ANDIL
Data Pubblicazione:

Marciapiedi: la realizzazione di una pavimentazione in cotto

Si descrive la realizzazione di una pavimentazione esterna per marciapiedi di cui si approfondisce il positivo ruolo svolto dal laterizio. Si delineano, inoltre, soluzione tecnica, indicazioni operative e suggerimenti rivolti a progettista, direttore dei lavori ed esecutore.

I marciapiedi, per la complessità delle funzioni assolte in dimensioni trasversali spesso molto contenute, pongono al progettista non poche difficolta. Si tratta di percorsi, ma anche di luoghi di sosta e di scambio tra passaggio pedonale, sede stradale ed edificato; sono riservati ai pedoni, ma possono anche essere attraversati da veicoli a motore (passi carrai); contengono e ospitano impianti, attrezzature ed arredi e, talvolta, sono usati anche come parcheggio.

Se rialzati rispetto alla sede stradale, devono essere raccordati alla stessa per garantire l’accessibilità anche alle persone che si muovono su mezzi a ruote o che li conducono. Lo strato di rivestimento, in particolare, oltre ad assicurare i requisiti tecnologici tipici delle pavimentazioni per esterni, deve garantire una adeguata aderenza (attrito) al calpestio in condizioni asciutte e bagnate, ma anche facilitare il rotolamento della sedia a ruote delle persone motulese. Inoltre, deve favorire l’orientamento e la riconoscibilità delle fonti di pericolo, in particolare alle persone non vedenti e deboli della vista.
Il sistema di pavimentazione può fondarsi direttamente su suolo costipato, oppure su sotto-base granulare. Sebbene l’uso di sistemi flessibili agevolerebbe gli interventi di manutenzione e/o di nuova installazione delle reti impiantistiche, in pratica, per le difficolta di realizzazione delle operazioni di compattazione meccanica (limitate dimensioni trasversali, presenza diffusa di manufatti di servizio), si ricorre solitamente a strati portanti e rivestimenti di tipo rigido.

Prestazioni connotanti dei manufatti in laterizio
Per la pavimentazione di marciapiedi possono impiegarsi sia pianelle (di spessore non inferiore a 16 mm) che mattoni. La varietà morfologica e cromatica dei manufatti in laterizio consente al progettista di soddisfare tanto i requisiti ambientali (sicurezza d’uso, accessibilità, praticabilità, comunicatività ambientale, comfort, ecc.) che quelli tecnologici (resistenza al gelo, allo scivolamento, resistenza all’usura, manutenibilità, durabilità, ecc.) relativi alla pavimentazione di un marciapiede in ambito urbano.


Pavimentazione di marciapiede in laterizio in corrispondenza dell’accesso di un garage.


Progetto e realizzazione: suggerimenti
Si riepiloga, di seguito, una serie di suggerimenti ed accorgimenti costruttivi per la corretta realizzazione di un marciapiede in laterizio in corrispondenza dell’accesso di un garage:
– il dislivello tra percorso pedonale e strada carrabile deve essere non superiore a 15 cm (consigliato 10 cm). La larghezza suggerita del marciapiede in ambito urbano dovrebbe essere 120 cm (consigliato 150 cm); la pendenza trasversale del marciapiede deve essere ≥ dell’1%. (DPR 503/1996);
– per favorire l’orientamento delle persone deboli della vista, il ciglio del percorso pedonale deve essere altamente contrastato rispetto a quello della pavimentazione;
– scivoli con pendenza ≥ del 7÷8% potrebbero non essere rilevati dalle persone non vedenti: in questo caso, in presenza di passi carrai trafficati, e utile prevedere un segnale tattile di avvertimento posto trasversalmente al percorso.
Per evitare l’ingresso inavvertito nella sede stradale da parte delle persone con problemi di vista, e bene che questa sia delimitata, nella porzione di marciapiede corrispondente al passo carraio, mediante un segnale tattile di pericolo, ad esempio in ciottoli di fiume, di larghezza non inferiore a 30 cm;
– per favorire il rotolamento della sedia a ruote e bene ridurre la frequenza dei giunti (impiego di elementi di grande formato); e preferibile che le ruote intercettino le fughe obliquamente; la larghezza dei giunti deve essere ≥ 5 mm;
– la pendenza del marciapiede deve essere preferibilmente ottenuta sagomando direttamente il terreno; in alternativa, può prevedersi uno strato delle pendenze in cls alleggerito al di sotto dello strato portante;
– per la composizione dello strato portante in cls, si consiglia di impiegare cemento
R 325 o R 425 con dosaggio di 250÷350 kg per metro cubo di sabbia silicea. Il conglomerato deve essere ben compatto. In corrispondenza del passo carraio, il massetto va rinforzato con rete elettrosaldata;
– il letto di malta dovrebbe avere uno spessore intorno a 30 mm; non devono essere presenti soluzioni di continuità tra strato di rivestimento e strato di allettamento. La malta va dosata, nella posa a spolvero, a 1,5 quintali di cemento R 325 per metro cubo di sabbia silicea. Per la sigillatura dei giunti e suggerita una malta composta da una parte di cemento R 325 per 2 parti di sabbia di granulometria 0,5÷1 mm;
– e necessario prevedere giunti di dilatazione in corrispondenza di strutture fisse emergenti e nei cambi di giacitura della pavimentazione; per ridurre gli effetti del ritiro del cls, e bene posare la pavimentazione almeno 7 giorni dopo il getto dello strato portante e prevedere giunti di controllo opportunamente distanziati.


In alto: sezione trasversale; in basso: sezione longitudinale in corrispondenza di un passo carraio.



Per maggiori approfondimenti, consultare “Le pavimentazioni in laterizio. Mattoni, sestini e pianelle di cotto”, a cura di A. Laurìa. Disegni a cura di F. Valli, Edizioni Laterservice.
 


A tale riguardo, segnaliamo il volume “Le pavimentazioni in laterizio: prodotti e scenari applicativi”, scaricabile al sito di ANDIL: www.laterizio.it