Massetti: Saint-Gobain presenta due autolivellanti ad alta fluidità per impianti radianti a basso spessore
Ridurre al minimo lo spessore del massetto.. si può fare! Saint-Gobain presenta l’autolivellante a marchio Weber a base di anidrite, weberfloor level 250, e quello a base di gesso alfa, weberfloor alfa 300, pensati per gli impianti radianti a basso spessore.
Massetti radianti a basso spessore per il comfort termico
Con l’evoluzione delle tecniche di costruzione, la realizzazione di un edificio ha assunto non solo il fine di fornire un luogo dove vivere o lavorare ma anche di garantire benessere all’interno degli ambienti, in termini di comfort visivo, acustico, termico e di qualità dell’aria.
Per quanto riguarda il comfort termico e di qualità dell’aria, un contributo fondamentale viene dato dai sistemi di riscaldamento a pavimento. La diffusione del calore nell’ambiente in un sistema radiante a pavimento avviene per irraggiamento, consentendo di ottenere una distribuzione delle temperature uniforme e ottimale.
Questa particolare caratteristica permette agli impianti di nuova generazione di mantenere l’impianto ad una temperatura di gestione molto bassa, riducendo sensibilmente i consumi rispetto agli impianti tradizionali a convenzione (termosifoni o impianti ad aria). Per questo motivo gli impianti radianti a pavimento, grazie alla bassa differenza di temperatura tra l’acqua e l’ambiente da climatizzare, sono definiti anche sistemi a ridotta differenza di temperatura.
Normativa di riferimento sui massetti radianti
I riferimenti normativi sui massetti radianti sono molteplici, tuttavia le due norme principali sono la UNI EN 1264 e la UNI EN 11855.
In particolare, la UNI EN 1264 è una norma di prodotto (definisce i requisiti e le prestazioni dei sistemi radianti che i produttori devono seguire) che ha come oggetto i sistemi radianti a riscaldamento e raffrescamento annegati a parete, pavimento e soffitto e può essere considerato il riferimento normativo principale.
È stata oggetto di revisione nel corso del 2021 e tra le principali modifiche bisogna evidenziare la definizione di tutte le tipologie di sistema radiante a bassa inerzia e basso spessore (anche senza isolante), motivato dal forte sviluppo nel mercato italiano di questi nuovi sistemi. La norma è composta da 5 parti e la parte 4, relativa all’installazione, riguarda caratteristiche e progettazione del massetto destinato a rivestire l’impianto radiante a pavimento.
Sull'estensione e spessore dei massetti radianti
Tra le altre cose, la norma stabilisce che, per i massetti di riscaldamento destinati all’applicazione di rivestimenti in pietra o in ceramica, le zone delimitate da giunti di dilatazione non devono superare i 40 mq di area e una lunghezza massima di 8 metri. Nel caso di ambienti rettangolari, le zone delimitate da giunti possono superare queste dimensioni, ma con un rapporto massimo sulla lunghezza pari a 2:1. Tutte le aree irregolari devono avere i giunti.
Tale disposizione è pensata tuttavia per massetti di tipo cementizio, siano essi a consistenza terra umida o autolivellanti, perché per loro natura sono più soggetti a ritiri idraulici.
Vantaggi dei massetti autolivellanti weberfloor level 250 e weberfloor alfa 300
Invece, l’utilizzo di speciali massetti autolivellanti a base anidrite o gesso alfa come weberfloor level 250 o weberfloor alfa 300 di Saint-Gobain Italia, avendo ritiri quasi nulli, permette la realizzazione di campiture molto più ampie, anche fino a 300 mq senza necessità di fare giunti. Bisogna però sempre valutare la geometria del pavimento poiché la presenza di elementi verticali (pilastri), restringimenti di un’area o presenza di corridoi richiede un’attenta valutazione e progettazione dei giunti di dilatazione da parte del progettista; parallelamente, l’installatore dell’impianto deve essere provvisto di un progetto che illustri la posizione degli stessi come parte delle specifiche.
Altro punto di rilevante importanza è lo spessore del massetto sopra tubo o bugna.
La norma riporta che lo spessore minimo di 30 mm sopra il tubo si applica ai massetti cementizi. In caso di massetti speciali tale spessore può essere derogato. Pertanto, i produttori di massetti, in caso di prodotti specifici, dovranno indicare in scheda tecnica quale sia lo spessore minimo sopra il tubo; questo è un aspetto molto importante nella progettazione di un massetto radiante e lo spessore deve essere calcolato in base alla resistenza meccanica del massetto (in modo particolare la resistenza a flessione), la resistenza a compressione del pannello isolante e la destinazione d’uso dei locali.
Con la sempre maggiore diffusione dei sistemi radianti a bassa inerzia (e basso spessore) è anche aumentata la necessità di ridurre al minimo lo spessore del massetto. In questi casi però la valutazione dello spessore minimo sopra tubo non può essere demandata solo all’esperienza dell’applicatore ma deve essere frutto di test specifici che consentano di studiare le resistenze al carico di rottura del massetto su diverse tipologie di pannelli.
Saint-Gobain Italia da anni sta conducendo ricerche in tal senso, in collaborazione con i principali produttori di impianti radianti; l’autolivellante a marchio Weber a base di anidrite, weberfloor level 250, e quello a base di gesso alfa, weberfloor alfa 300, sono stati pensati proprio per gli impianti radianti a basso spessore e a tale scopo sottoposti a test con carico concentrato per verificarne le resistenze a rottura con spessori variabili e su diverse tipologie di pannelli.
Sono prodotti di ultima generazione nel campo dei massetti, utilizzabili su qualsiasi tipologia di impianti radianti, offrono elevate resistenze meccaniche, elevata planarità, altissima fluidità e sono adatti a ricevere qualsiasi tipologia di rivestimento; grazie all'elevata resistenza meccanica di cui godono e al bassissimo ritiro igrometrico che evita la formazione di cavillature superficiali, non necessitano dell'utilizzo di reti da massetto.
Sono certificati secondo la normativa europea per i massetti EN 13813 e classificati EC1 Plus come prodotti a bassissime emissioni di composti organici volatili, secondo il sistema Emicode.
weberfloor level 250 è particolarmente adatto a contesti di tipo residenziale o commerciale leggero, mentre weberfloor alfa 300, avendo resistenze meccaniche molto elevate, è idoneo anche per contesti più critici come alberghi, ospedali, centri commerciali, scuole ed uffici pubblici.
Entrambi sono la soluzione ideale in caso di rivestimento con lastre in gres ceramico a basso spessore e di grande formato oppure con rivestimenti in resina o resilienti.
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