Controlli | CODIS - Associazione per il controllo, la Diagnostica e la Sicurezza delle strutture infrastrutture e beni culturali
Data Pubblicazione: | Ultima Modifica:

Master in diagnostica strutturale: al via a febbraio il nuovo corso del Politecnico di Milano e Codis

A febbraio 2022 partirà il Master di II livello in diagnostica strutturale dedicato all'analisi del degrado, al controllo, monitoraggio e alla verifica di sicurezza di strutture e infrastrutture esistenti. Il corso è stato attivato dal Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, in partenariato con l'Associazione CODIS. La domanda di ammissione deve essere inviata entro il 14 febbraio 2022.

A febbraio 2022 partirà il Master di II livello in diagnostica strutturale dedicato all'analisi del degrado, al controllo, monitoraggio e alla verifica di sicurezza di strutture e infrastrutture esistenti.

Il corso è stato attivato dal Politecnico di Milano – Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, in partenariato con l'Associazione CODIS. Durerà 12 mesi e si svolgerà nella sede dell'Ateneo milanese, con una parte delle lezioni erogata online.

Il 18 gennaio, a Milano, sarà presentato con un evento riconosciuto dal CNI e il rilascio dei CFP, mentre la domanda di ammissione deve essere inviata entro il 14 febbraio 2022. 


Il nuovo Master dedicato alla conoscenza e monitoraggio delle strutture ed infrastrutture 

Il Master universitario di II livello in “Diagnostica Strutturale” vuole affrontare, con un approccio interdisciplinare, il tema della conoscenza e monitoraggio delle strutture ed infrastrutture esistenti.

Seguendo la logica del processo valutativo che inizia con la ricerca e l’acquisizione della documentazione dell’opera, si procede con la formulazione di un progetto di ispezione, diagnostica e monitoraggio, approfondendo i temi legati al corretto utilizzo delle tecniche di diagnostica e monitoraggio e alla corretta interpretazione dei risultati.

Il processo valutativo ha come obiettivi finali la valutazione della sicurezza, l’attuazione del piano di manutenzione, l’adeguamento e il retrofitting dell’opera.

I tecnici che seguiranno il percorso formativo proposto acquisiranno competenze specifiche sulle tematiche indicate.

 


INGENIO mediapartner del Master del Politecnico

"Ci è stato proposto di essere Mediapartner di questo interessante Master di II Livello. Ovviamente abbiamo accettato e con INGENIO cercheremo di dare la massima visibilità a questa iniziativa di grande pregio per il settore.

Andrea Dari


 

Un Master a cui si da importanza al progetto a ciclo di vita delle strutture e delle infrastrutture

"Fin dai primi anni duemila è stata definita la filiera del progetto a ciclo di vita delle strutture e delle infrastrutture con riferimento al percorso che, partendo dalle fasi iniziali del progetto di fattibilità sviluppa la realizzazione di un’opera, il suo utilizzo e infine la demolizione e il riciclo. Come dicono gli anglosassoni: “dalla culla alla tomba”.

Sicuramente sono necessari ulteriori studi e approfondimenti in particolare a supporto degli sviluppi normativi, con riferimento ad esempio, alla verifica “una sola volta” della sicurezza. La codifica della filiera introduce una logica stringente tra le varie attività che portano alla realizzazione dell’opera con l’obiettivo fondamentale della verifica di sicurezza." evidenza il Prof. Gianpaolo Rosati, del Politecnico di Milano, "Il metodo introdotto ha valenza generale e con necessario procedimento di storicizzazione può essere applicato alle strutture esistenti e all’ingegneria forense. In questo ampio e generale quadro della verifica di sicurezza delle strutture e infrastrutture si inserisce il Master: infatti all’interno della filiera del progetto a ciclo di vita è determinante il dialogo tra le attività di progetto, di modello e le attività sperimentali in senso generalizzato: prove di laboratorio, prove in situ, diagnostica e monitoraggio, alle varie scale. Ecco quindi spiegato il coinvolgimento dei vari “attori” che partecipano alla filiera.

Questi sono gli aspetti concettuali, ma gli eventi dell’ ultimo quinquennio ci trasmettono il vero messaggio: le competenze tecniche acquistano valore solo se supportate dall’etica del lavoro."

 

Un Master a cui si da importanza al progetto a ciclo di vita delle strutture e delle infrastrutture

 

Una nuova figura di ingegnere esperto in conoscenza e controllo delle strutture esistenti

«L’istituzione del Master in Diagnostica strutturale che abbiamo promosso in accordo con il Politecnico di Milano, nasce dall’esigenza di formare una nuova figura di ingegnere che, grazie ad un approccio interdisciplinare, possa diventare un esperto in conoscenza e controllo delle strutture esistenti» ha dichiarato il presidente della Codis, l'Associazione per il Controllo, la Diagnostica e la Sicurezza delle Infrastrutture e Beni Culturali – Ing. Eduardo Caliano.

«Le sfide che attendono il Paese nei prossimi anni attraverso il PNRR passano anche per una rinnovata attenzione alla tutela del proprio patrimonio costruito, sia strutturale sia monumentale. Solo attraverso un approccio diagnostico rispetto al costruito, si esce dal campo delle incertezze (anche economiche) che accompagnano il progetto di risanamento o restauro, per abbracciare quello delle certezze scientifiche, che porteranno ad interventi mirati, meno invasivi, meno costosi»

La Codis, l’associazione degli esperti in materia di diagnostica del costruito nata nel 2018, ritiene fondamentale che, alla luce della rinnovata sensibilità nazionale, in termini di conservazione del patrimonio costruito, occorra formare esperti in metodologie di Indagine Diagnostica che coniughino la certezza del dato alla velocità di acquisizione anche con misure non distruttive. 

«Il Master – prosegue il presidente Caliano - si pone come primo tassello per l’avvio di un procedimento più ampio che porterà alla creazione di una figura di ingegnere specializzato per interventi conoscitivi sui beni monumentali, sull’edilizia civile come sulle infrastrutture. In tal senso la Codis è grata al Politecnico di Milano ed in particolare ai docenti del Comitato Tecnico Scientifico, rappresentati dal prof. Gianpaolo Rosati, per aver raccolto il nostro invito ed abbia reso possibile, attraverso l’istituzione del Master, il primo tassello di questo percorso».  

 

Come si svolgerà il Master: l'intervista all'Ing. Caliano

 

Il piano didattico del corso post laurea

Saranno affrontati i temi relativi alle strutture esistenti, che in Italia comprendono - per la gran parte del patrimonio edilizio ed infrastrutturale - opere realizzate da oltre 50 anni, a cui appartengono costruzioni da quelle in muratura storica, fino alle più moderne strutture e infrastrutture in acciaio, calcestruzzo armato e in calcestruzzo armato presollecitato.

Saranno trattati la storia delle tecniche costruttive, i materiali e le tecnologie del passato, i meccanismi chimico fisici alla base dei processi di degrado dei materiali, l’analisi dei dissesti, il rilievo, la diagnostica, il monitoraggio strutturale, lo studio dei collassi strutturali, la diagnosi del costruito per la determinazione del valore immobiliare e la diagnostica nell’ingegneria forense.

Il percorso formativo affronterà anche il tema del corretto uso delle attività di modellazione analitico-numerica, funzionali alla formulazione del progetto di diagnostica e monitoraggio e alla valutazione della sicurezza. Questi aspetti sono, anche dal punto di vista etico e deontologico i più delicati, in quanto attengono al processo decisionale del gestore dell’opera sulla necessità, rapidità e intensità delle azioni da intraprendere per scongiurare eventi gravi. Verranno discussi e approfonditi i principali dubbi interpretativi e quali siano i casi di efficace applicazione.

Il piano didattico è coerente con i profili professionali previsti dalla prassi di riferimento UNI/PdR 56:2019 (Certificazione del personale tecnico addetto alle prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile, inclusi i beni culturali e architettonici).

 

Gli sbocchi professionali

Gli sbocchi professionali sono presso studi professionali di ingegneria e architettura, uffici tecnici di enti pubblici e imprese di costruzioni, laboratori di ricerca e di sperimentazione su strutture e materiali, gestori pubblici e privati di reti infrastrutturali, società assicurative, Protezione Civile, Uffici del Ministero Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Tribunali.

Il Master permetterà di acquisire un profilo professionale coerente con la norma UNI/PdR 56:2019.

 


IL PROGRAMMA DEL CORSO A QUESTO LINK


 

Requisiti di ammissione

Il Master è aperto a candidati con Laurea Magistrale/Specialistica in Ingegneria Civile, Edile, Edile- Architettura, Architettura e Scienze Geologiche.

La domanda di ammissione deve essere inviata entro il 14 febbraio 2022 e saranno ammessi al massimo 30 partecipanti. Il corso durerà 12 mesi, da febbraio 2022 a febbraio 2023 e si svolgerà al Politecnico di Milano, con una parte delle lezioni erogata online.


CLICCA QUI PER LA DOMANDA DI AMMISSIONE


 

DIRETTORE DEL MASTER

Prof. Gianpaolo Rosati - Politecnico di Milano

COMITATO ORGANIZZATORE 

Politecnico di Milano

  • Prof. Andrea Bassi
  • Prof. Fabio Biondini
  • Prof.ssa Lorenza Petrini
  • Prof. Gianpaolo Rosati
  • Prof. Alberto Taliercio

Associazione CODIS

  • Phd Ing. Eduardo Caliano (Presidente)
  • Ing. Rocco Ferrini
  • Ing. Lucia Rosaria Mecca

Controlli

News e approfondimenti sull’importante tema dei controlli nel settore delle costruzioni e sull’evoluzione normativa che ne regola l’attuazione.

Scopri di più