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Le Sfide Digitali per il Settore delle Costruzioni

Il Workshop Internazionale organizzato da ISTeA presso il MADE EXPO ha messo chiaramente in evidenza quali siano le strategie e le prospettive della Digitalizzazione per il Settore delle Costruzioni a livello, in particolare, europeo.
Mark Bew, il principale artefice della straordinaria fortuna di cui ha goduto nel Mondo (il Brasile, il Cile, il Messico, il Medio Oriente e l'Australasia lo testimoniano) il cosiddetto UK BIM Level 2, partendo dalla celebrazione del decennale del famoso diagramma, appunto, di Bew-Richards, ha ottimamente illustrato il contesto storico, di crisi del mercato, in cui è stato possibile, nel 2011 (lo stesso anno della nascita di industrie 4.0 in Germania), convincere gli operatori che, per recuperare attrattività, reputazione e, soprattutto, efficacia e produttività, occorresse iniziare a riconfigurare incrementalmente il comparto, al fine di efficientarlo.

Mark ha illustrato i principali risultati, di assoluto rilievo, conseguiti nel corso del primo BIM Mandate del Governo Britannico, tra il 2011 e il 2016, oltre che il ruolo guida esercitato dai Britannici nel contesto comunitario e internazionale, premettendo che il compimento integrale del processo elementare di Digitalizzazione impegnerà il prossimo decennio.

Al termine di questa parte della sua esposizione, Mark ha, infine, delineato i tratti dello UK BIM level 3, la cosiddetta Digital Built Britain Strategy, che traguarda il 2025 e i cui primi risultati sono attesi per il 2018.

Si tratta, in verità, del passaggio dalla Innovazione Incrementale alla Trasformazione Radicale che, tuttavia, presuppone una considerevole mutazione delle identità degli attori e della natura dei processi e che, peraltro, avviene, in una congiuntura differente, più positiva, per il mercato britannico, al netto delle conseguenze che Brexit potrebbe arrecare.
L'esito di questo intento, di medio-lungo termine, sarà certamente decisivo per stabilire se il Settore delle Costruzioni potrà giocare un ruolo da primattore nelle economie nazionali e in quella internazionale oppure se resterà confinato nella sfera dei comparti dalle potenzialità mancate.

Certo è che lo UK BIM Level 4, atteso ulteriormente nei lustri successivi, relativo alle implicazioni sociali, spiega molto bene l'ampiezza degli obiettivi e delle ambizioni in termini, appunto, identitari.
La presentazione di Markus König, impossibilitato all'ultimo momento a intervenire per i fatti di cronaca accaduti a Düsseldorf, ha dimostrato molto palesemente come il Governo Federale Tedesco, sinora prevalentemente attraverso il Ministero Federale delle Infrastrutture Digitali e dei Trasporti, abbia, dapprima, elaborato una Road Map mirata al 2020 e dintorni, per poi esplicitarla e supportarla finanziariamente dal recente Master Plan presentato a Berlino, nella prospettiva di un coordinamento degli sforzi del BMVI con altre entità governative (BMUB, BMWi).

Markus è, infatti, a capo, assieme a Jan Tulke, responsabile della Piattaforma Nazionale Planen Bauen 4.0, di un gruppo di lavoro incaricato dalla Invalidenstrasse di effettuare analisi e monitoraggio della prima delle tre fasi in cui si articola la Strategia di Digitalizzazione del Settore delle Costruzioni (a livello infrastrutturale) per la Germania.

L'associazione della Digitalizzazione agli investimenti infrastrutturali e la prossimità a Industrie 4.0 spiegano da sole la crucialità del ruolo della Germania Federale nell'ambito delle Strategie Industriali per il Settore che si elaborano in sede comunitaria e in che misura, anche all'interno delle sedi preposte al tema a Bruxelles, la leadership britannica, sfortunatamente attenuatasi a causa degli sviluppi ben conosciuti, possa essere rilevata, in piena sintonia, da quella tedesca, nel concerto coi principali Stati Membri.

Per l'Italia, appare particolarmente importante la definizione di un tavolo bilaterale con la Germania Federale, proprio in virtù della struttura simile dei mercati domestici e della colalborazione intergovernativa già avviata per Industria 4.0.
Markus ha confermato i principali temi su cui si stanno esercitando le iniziative governative francesi, italiane e spagnole, dalla definizione delle modalità di richiesta computazionale della Domanda Pubblica sino alla adozione della Digital Innovation nelle fasi della Realizzazione e della Gestione degli Interventi, poiché, come già Mark aveva esplicitato, il Ciclo di Vita è il protagonista assoluto dei Processi Digitali.

Proprio a partire dalle Operations & Maintenance, Claire Penny ha illustrato brillantemente in che modo IBM, attraverso il ricorso al Machine Learning e al Cognitive Computing, si appresta, anche per gli Edifici Esistenti, a trasformare la natura stessa del Cespite Immobiliare, nella direzione di una Servitizzazione spinta che consenta, di fatto, ai tradizionali Prodotti dell'Edilizia, di porsi al centro dei Living Services e dell'Internet of Every Things and Services e, di conseguenza, di supportare le esigenze individuali degli occupanti in tempo reale, prendendo le mosse dai sistemi tecnologici per vertere, infine, sui comportamenti degli utenti.

E' così che. accanto a un ripensamento straordinario dei Processi, la riconfigurazione dei Prodotti impatta direttamente sulla identità degli Attori.

Nel Podium che ha fatto seguito alla sessione espositiva, a cui hanno partecipato, oltre a Mark Bew e a Claire Penny, Pietro Baratono, Massimo Deldossi, Livio Sacchi, è stato possibile misurare con esaustività i passaggi graduali della Transizione Digitale che attende il Nostro Paese, agendo contemporaneamente sulle tre leve della Domanda Pubblica (e, in prospettiva, Privata), della Offerta Professionale e di quella Imprenditoriale.

In sintesi, la Digitalizzazione, in qualche modo, anche sotto il profilo della Disintermediazione e della Uberizzazione, induce una generale dislocazione di senso: per il Committente si tratta di assumere idealmente il ruolo di Key Driver della intera Supply Chain, per i Progettisti occorre ritornare alla figura iconica del Master Builder, capace di governare il processo collaborativo e integrato, per i Costruttori si pone l'opportunità di divenire Service Provider nel Life Cycle dell'Opera.
L'evento, che si è tenuto nello stesso spazio di Build Smart in cui il giorno antecedente Giuseppe Latour, che aveva sollevato, correttamente sotto il profilo giornalistico, mediaticamente alcune questioni inerenti al prossimo schema di decreto ministeriale sulla Digitalizzazione dei Contratti Pubblici nel Settore, moderava un altro workshop su altro tema, ha ben dimostrato come, a prescindere dai contenuti di dettaglio del dispositivo medesimo, la peggior cosa da farsi sarebbe perdersi in polemiche, ammesso che esse si rivelino, all'esame degli atti ufficiali, fondate, su aspetti analitici, allorché, la portata eccezionale, epocale del fenomeno, dovrebbe indurre, sia la Domanda sia l'Offerta, a meditare seriamente e a operare congiuntamente al fine di innescare la Grande Narrazione relativa alla maggiore evoluzione che il comparto avrà mai vissuto nella sua storia centenaria e che impegnerà intensamente almeno i prossimi tre lustri.

Senza di essa, infatti, qualsiasi obbligo e qualsiasi prescrizione saranno adempiute eludendole: ma possiamo davvero permettere che il Settore si esenti dal proprio Futuro?
Occorre urgentemente una Strategia Nazionale per l'Industria delle Costruzioni nell'Epoca della Digitalizzazione e della Circolarità.

Un Piano Nazionale per l'Ambiente Costruito Circolare e Digitalizzato si impone, anche per mettere ulteriormente a sistema sia iniziative come Casa Italia e Smart Roads, sia per utilizzare Investimenti Pubblici e Agevolazioni Finanziarie allo scopo di ripensare il Settore in termini di Cultura Industriale e di Processi Aggregativi: per generare Valore.