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Lensi (CEN) sulla digitalizzazione delle norme: "Vogliamo che siano a portata di tutti"

Già da tempo AIS ha iniziato un percorso di sensibilizzazione sulla digitalizzazione delle norme, coinvolgendo anche altre enti, come UNI e One Team, ma anche il CEN, l'ente europeo di normazione, presieduto dal 2019 da Ruggero Lensi.

In questa intervista Lensi spiega le fasi del percorso di informatizzazione, che prima ha riguardato il passaggio delle norme dal cartaceo al digitale e lo sviluppo nell'utilizzo di piattaforme di condivisione, 'agevolato' dalla pandemia. Il prossimo passo sarà quello di rendere le norme il più possibile accessibili a tutti.


La digitalizzazione delle norme è destinata ad incidere sul modo di lavorare nel nostro Paese

AIS ha nei mesi scorsi avviato un percorso di sensibilizzazione sul tema della digitalizzazione delle norme. Il punto di partenza è il position paper varato da un apposito gruppo di lavoro coordinato dal presidente di One Team, Riccardo Perego. Ai lavori ha partecipato anche in rappresentanza dell’UNI l’architetto Marco De Gregorio.

Acquisire la consapevolezza dell’importanza di scegliere un approccio nuovo nell’impostare un processo di normazione costituisce un passo fondamentale. Questa consapevolezza oggi è parte di un’attività strategica in ambito CEN, l’ente europeo di normazione. Si tratta di un processo avviato da pochi anni, ma che è destinato a incidere sul modo di lavorare e di impostare l’elaborazione normativa anche nel nostro Paese.

Ciò è tanto più vero se si considera che alla guida, con il ruolo di presidente, del Digital and IT Strategic Advisory Group in ambito del CEN-CENELEC/DISTAG, dal 2019 è stato eletto Ruggero Lensi, direttore generale di UNI, l’ente italiano di normazione.

 

Ruggero Lensi

L’attenzione al tema della digitalizzazione delle norme è figlia di un percorso avviato ormai diversi anni fa e che all’origine ha riguardato sostanzialmente il passaggio da documenti cartacei a documenti digitali. In sintesi la creazione in pdf e l’utilizzo di document server. A questa prima fase ne ha fatto seguito una seconda, ancora in corso, che riguarda le modalità del processo di elaborazione consensuale della norma. Ovvero la creazione di software gestionali di condivisione su Cloud così da consentire a ciascun componente dei gruppi di lavoro di intervenire, chiosando e proponendo modifiche. In sintesi un modo di lavorare a distanza che accorcia i tempi e facilita il lavoro.

 

Lensi (CEN) sulla digitalizzazione delle norme:

 

Questa “innovazione”, basata su piattaforme di condivisione, ha ovviamente trovato un riscontro decisivo dopo lo scoppio della pandemia, consentendo agli enti di continuare a lavorare e di produrre senza interrompere l’attività, di fronte all’impossibilità di incontrarci fisicamente. Oggi, in vista di una nuova fase in cui sarà possibile tornare ad incontrarsi, queste modalità sono oggetto di valutazione sul modo di procedere. C’è chi spinge per seguire soluzioni miste in presenza e a distanza e chi tenderebbe invece a tenere distinte le due modalità. E’ in questo contesto, che la questione ben più rilevante della possibilità di generare norme che prevedano al loro interno elementi misurabili e quindi computabili da parte di una macchina, è tornata prepotentemente di attualità.”

 

Alfredo Martini

Quali sono le attività oggetto del gruppo di lavoro strategico del CEN che lei presiede e a che punto siamo rispetto alla questione della digitalizzazione delle norme?

 

Ruggero Lensi

Attualmente ci occupiamo di 3 progetti. Il primo riguarda la messa a punto e la sistematizzazione delle piattaforme di condivisione. Al centro della riflessione vi sono i meccanismi di autorizzazione e le problematiche legate agli aspetti approvativi. Questioni tecniche si incrociano con aspetti non secondari di ruoli e di competenze. Il secondo progetto è quello che ci interessa maggiormente, ovvero come favorire la creazione di norme machine readable, che possano essere lette dalle macchine e quindi diventare oggetto di verifica rispetto a specifiche prescrizioni.

Con effetti rilevanti soprattutto per quanto riguarda i tempi decisionali. A livello europeo chi spinge ad accelerare questo processo sono soprattutto i tedeschi che sono anche i più avanti dal punto di vista tecnologico e delle proposte di innovazione. Ma subito dopo ci siamo noi, l’Italia, e la Francia. Purtroppo si riscontrano ancora ritardi culturali e resistenze, che rallentano i tempi. Ma comunque pensiamo che i primi risultati sul piano metodologico, con qualche primo esempio di applicazione possano essere già disponibili nel 2023.

 

Alfredo Martini

E il terzo progetto?

 

Ruggero Lensi

Si tratta di un progetto che va allessenza della funzione delle norme volontarie e alla loro circolazione e utilizzo, in quanto attiene alla messa a disposizione “free” del patrimonio normativo esistente. Un progetto che sposa il concetto di “open source”. Si tratta di una vera rivoluzione che va a scardinare il modello dominante fondato su una logica contraria, quella di un mondo chiuso.

Rendere aperta a tutti la consultazione e la possibilità di incrociare e integrare in formato digitale le norme va nella direzione di facilitare il loro utilizzo, anche nella logica del BIM, per fare solo un esempio. È evidente che andare in questa direzione comporta un cambio di prospettiva, spingendo verso un revisione profonda dell’attuale modello di business degli enti di normazione. Bisognerà trovare delle modalità differenti da quelle attuali, in grado di legare a delle piattaforme una nuova offerta che vada a privilegiare i servizi invece che la mera vendita di documenti.”

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