Materiali riciclati ed economia circolare: ecco il tool TE3C che calcola energia e CO₂ risparmiate dalle imprese

TE3C: il nuovo software ENEA-Utilitalia che misura l’economia circolare e aiuta le imprese a scegliere meglio

Nel contesto della transizione ecologica e della crescente attenzione alla sostenibilità industriale, ENEA e Utilitalia hanno sviluppato uno strumento innovativo in grado di tradurre la circolarità in numeri concreti e certificabili.

Si chiama TE3C, acronimo di Titoli di Efficienza Energetica Circolare e Crediti di Carbonio Circolare, ed è un software gratuito che consente alle aziende di calcolare con precisione i benefici ambientali derivanti dall’impiego di materiali secondari (cioè scarti, sottoprodotti o materiali riciclati) in sostituzione delle materie prime vergini.

L’obiettivo è ambizioso ma chiaro: quantificare i risparmi energetici e le emissioni di CO₂ evitate, stimolando pratiche industriali più virtuose e premiando le imprese che scelgono di alimentare la propria produzione con materiali rigenerati.

“L’utilizzo di materiali secondari può ridurre significativamente i consumi di energia e le emissioni climalteranti legate al ciclo di vita dei prodotti,” spiega Silvio Viglia, ricercatore ENEA e co-sviluppatore del software. “Con TE3C le imprese possono finalmente misurare questi vantaggi e ricevere un attestato certificato che ne riconosce il valore.”

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Come funziona TE3C

Alla base del software vi è un sofisticato database che raccoglie dati scientifici e industriali su 34 materiali in otto categorie principali: plastica/gomma, inerti, metalli ferrosi e non ferrosi, carta/cartone, vetro, tessili e legno. Per ciascun materiale vengono confrontati i valori di intensità energetica e impronta di carbonio nella forma primaria e in quella riciclata, permettendo di calcolare i TEEC e i 3C generati.

Un punto di forza è l’approccio cooperativo del sistema: gli utenti registrati – università, consorzi, aziende, enti di ricerca – possono contribuire con dati propri ad aggiornare e arricchire il database, previa validazione da parte del team ENEA. Un vero e proprio modello “open science”, al servizio dell’industria circolare.

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Dalla teoria alla certificazione

TE3C non si limita a elaborare stime teoriche: permette alle aziende di ottenere un attestato ufficiale con il numero di TEEC e 3C generati attraverso l’uso o la produzione di materiali secondari. Ma non si tratta di autocertificazioni: l’emissione degli attestati è subordinata alla verifica dei dati forniti e dei documenti di acquisto o vendita dei materiali, garantendo trasparenza e affidabilità.

Nel medio periodo, questi titoli e crediti potrebbero trovare spazio in mercati dedicati, premiando economicamente le aziende più virtuose e stimolando lo sviluppo di una filiera del riciclo di qualità, capace di offrire materiali secondari competitivi e tracciabili.

Dati concreti: quanto si risparmia davvero?

Grazie a un’analisi dettagliata di oltre 40 filiere del riciclo, ENEA ha calcolato i risparmi energetici ed emissivi associati a diversi materiali. Alcuni esempi:

• Cartone: 0,25 tep/t risparmiati
• Vetro: 0,58 tep/t
• PET (bottiglie in plastica): 1,11 tep/t
• Acciaio: 2,86 tep/t
• Alluminio: il caso più virtuoso, con circa 4 tep risparmiati e 15 tonnellate di CO₂ evitate per ogni tonnellata di materiale riciclato.

Questi dati, calcolati secondo l’approccio “dalla culla al mercato” (Life Cycle Assessment – LCA), tengono conto dell’intero ciclo di vita dei materiali, dall’estrazione della materia prima o dalla generazione del residuo, fino alla fase di immissione sul mercato.

Un passo concreto verso la transizione circolare

TE3C rappresenta una piattaforma strategica per accelerare la transizione verso l’economia circolare in Italia. Non solo consente alle aziende di migliorare le proprie performance ambientali, ma crea anche le condizioni per un ecosistema industriale più consapevole, interconnesso e competitivo, dove il valore ambientale diventa un elemento misurabile, certificabile e – in prospettiva – scambiabile.

Disponibile online e gratuito, TE3C è un esempio concreto di come la collaborazione tra ricerca pubblica e imprese possa generare strumenti innovativi, capaci di coniugare tecnologia, sostenibilità e sviluppo economico.

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Fonte: ENEA