Legge di Bilancio 2024 | Incentivi | Edilizia
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Legge di Bilancio 2024: Unicmi preoccupata per aumento del 3% della ritenuta d'acconto

In una lettera indirizzata al Viceministro dell'Economia Maurizio Leo, Unicmi ha espresso la preoccupazione per l'aumento del 3% sulla ritenuta d'acconto sui bonifici legati ad interventi con incentivi edilizi, previsto nella Legge di Bilancio 2024. Per Unicmi in questo modo si penalizzano le imprese italiane rispetto a quelle di altri Paesi.

Il tasso di ritenuta sui bonifici per spese legate a bonus edilizi su ristrutturazione e risparmio energetico passerà dall'8 all'11%

L'Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell'Involucro Edilizio e dei Serramenti (Unicmi), una componente di spicco della Federazione FINCO, ha recentemente espresso preoccupazione riguardo a una proposta legislativa che potrebbe avere ripercussioni significative sull'industria delle costruzioni metalliche in Italia. La questione si riferisce all'articolo 23 della bozza della Legge di Bilancio 2024, che prevede l'innalzamento dell'attuale tasso di ritenuta sui bonifici bancari da 8% al 11% per le spese legate ai bonus edilizi per la ristrutturazione e il risparmio energetico.

La storia di questa ritenuta ha radici nel Decreto Legislativo 78 del 31 maggio 2010, il quale introdusse per la prima volta la ritenuta sui bonifici bancari per spese connesse ai bonus edilizi. Successive modifiche apportate dalla legge di Stabilità 2015 portarono la ritenuta al 4%, successivamente all'attuale 8%. Questa imposta venne originariamente giustificata come un meccanismo di controllo preventivo per evitare possibili frodi fiscali.

Tuttavia, nel 2019, l'obbligo di fatturazione elettronica è entrato in vigore, eliminando virtualmente il rischio di frodi legate alla documentazione. Nonostante questa evoluzione, l'obbligo di pagamento della ritenuta non è stato revocato.

L'ultima proposta di aumentare la ritenuta al 11% nel progetto di Legge di Bilancio 2024 ha sollevato seri dubbi all'interno del settore edilizio e dell'industria delle costruzioni metalliche. Questa imposta rappresenta non solo un onere finanziario aggiuntivo per le aziende ma crea anche una disparità sul mercato. Mentre le imprese italiane sono soggette a questa ritenuta, le aziende straniere operanti in Italia possono eluderla, poiché spesso non hanno un conto bancario italiano.

Unicmi sostiene che tale situazione crea un vantaggio competitivo ingiusto per le imprese straniere, che possono godere degli stessi benefici fiscali delle aziende italiane, ma senza l'onere aggiuntivo della ritenuta bancaria.

Al fine di porre fine a questa disparità e di garantire che tutti gli operatori sul mercato italiano rispettino gli stessi obblighi fiscali, Unicmi ha scritto al Viceministro dell'Economia e Finanze, Maurizio Leo, chiedendo l'applicazione di questa ritenuta a tutte le imprese, indipendentemente dalla loro nazionalità e dalla presenza di un conto bancario italiano. In alternativa, se ciò non fosse possibile per ragioni legali, Unicmi ha proposto l'esclusione dall'accesso alle detrazioni fiscali per i prodotti commercializzati da aziende che eludono i doveri fiscali imposti alle imprese italiane.

In un momento in cui la competitività del settore edilizio è di fondamentale importanza per la ripresa economica dell'Italia, Unicmi cerca di assicurarsi che le imprese italiane non siano penalizzate da oneri fiscali aggiuntivi rispetto ai loro concorrenti stranieri. La proposta di riforma fiscale del 2024 è destinata a sollevare un dibattito animato e a essere attentamente esaminata dalle autorità finanziarie e dal settore edilizio. Resta da vedere come questa controversia si evolverà e se verranno apportate modifiche significative alla legge proposta.

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