica unità di ventilazione che serve l’intero edificio. Al suo interno si trovano due ventilatori separati: uno si occupa di immettere aria esterna filtrata (solitamente nelle zone giorno e notte), mentre l’altro estrae l’aria viziata dai locali che generano umidità e odori, come bagni e cucine. Il cuore di questo sistema è lo scambiatore di calore grazie al quale una parte significativa dell’energia termica dell’aria in uscita viene trasferita all’aria di rinnovo in ingresso.

La presenza di questo recuperatore fa sì che l’aria esterna, prima di essere immessa negli ambienti, venga preriscaldata in inverno o preraffrescata in estate, riducendo così la necessità di energia per mantenere la temperatura di comfort.

Inoltre, l’unità è dotata di filtri che trattengono polveri, pollini e inquinanti (incluse le polveri sottili PM10 e PM2,5), migliorando sensibilmente la qualità dell’aria immessa. In questo modo, si mantiene sotto controllo anche l’umidità interna, poiché l’estrazione continua dell’aria viziata, soprattutto nei locali umidi, aiuta a prevenire condense e la formazione di muffe.

Diversamente dall’apertura occasionale delle finestre, il sistema di VMC a doppio flusso garantisce un ricambio costante, con portate d’aria calcolate in fase progettuale. Questo assicura ambienti interni più salubri e comfort termico superiore, grazie all’assenza di correnti fredde tipiche dell’areazione naturale. È vero che per installare un sistema di questo tipo occorre pianificare una rete di canali (ramificata o a plenum) e un adeguato posizionamento di bocchette e unità di ventilazione, ma il risultato è un notevole risparmio energetico e un controllo più puntuale dell’aria indoor rispetto alla semplice ventilazione naturale.

 

Sistema VMC centralizzato a doppio flusso con recupero di calore.
Sistema VMC centralizzato a doppio flusso con recupero di calore. (Pubblicazione periodica "Idraulica" n.62 Caleffi Hydronic Solutions)

 

Caratteristiche tecniche e vantaggi principali rispetto alla ventilazione naturale:

1. Ricambio d’aria continuo e controllato
• La portata d’aria di immissione ed espulsione è regolata da ventole dimensionate in base ai carichi di progetto e ai requisiti di qualità dell’aria interna.
• Assicura un numero di ricambi definito (ad esempio in m³/h per ambiente), stabilizzato nel tempo, indipendentemente dalle condizioni esterne o dall’apertura occasionale di finestre.
2. Recupero energetico ad alta efficienza

• Grazie allo scambiatore, l’aria esterna entra con una temperatura prossima a quella indoor, riducendo drasticamente i carichi di riscaldamento o raffrescamento.
• Efficienze di recupero termico che possono superare l’80-90% (a seconda del tipo di scambiatore e delle condizioni operative).
3. Filtrazione selettiva e miglioramento della IAQ (Indoor Air Quality)

• I filtri sulla presa esterna (prefiltro + filtro fine) rimuovono polveri sottili, pollini, VOC e particolato (PM10, PM2,5), garantendo aria più pulita.
• Filtri sull’estrazione proteggono lo scambiatore e l’unità da polveri provenienti dall’ambiente interno, evitando accumuli e possibili colonizzazioni batteriche.
4. Controllo dell’umidità e prevenzione di muffe

• L’estrazione costante dell’aria umida da cucine e bagni limita i fenomeni di condensa su pareti fredde e ponti termici, aiutando a prevenire muffe e degradamento strutturale.
• L’aria esterna, se più secca, contribuisce a mantenere un tasso igrometrico ottimale.
5. Maggior comfort acustico e termico

• Riduzione di correnti d’aria fredda tipiche dell’apertura delle finestre, mantenendo un microclima stabile e confortevole.
• Le finestre restano chiuse più spesso, migliorando anche l’isolamento acustico dall’ambiente esterno.
6. Progettazione integrata

• In fase progettuale si definiscono portate, condotte (ramificate o a plenum), livelli di filtrazione e posizionamento delle bocchette, garantendo un sistema bilanciato e adeguato alle esigenze dell’edificio.
• L’installazione, sebbene più invasiva rispetto a sistemi decentralizzati, permette di trattare in maniera uniforme tutti gli ambienti, ottimizzando il comfort complessivo.

 

Confronto tra ventilazione naturale e sistemi VMC
Confronto tra ventilazione naturale e sistemi VMC. (Pubblicazione periodica "Idraulica" n.62 Caleffi Hydronic Solutions)

 

Quali sono i principali aspetti progettuali e di dimensionamento da considerare per un impianto VMC centralizzato a doppio flusso?

Il dimensionamento richiede un’analisi delle portate d’aria di immissione ed estrazione necessarie, valutando il numero di ricambi orari in relazione alla destinazione d’uso (residenziale, uffici, ecc.). È fondamentale definire correttamente:

  1. Portata: in base al volume dei locali e alla normativa di riferimento.
  2. Percorso delle canalizzazioni: per minimizzare perdite di carico ed eventuali rumori, e per prevenire fenomeni di condensa in tratti non riscaldati.
  3. Posizionamento ottimale delle bocchette: immissioni preferibilmente distanti dalle estrazioni, in modo da garantire un buon “lavaggio” dei locali senza correnti d’aria fastidiose.
  4. Tipologia di distribuzione: a “plenum” (con cassette di distribuzione e tubi flessibili) o “ramificata” (con canali principali e diramazioni).

Un’adeguata progettazione previene squilibri nei flussi, mantiene elevate efficienze di recupero e assicura comfort acustico e termico.

 

Come funziona lo scambiatore di calore e quali livelli di efficienza si possono raggiungere?

Lo scambiatore di calore (spesso in controcorrente) consente il passaggio di due flussi d’aria separati: l’aria di espulsione cede calore all’aria di rinnovo in entrata, senza mai miscelarsi. Nei recuperatori a flussi incrociati o, ancora meglio, in controcorrente, si possono raggiungere efficienze di scambio dell’80-90%. Ciò significa che l’aria fredda in ingresso viene pre-riscaldata (in inverno) quasi fino a raggiungere la temperatura di quella interna, riducendo notevolmente il carico sull’impianto di riscaldamento o di raffrescamento.

 

Tipologie di recuperatori di calore.
Tipologie di recuperatori di calore. (Pubblicazione periodica "Idraulica" n.62 Caleffi Hydronic Solutions)

 

Aria ben distribuita, comfort assicurato: il segreto di una VMC che funziona davvero

Quanto incide la corretta distribuzione dell’aria sulla resa complessiva dell’impianto e sul comfort?

La corretta distribuzione dell’aria è fondamentale per sfruttare pienamente l’efficienza del recuperatore di calore e garantire un comfort uniforme in tutti gli ambienti. In particolare, è essenziale che l’aria pulita venga effettivamente immessa nelle zone giorno e nelle camere, mentre l’aria viziata e umida venga aspirata dai locali di servizio (bagni e cucine) in modo mirato. Un posizionamento non ottimale delle bocchette può generare aree di ristagno, rumore o correnti d’aria fastidiose per gli occupanti.

Dal punto di vista progettuale, bisogna prestare particolare attenzione al dimensionamento delle velocità nei canali, così da bilanciare efficienza energetica, comfort acustico e facilità di manutenzione (soprattutto nei tratti di distribuzione interni). Una rete di canali ben progettata, che tenga conto di queste variabili, assicura che l’intero volume dell’aria immessa venga effettivamente rinnovato e che l’energia recuperata dallo scambiatore non vada sprecata. In sintesi, una corretta distribuzione influenza in modo determinante sia la prestazione complessiva dell’impianto sia il benessere percepito dagli utenti.

 

Sistema di distribuzione ramificato e con plenum.
Sistema di distribuzione ramificato e con plenum (Pubblicazione periodica "Idraulica" n.62 Caleffi Hydronic Solutions)

 

VMC e qualità dell’aria indoor: il ruolo chiave dei filtri e della loro manutenzione

Quale ruolo giocano i filtri e che accortezze servono per una loro corretta manutenzione?

I filtri sono fondamentali per trattenere polveri e particolato, proteggere lo scambiatore e garantire che l’aria in ingresso sia pulita. In genere, le unità VMC sono dotate di un prefiltro per particelle più grosse (pollini, insetti) e di filtri più fini, dedicati alle polveri sottili. In fase di progetto è opportuno scegliere il corretto grado di filtrazione, valutando anche le condizioni dell’aria esterna. La manutenzione consiste nella pulizia o sostituzione periodica dei filtri, per evitare cali di portata d’aria, aumento dei consumi elettrici e rischi di proliferazione batterica.

 

Canalizzazioni VMC e comfort abitativo: strategie contro la formazione di condense e muffe   

Come si possono prevenire la formazione di condense e muffe all’interno delle canalizzazioni?

Per prevenire la formazione di condense nelle canalizzazioni VMC, è innanzitutto indispensabile isolare termicamente i tratti che attraversano zone non riscaldate (ad esempio sottotetti freddi, cavedi esterni o locali tecnici). In inverno, il canale che trasporta aria fredda dall’esterno potrebbe rapidamente raggiungere temperature al di sotto del punto di rugiada, con conseguente condensazione dell’umidità presente nell’aria ambiente. Un adeguato strato isolante evita che la superficie delle condotte si raffreddi eccessivamente e che si creino ponti termici interni.

In parallelo, è fondamentale mantenere un corretto numero di ricambi d’aria, così da controllare l’umidità relativa negli ambienti: una VMC ben dimensionata e bilanciata estrae costantemente l’aria più umida (specialmente in cucine e bagni) e immette aria esterna più secca (in inverno), limitando la probabilità di formazione di muffe.

Alcune soluzioni impiantistiche prevedono l’impiego di materiali fonoassorbenti o specificamente trattati per limitare l’accumulo di condensa all’interno dei canali. Inoltre, una regolare manutenzione – comprensiva di pulizia o sostituzione periodica dei filtri, nonché di ispezione delle condotte – riduce il rischio di ristagni e proliferazioni. In sede di progettazione, è infine opportuno verificare i percorsi delle condotte per evitare tratti eccessivamente lunghi o con pendenze sfavorevoli, che potrebbero favorire il ristagno di umidità.

 

Meno CO₂, meno bollette: VMC a doppio flusso e i numeri del risparmio energetico 

Che risultati si possono ottenere in termini di riduzione dei consumi energetici e miglioramento del comfort?

Con un sistema VMC centralizzato a doppio flusso, dotato di recuperatore di calore ad alta efficienza (anche fino al 90%), l’aria estratta dagli ambienti cede buona parte della sua energia all’aria in ingresso: questo riduce sensibilmente il carico termico necessario al riscaldamento in inverno e al raffrescamento in estate. Ne derivano risparmi energetici notevoli sul bilancio complessivo dell’edificio, specialmente quando la coibentazione è elevata e i ponti termici sono ridotti.

Parallelamente, il comfort interno beneficia di un ricambio continuo che mantiene la qualità dell’aria entro valori ottimali: si tengono sotto controllo gli inquinanti (particelle sottili, VOC, CO₂) e l’umidità, evitando muffe o condense sulle superfici più fredde. Inoltre, la filtrazione dell’aria immessa riduce il contenuto di polveri e pollini, migliorando il benessere respiratorio degli occupanti. Il risultato è un ambiente più salubre, con parametri termo-igrometrici bilanciati e un clima confortevole in ogni stagione, senza dover aprire le finestre e disperdere energia.

 

Normative e linee guida per la VMC: cosa serve sapere per progettare secondo le regole

Quali normative e linee guida regolano la progettazione e il dimensionamento di un impianto VMC a doppio flusso?

La progettazione di un sistema VMC a doppio flusso deve tenere conto di una serie di normative e linee guida, sia nazionali che europee, tuttora in vigore:

  • Serie UNI EN 16798 (che ha sostituito in larga misura la UNI EN 15251): fornisce prescrizioni e raccomandazioni relative ai requisiti di ventilazione, qualità dell’aria interna e risparmio energetico. Definisce, fra l’altro, livelli massimi di concentrazione di CO₂ in ambiente.
  • Direttiva 2008/50/CE sul tema della qualità dell’aria esterna, recepita dal D.Lgs. 155/2010 in Italia, che stabilisce i limiti degli inquinanti atmosferici (come PM10 e PM2,5). Questo influisce sul corretto posizionamento delle prese d’aria in contesti urbani.
  • Direttive Europee in materia di prestazione energetica degli edifici (come la EPBD – Direttiva 2010/31/UE, integrata dalla 2018/844/UE) e regolamenti Ecodesign (UE 1253/2014 e 1254/2014) per i requisiti minimi di efficienza dei sistemi di ventilazione.
  • Regolamenti edilizi e sanitari locali, che possono imporre vincoli specifici sull’altezza minima da terra e sulla distanza reciproca fra prese e bocchette di espulsione dell’aria.

Infine, le linee guida del produttore e la documentazione tecnica di settore forniscono indicazioni operative per garantire un corretto bilanciamento delle portate, l’adeguato isolamento delle condotte e l’installazione ottimale delle unità di ventilazione. Coniugare correttamente questi riferimenti normativi e tecnici assicura la conformità legislativa, il benessere degli occupanti e un’elevata efficienza energetica.

   

Sistemi VMC CALEFFI: performance termica, qualità dell’aria e supporto tecnico integrato

Perché affidarsi a soluzioni come quelle proposte da CALEFFI per i sistemi di ventilazione meccanica centralizzata?

L’esperienza pluridecennale di CALEFFI nel settore idrotermosanitario si è estesa naturalmente anche al mondo della ventilazione meccanica, arricchendo l’offerta con soluzioni progettate per garantire sia elevate prestazioni termiche sia una qualità ottimale dell’aria. Grazie a una ricerca e sviluppo costanti, CALEFFI mette a disposizione degli installatori e dei progettisti prodotti testati e certificati, caratterizzati da componenti di alta affidabilità – dagli scambiatori di calore ai sistemi di distribuzione – e da un’attenzione particolare ai dettagli installativi.

La gamma di sistemi VMC proposta si integra perfettamente con gli impianti di riscaldamento e di raffrescamento, semplificando le operazioni di installazione e manutenzione. L’azienda dedica inoltre grande cura al comfort dell’utente finale: la filtrazione dell’aria è progettata per ridurre inquinanti e particolato, mentre l’isolamento acustico e le portate ottimizzate assicurano un funzionamento silenzioso ed efficiente.

In più, CALEFFI fornisce ampio supporto tecnico: guide, schemi impiantistici e assistenza in fase di progetto permettono di adattare la soluzione VMC alle specifiche esigenze di ogni edificio, sia esso una nuova costruzione o un intervento di riqualificazione energetica. In questo modo, il professionista può contare su un partner affidabile che combina un’ampia expertise impiantistica con la volontà di innovare costantemente, offrendo così sistemi di ventilazione meccanica centralizzata che coniugano salubrità, efficienza e durabilità.

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