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Manuale di Gestione Informativa (Organization Information HandBook)

Quando si parla di metodologia BIM siamo abituati a pensare a procedure, tools e “documenti” di natura Operativa riferiti alla singola commessa: modelli, oggetti, Ambiente di Condivisione Dati, Capitolato Informativo, offerte e piano di Gestione Informativa. Sono però altresì necessarie procedure, tools e “documenti” di natura Strategica indispensabili per la costruzione di un sistema di gestione informativa realmente organico.

Quando si parla di metodologia BIM siamo abituati a pensare a procedure, tools e “documenti” di natura Operativa riferiti alla singola commessa: modelli, oggetti, Ambiente di Condivisione Dati – ACDat (CDE), Capitolato Informativo – CI (EIR), offerte e piano di Gestione Informativa – oGI e pGI (BEP). 

Questi, in realtà, rappresentano solo la punta dell’iceberg visibile del nuovo paradigma di gestione delle informazioni nel mondo AEC (Architecture, Engineering and Construction), divenuto noto, appunto, con l’acronimo BIM (Building Information Modelling/Management), nell’area di contatto fra le necessità informative della domanda e la capacità informativa di risposta dell’offerta; riferita sempre al singolo contratto, intervento, commessa (punta dell’iceberg).

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Figura 1 – Documentazione strategica e operativa

A monte ed a valle della singola commessa sono altresì necessarie procedure, tools e “documenti” di natura Strategica, sottostanti l’area di visibilità del singolo intervento (al di sotto della punta dell’iceberg), indispensabili per la costruzione di un sistema di gestione informativa realmente organico.

Processi, come la gestione informativa di organizzazione stessa; tools, come la Piattaforma di collaborazione; “documenti”, come il Manuale di gestione informativo con suoi allegati.

Questi rappresentano un sistema integrato di gestione delle informazioni, in senso digitale, riferito alla sfera dei soggetti - “organizzazione”, dei beni - “gestione dei cespiti”, e degli interventi - “progetto/realizzazione”, secondo la suddivisione anglosassone delle PAS 1192: Organization (soggetti), Asset (beni), Project (interventi).

Negli anni, ad occuparsi della strutturazione e della messa a sistema di processi, tools e “documenti”, in senso digitale e per il settore costruzioni, sono stati i seguenti standard: 

  • PAS 1192–2:2013 e PAS 1192-3:2014;
  • ISO 19650-1-2: 2018 (oggi UNI EN ISO 19650-1:2019);
  • UNI 11337, dapprima nelle sue parti 1, 4, 5, 6, del 2017, poi nella parte 7 del 2018, ed ora nel loro aggiornamento complessivo ed ampliamento, con le nuove parti 2, 3, 9, 10 e 11 del 2019/2020.

Procedure, tools e documenti di natura Operativa: CI, pGI, ACDat (EIR, BEP, CDE)

Dalla nascita della metodologia BIM, come si è detto, si è prestata attenzione soprattutto ai processi ed ai modelli di progettazione e costruzione riferiti alla gestione della singola commessa (ambito del Project secondo PAS 1192-2), così come alle singole figure professionali (BIM Manager, Coordinator e Specialist).

I primi riferimenti operativi e dottrinari per il mercato, perlomeno a partire dal 2013/14 , si sono pertanto concentrati su 3 specifici aspetti:

  1. la Domanda, di gestione informativa:
    Capitolato Informativo – CI; EIR (Employer/Exchange Information Requirements);
  2. l’ Offerta (piano), di gestione informativa:

    Piano di gestione informativa – pGI; BEP (BIM Execution Plan);

  3. gli Strumenti, di gestione informativa:

    Modelli orientati ad oggetti; objects oriented models;
    Ambiente di Condivisione dei Dati - ACDat ; CDE (Common Data Environment).

In precedenza, nel 2011, complice l’iniziale scarsità di esempi, la diffusione internet del BIM Project eXecution Planning della Pennsylvania University (il BEP USA) instaurò, in molti operatori, l’idea di un processo BIM a soli 2 aspetti: “Offerta”, di gestione informativa - BEP, e “Strumenti” - CDE. Un sistema privo della preventiva “Domanda” informativa, strutturata, della Committenza (Owner/Employer Information Requirement; EIR), che si concentra sulla definizione di regole di applicazione dei processi BIM alla commessa. Indipendentemente dal ruolo specifico del singolo operatore, Committente o Appaltatore; la commessa ha un BEP, ogni operatore ha un BEP.

La semplificazione, in vero, è stata poi smentita dagli standard USA, dove è diversamente previsto, anche per quel mercato (e così come nello schema UK), un iniziale capitolato informativo della committenza denominato: “Owner” BEP (Owner BIM Project eXecution Planning); similare all’EIR UK (nella sostanza se non nella forma). Ma oramai il concetto, riduttivo (ognuno ha un BEP senza che esista un EIR), era passato nella mente di molti operatori ed ancora oggi crea non pochi fraintendimenti.

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Figura 2 - Schema del flusso informativo di commessa secondo UK, USA e la ISO 19650

La focalizzazione sul BEP introdotta dalla Penn. University ha altresì portato alla luce una necessità evidente del mercato venutasi a creare nei processi BIM: regolamentare non solo le singole commesse, ma anche l’intera struttura informativa delle organizzazioni interessate ad un qualsiasi processo BIM (che si tratti di committenza o appaltatore, ed in riferimento alla progettazione, alla costruzione o alla gestione che siano).

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Figura 3- Schema di flusso informativo di organizzazione e di commessa

Seppure sottintesa e non formalizzata, con il BEP della Penn. University, nasce dunque l’esigenza di definire più chiaramente delle regole informative BIM ad un livello superiore alla singola commessa, cioè a livello di organizzazione. L’esigenza di una maggiore complessità cui non possono dare risposta compiuta né il BEP UK della PAS1192-2 (BIM Execution Plan), né il “BEP” USA della Penn. University (BPXP; BIM Project eXecution Planinng). Appunto perché entrambi comunque riferibili al singolo intervento/commessa e non all’azienda nel suo insieme.

Una maggiore complessità di sistema che, ad esempio, si è parallelamente riscontrata anche nella definizione delle figure professionali BIM dove, sempre in USA, si è assistito anche all’inevitabile introduzione, ancora una volta non formalizzata ma divenuta prassi, della figura aziendale dell’“Information Manager”, per supplire ad un ruolo di BIM Manager sempre più “co-stretto” nelle sole iniziali funzioni di gestione della commessa. Compresso, in commessa, nella morsa delle prerogative generali del “Project Manager”, da un lato, di quelle informative del BIM Coordinator, dall’altro (sempre più coordinatore delle informazioni di commessa e non solo responsabile delle “clash detections” di singoli modelli disciplinari) .

Questa criticità è stata poi risolta, in forma strutturata e per la prima volta nel mondo, dalla normazione italiana, con la recente pubblicazione della UNI 11337 parte 7, del 2018:

  • BIM Manager / Gestore dei processi digitalizzati; ruolo gestionale di carattere informativo a livello di “organizzazione”;
  • BIM Coordinator / Coordinatore flussi informativi di commessa; ruolo gestionale di carattere informativo a livello di “commessa”.

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Figura 4 – Ruoli informativi BIM

E’ pertanto oramai palese, sotto più punti di vista (di processo e di funzioni), la necessità di strutturare le regole, i ruoli ed i processi BIM a monte delle singole commesse, a livello aziendale, a livello delle “Organizzazioni”.

Nasce dunque l’esigenza di uno strumento differente dal BEP (di commessa), come oggi conosciuto (UK) o modificato nel tempo (USA), che potremmo definire come:

  • “Manuale di gestione informativa” dell’organizzazione; Organization Information HandBook (OIB).

Strumento che, considerati i suoi possibili allegati o le sue parti, trova oggi già molti riferimenti puntuali nelle norme esistenti (PAS 1192, ISO 19650, UNI 11337). Riferimenti che necessitano, però, di una loro più ampia riorganizzazione e sistematizzazione complessiva per formalizzarne la struttura e gli ambiti in un nuovo contenitore organico.

Dalla PAS 1192 – 2/3 alla ISO 19650 - 1

L’introduzione del Manuale di Gestione Informativa (OIB; Organization Information HandBook) rappresenta una chiara risposta alla necessità di definire una struttura informativa organica nel processo delle costruzioni oltre le singole commesse.

Questo “Manuale informativo”, pur essendo una innovazione, fonda le sue radici all’interno di un substrato di regole normalizzate significativo, già presente ed in parte consolidato. Regole che hanno origine nella PAS 1192 e trovano oggi conferma nella ISO 19650.

Oltre ai già citati EIR, BEP e CDE, la PAS 1192 (parti 2 e 3), infatti, introduce già specifiche regole informative che superano la singola commessa o intervento: livello del PROJECT, andando ad interessare:

  • il livello del portafoglio immobiliare, verso cui si rivolgono gli interventi: ASSET,
  • ed il livello dell’entità giuridica, cui fanno riferimento Project ed Asset: ORGANIZATION.

I riferimenti già presenti nella PAS sono quindi:

Documenti regolatori della PAS 1192-2:2013

  • EIR – Employer Information Requirements, richieste informative di commessa del committente;
  • BEP – BIM Execution Plan, piano informativo di commessa dell’appaltatore;
  • (PIP, MIDP, TIDP, documenti operativi di commessa);
  • PIM - Project Information Model, modello informativo di commessa (progetto/ed esecuzione dell’intervento).

Documenti regolatori della PAS 1192-3:2014

  • OIR - Organization Information Requirements, richieste informative a livello di Organizzazione (strategia di business);
  • AIR - Asset Information Requirements, richieste informative a livello di portafoglio immobiliare, Asset (Esercizio: gestione e manutenzione);
  • AIM - Asset Information Model, modello informativo di Asset.

La ISO 19650-1:2018, dal canto suo, recepisce gli input derivanti dalle PAS 1192-2/3 e ne implementa, completandola, la struttura . Consolida i già presenti aspetti di organizzazione e portafoglio immobiliare (OIR, AIR, AIM) ed introduce nuove regole in commessa (PIR, IDP).

  • Documenti regolatori della ISO 19650-1:2018:
  • PIR - Project Information Requirements, richieste informative di commessa a livello di Progetto (Intervento: progetto ed esecuzione);
  • IDP – Information Delivery Planning, piano delle consegne di commessa.

Nel contempo, andando a consolidare gli aspetti informativi verso quelli generali di gestione aziendale, la ISO 19650 lega le regole di gestione informativa a standard gestionali di ordine superiore, quali:

  • a Livello di Organizzazione la famiglia delle ISO 9000 (qualità);
  • a Livello di Asset le ISO 55000 (gestione e manutenzione);
  • a Livello di Progetto le ISO 21500 (project management).

La struttura documentale regolatoria della PAS 1192 e della ISO 19650 può essere, pertanto, così come segue sinteticamente rappresentata:

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Figura 5 - Struttura delle regole informative secondo la PAS 1192 e la ISO 19650

A partire dalle PAS, e confermata dalla ISO, quindi, la struttura regolatoria normativa riguarda non solo la commessa (PROJECT; PIR, PIM, EIR, IDP, BEP, CDE), ma anche l’intero processo informativo: dalla gestione del portafoglio immobiliare (ASSET: AIR, AIM) fino alla gestione dell’organizzazione (ORGANIZATION; OIR).

Nella ISO 19650, che comprende la PAS 1192, il modello di Progetto (PIM) si relaziona e contribuisce al modello di Asset (AIM), ed entrambi sono definiti secondo i requisiti informativi di Organizzazione, di Asset e di Progetto, a cascata (OIR, AIR, PIR).

Secondo uno schema come quello qui di seguito raffigurato:

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Figura 6 - Schema flusso informativo ISO 19650, PAS 1192

Proposte per la nuova UNI 11337 dopo la UNI EN ISO 19650

La norma italiana UNI 11337 si configura come annex nazionale della ISO 19650 e si occupa, pertanto, di declinare le prescrizioni internazionali di quest’ultima per il mercato italiano, prevedendo una sua riorganizzazione complessiva ed un aggiornamento tra il 2019 ed il 2020 . 

Rispetto alla ISO 19650, la nuova UNI 11337 potrebbe mirare a completare l’attuale quadro regolatorio generale, introducendo, a pieno titolo, il concetto di Manuale di Gestione Informativa (OIB; Organization Inforamation HandBook), come documento collegato al Manuale della Qualità aziendale (ISO 9000). Con ciò introducendo, quindi, quel livello di regola di riferimento condivisa, di indirizzo generale, che sta al di sopra dei già normati: ambiti dei requisiti (Requirements) e dei susseguenti ambiti di prodotto o servizio: modelli (Deliveries).

Dal Manuale di Gestione Informativa (OIB), di conseguenza, si origineranno a cascata:

  • i manuali, di Asset e di Progetto (AIB; PIB);
  • i requisiti (requirements) di Organizzazione, Asset e Progetto (OIR; AIR; PIR);
  • i modelli (deliveries), di Organizzazione, Asset e Progetto (OIM; AIM; PIM). 

La nuova UNI 11337 potrebbe, quindi, completare il quadro normativo internazionale della ISO 19650-1:2018, introducendo, a monte dei requisiti e dei modelli, le regole di riferimento (i manuali di gestione informativa):

  • OIB - Organization Information HandBook, manuale di gestione informativa dell’Organizzazione;
  • AIB - Asset Information HandBook, manuale di gestione informativa dei cespiti immobiliari, Asset;
  • PIB - Project Information HandBook, manuale di gestione informativa di commessa, come progetto ed esecuzione degli interventi, Project.

A completamento del quadro generale, inoltre, la discussione sulla nuova UNI 11337 dovrebbe tendere ad introdurre e regolamentare anche ulteriori nuovi concetti come:

  • PDM - Platform Data Management, piattaforma di gestione informativa dell’Organizzazione;
  • OIM - Organization Information Model, modello informativo di organizzazione, strategia territoriale, commerciale, ecc. GIS (a monte del modello di Asset, AIM);
  • A-CDE – Asset CDE (AIM), ambiente di condivisione dei dati per la gestione dei modelli di asset (potrebbe essere considerato come il vero e proprio AIM);
  • UIM – User Information Model, modello grafico per l’utenza (indoor positioning, IoT, ecc.);
  • P-CDE – Project CDE (PIM), ambiente di condivisione dei dati per la gestione degli interventi, progetto ed esecuzione (potrebbe essere considerato come il vero e proprio PIM);
  • DIM – Design Information Model, modello grafico di progettazione, parte del PIM;
  • CIM – Construction Information Model, modello grafico costruttivo in fase di esecuzione, parte del PIM, che partendo anche dall’esecutivo (progetto integrato) termina con l’As-built collaudato;
  • LOIN – Level of Information Need, livello di informazioni necessarie a conseguire obiettivi ed usi dei modelli in relazione alle fasi di processo (con definizione e reintroduzione dei LOD di progetto per le fasi normative cogenti per gli appalti pubblici: LOD Fattibilità Preliminare, Definitivo ed Esecutivo ).

La struttura documentale regolatoria della futura UNI 11337, secondo ed a completamento della ISO 19650, può essere, quindi, così come segue sinteticamente rappresentata attraverso uno schema generale dei flussi informativi relativi ad una qualsiasi organizzazione operante nella produzione e gestione di beni immobili di lunga durata (edifici e infrastrutture) [...]

Procedure, tools e documenti di natura Strategica: Ipotesi di Manuale di Gestione Informativa

Quale struttura per un Manuale di Gestione Informativa?

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