Lexikon 80. La macchina da scrivere che ha diffuso nel mondo il design Made in Italy
E’ giusto ricordare le eccellenze del nostro Paese conosciuto in tutto il mondo per il proprio inconfondibile design. Questa volta parliamo della Lexikon 80, una macchina da scrivere prodotta dalla Olivetti negli anni ’50 in Italia, Gran Bretagna e Brasile su disegno dall’architetto e designer Marcello Nizzoli e progetto dell’ingegnere Giuseppe Beccio. Questa macchina ha segnato un’epoca.
Il successo nasce negli USA
Nel 1949 la M80 (prototipo della Lexikon 80), viene presentata in una mostra sui prodotti della manifattura italiana organizzata dal Detroit Institute of Art. Nello stesso anno questo prototipo viene esposto al MoMA, ritenuto uno dei più prestigiosi musei di arte moderna. Nel 1951, il Dipartimento del Commercio Estero degli Stati Uniti organizza Italy at work, mostra itinerante in 13 città del Nord America.
La Lexikon 80 viene indicata, per il proprio design, come la migliore macchina da scrivere al mondo.
L'anno successivo il MoMA organizza Olivetti: design in industry, mostra monotematica sulla fabbrica italiana presentata come un modello da imitare. Questa mostra pone il primo tassello di un successo destinato a diffondersi a livello globale. Negli anni successivi, e fino ai nostri giorni, la Lexion 80 e i relativi materiali pubblicitari (poster, pubblicità, gadget ecc), ritenuti vere e proprie opere d’arte, vengono esposti nei più importanti musei di arte moderna del mondo veicolando l’immagine del nostro Paese e diffondendo il design Made in Italy.
Perché questa macchina diventa tanto famosa?
Per capire i motivi di questo successo, bisogna fare un salto indietro nel tempo. Negli anni ’50 la costruzione delle macchine da scrivere avveniva praticamente in regime di monopolio. Erano presenti solo quattro produttori, di cui tre negli USA e uno in Italia (l’Olivetti) che, con la sua Lexikon 80, rivoluziona il mercato. Le macchine dell’epoca erano dei parallelepipedi neri, pesanti, utilizzati prevalentemente nelle tipografie. La Lexikon 80 è la prima macchina al mondo dotata di una carrozzeria colorata che avvolge e protegge i meccanismi interni e presenta delle innovazioni tecniche che la rendono unica. L’attenzione per il design è maniacale.
Il design della Lexikon 80
Bisogna partire dal presupposto il termine anglosassone design non si traduce, semplicemente, come “disegno” bensì come “disegno industriale”.
Il design di questa macchina riguarda due aspetti: quello esterno e quello interno.
All’esterno, si presenta con un guscio colorato con linee morbide e sinuose che copre i meccanismi interni, avvolge la tastiera e nasconde le viti di fissaggio al telaio interno. Le leve, in acciaio cromato, vengono disegnate per assecondare il disegno della carrozzeria. Ma la cura per il design si spinge fino ai meccanismi interni tanto che i musei americani espongono questa macchina anche priva della carrozzeria. I cestelli che contengono le bobine dei nastri, in acciaio, sono sagomati e le leve porta-caratteri in alluminio cesellato. Ma i dettagli sono tanti. La macchina, per esempio, è dotata di uno speciale meccanismo che regola il tocco rendendolo più o meno pesante (in funzione della forza del dattilografo e del numero dei fogli utilizzati). Questo meccanismo non è visibile dall’esterno, per azionarlo bisogna sollevare il cupolino e azionare l’apposita leva che rimane comunque invisibile. Togliendo la scocca si ha una sorpresa: la leva, in alluminio, è ben sagomata e le “tacche” relative alle cinque posizioni che può assumere sono incise nel metallo e colorate in rosso. E questi sono solo degli esempi di una macchina dove l’amore per i dettagli, anche quelli più nascosti, è impressionante.
La diffusione del design Made in Italy
La Lexikon 80 viene diffusa in tutto il mondo non solo tramite le consociate estere dell’Olivetti e i “negozi bandiera” di New York, Parigi, Londra, San Paolo del Brasile e Tokio ma anche e soprattutto attraverso i musei di arte moderna che fanno a gara per esporre questa macchina, le locandine pubblicitarie firmate da pubblicisti illuminati e gadget firmati da design di fama mondiale come Giovanni Pintori, Giò Ponti, Gae Auleti, Xanti, Sottsass e tanti altri.
Una rivoluzione sociale
Con la Lekikon 80 abbiamo un cambio di rotta nei consumi e nel contesto sociale. Questa macchina non è più riservata alle tipografie ma entra negli uffici trasformandosi in un prodotto di largo consumo. Nascono le scuole di dattilografia che utilizzano macchine speciali, con tasti colorati, per agevolare l’apprendimento e vengono organizzate anche delle gare internazionali di dattilografia (spesso vinte da italiane). Abbiamo anche una rivoluzione sociale: nasce la figura della segretaria che permette alle donne di entrare nel mondo del lavoro.
Un libro ricorda l’eccellenza italiana
Questi sono solo alcuni spunti del libro Olivetti Lexikon 80. Design Made in Italy. L’opera, realizzata con il contributo di istituzioni e musei internazionali, è suddivisa in tre parti:
- panoramica su Olivetti;
- mostre internazionali e musei d'arte moderna; i negozi di Napoli, Venezia, New York e Parigi;
- esame delle diverse serie Lexikon 80 e del suo design.
Il libro, pubblicato a febbraio 2023 in lingua italiana e tradotto in inglese nel mese successivo, è presente presso le biblioteche dei principali musei di arte moderna quali: Biblioteca Nazionale Italiana (Roma), il GAM, Galleria Nazionale d'Arte Moderna (Roma), il MAMbo, Museo d'Arte Moderna (Bologna), il Victoria and Albert Museum e il Tate (Londra), il Museo Nacional centro de arte Reina Sofia e il Guggenheim (Spagna), il MAMCO, Musée art contemporain e il Kunsthaus (Svizzera), il Musèe des arts decorative e il Museum de la ville (Francia), il Designmuseum (Danimarca), lo Stedlelijl Museo (Paesi Bassi) e, ovviamente, non poteva mancare il MoMA (USA). L’opera, che ha ricevuto il patrocinio di alcuni enti pubblici e privati, non è in vendita ma viene donata agli enti che ne fanno richiesta in formato cartaceo o elettronico a puro fine divulgativo e scientifico proprio per far conoscere le eccellenze, purtroppo ormai dimenticate, del nostro Paese.
Architettura
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