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Lectio Magistralis Cersaie 2021: ospite il premio Pritzker Shigeru Ban

La grande architettura ancora protagonista a Cersaie. Ancora una volta è uno dei vincitori del Pritzker Prize, Shigeru Ban, ad essere ospite dell’edizione 2021.

La grande architettura ancora protagonista a Cersaie, con la lectio magistralis del Premio Pritzker Shigeru Ban, introdotto dallo storico dell'architettura Professor Francesco Dal Co, all'interno del programma culturale "costruire, abitare, pensare".  


Il Premio Pritzker Shigeru Ban ritorna a Cersaie

Uno straordinario evento in presenza se si considera che l’architetto Shigeru Ban è arrivato direttamente da Tokyo dopo un volo di oltre 16 ore.

Il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, che quest’anno si è tenuto in presenza presso il Quartiere Fieristico di Bologna dal 27 settembre al 1 ottobre, si è confermato l’appuntamento mondiale più importante per la ceramica, l’arredobagno, l’architettura ed il design.

L’architetto nipponico, vincitore nel 2014 del Premio Pritzker, ha dimostrato al mondo le infinite potenzialità architettoniche di materiali economici e del tutto naturali e ha fatto della leggerezza e della sostenibilità la sua cifra stilistica.

 

Shigeru Ban torna come protagonista a Cersaie 2021

 

"Ho scelto il Cersaie di Bologna come mio primo viaggio all'estero - ha voluto sottolineare Shigeru Ban - e sono felice di tornare a parlare in presenza di fronte ad una platea così importante. Nel mio lavoro io mi rivolgo soprattutto alle persone in difficoltà, perché voglio migliorare le loro condizioni di vita. Prediligo edifici permanenti, non amo la temporaneità".

L'architetto nipponico, già  protagonista a Cersaie nel 2012 quando visitò anche le aree colpite dal terremoto e vincitore del Premio Pritzker nel 2014, ha dimostrato al mondo le infinite potenzialità architettoniche di materiali economici e del tutto naturali e ha fatto della leggerezza e della sostenibilità la sua cifra stilistica. L'uso strutturale degli elementi naturali è il filo conduttore di ogni sua opera, con l'obiettivo di ridurre il più possibile il materiale di scarto. Il suo lavoro è molto legato alla tradizione giapponese della trasformazione continua dell'involucro: i materiali non sono finiti, ma una volta consumati vengono progettati nuovamente, liberandoli dalle convenzioni.

 

L'idea di sostenibilità secondo Shigeru Ban

Nella sua lezione, Shigeru Ban ha evidenziato - attraverso i suoi progetti più rappresentativi - la sua idea di sostenibilità:


"La forma esterna è solo uno degli ingredienti dell'architettura. Non guardo l'estetica, ma la funzionalità dell'edificio e per me la sostenibilità è il rispetto dei materiali, non una moda".

Ricordando i suoi maestri - primo fra tutti Arata Isozaki ma anche Emilio Ambasz, presente in sala - Ban ha ripercorso la sua storia, partendo dalla Cooper Union School of Architecture, che ha segnato fin da subito il suo stile architettonico, illustrando il Japan Pavilion Hannover Expo 2000, il Nicolas G. Hayek Center e il Centre Pompidou di Metz.

É noto in tutto il mondo per l'impegno a seguito di emergenze, terremoti o altre calamità naturali, con la progettazione di soluzioni a costi contenuti.

"Dalla guerra in Ruanda in poi, mi sono impegnato per costruire residenze temporanee in caso di disastri".

Decine i progetti di questo tipo come il Paper Log House, abitazioni economiche e di rapido montaggio per i terremotati di Kobe, e la Paper Church, sempre a Kobe (1995), ma anche la Temporary Elementary School di Chengdu (China 2008), il Container Temporary Housing di Onagawa (Giappone, 2011) e altri interventi in Turchia, in India e in Italia, dove sono state utilizzate tessere di mosaico ceramico nell'auditorium temporaneo de L'Aquila.

Con Shigeru Ban salgono a 10 i Premi Pritzker che hanno tenuto una lectio magistralis a Cersaie

  • Tom Mayne,
  • Renzo Piano,
  • Kazuyo Sejima,
  • Eduardo Souto De Moura,
  • Rafael Moneo,
  • Toyo Ito,
  • Glenn Murcutt,
  • Norman Foster,
  • Richard Rogers.

Chi è l'architetto Shigeru Ban?

Nato a Tokyo nel 1957, Ban, dopo aver studiato in Giappone e aver lavorato con Arata Isozaki, si è formato negli Stati Uniti, alla Southern California Institute of Architecture e alla Cooper Union School of Architecture, dove si è laureato nel 1984.

L’anno successivo fonda nella sua città natale lo studio Shigeru Ban Architects.

Oggi lavora tra Tokyo, New York e Parigi e tra le sue opere più innovative spiccano il Curtain Wall House, il Japan Pavilion Hannover Expo 2000, il Nicolas G. Hayek Center e il Centre Pompidou-Metz.

È noto in tutto il mondo per l’impegno a seguito di emergenze, terremoti o altri disastri naturali, con la progettazione di soluzioni a costi contenuti.

Decine i progetti di questo tipo come il Paper Log House, abitazioni economiche e di rapido montaggio per i terremotati di Kobe, e la Paper Church, sempre a Kobe (1995), ma anche la Temporary Elementary School di Chengdu (China 2008), il Container Temporary Housing di Onagawa (Giappone, 2011) e altri interventi in Turchia e in India.

Un impegno che diventa corale con la creazione della VAN (Voluntary Architects’ Network), organizzazione non governativa formata da una rete di professionisti coinvolti in questo tipo di progetti. 

Oltre al Pritzker Prize del 2014, numerosi i premi che gli sono stati assegnati, tra cui il Thomas Jefferson Foundation Medal in Architecture (2005), l’Ordre des Arts et des Lettres, (2010) and l’Auguste Perret Prize (2011).

Ban è stato inoltre membro della giuria del Pritzker Architecture Prize dal 2007 al 2009, professore alla Keio University in Giappone dal 2001 al 2008 e ha insegnato tra gli altri all’Harvard University Graduate School of Design, alla Cornell University (2010) e alla Kyoto University of Art and Design.


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