Le potenzialità dell’uso del calcestruzzo nascono da un’apertura alla collaborazione

Provate ad osservare lo splendido video realizzato da Ecosism a Nervesa della Battaglia.

Si tratta della riqualificazione energetica e strutturale di un edificio di grande dimensioni a sviluppo orizzontale mediante una tecnica avanzata che prevede la realizzazione di un esoscheletro ad alto rendimento.

La soluzione ha anche il pregio di poter essere realizzata senza impattare sull’utilizzo dell’immobile durante le attività di cantiere. La cura dei dettagli costruttivi e della scelta dei materiali evidenzia la qualità dell’intervento.

Tra questi vi è il calcestruzzo.

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Questo video dimostra come il calcestruzzo possa essere oggi, grazie all’uso di tecniche che prevedono la coesistenza di diversi materiali, un elemento importante negli interventi di riqualificazione di edifici esistenti sia dal punto di vista energetico che sismico.

Un supporto e un dialogo tecnico allo sviluppo di queste soluzioni, in particolare con quelle aziende che come quella chiamata in causa in questo articolo non si limitano a produrle, ma investono costantemente nel loro miglioramento attraverso ricerche condotte anche in ambito accademico, può portare a un mercato le cui potenzialità sono ancora poco espresse.

Immaginiamo che la collaborazione non sia casuale, ma causale, ovvero che nasca da accordi di partenza, che prevedano che siano gli stessi operatori del calcestruzzo, presenti su ogni territorio come nessun altro settore può fare, a proporre l’adozione di queste soluzioni: il risultato è che si potrebbe avviare un mercato molto importante, con numeri molto importanti.

Peraltro, una collaborazione sul piano tecnologico potrebbe portare alla realizzazione di calcestruzzi studiati appositamente per queste soluzioni, rendendole ancora più performanti e commercialmente interessanti.

Calcestruzzo: la collaborazione con il mondo esterno è fondamentale

Questo è uno dei tanti casi che potrei citare per evidenziare che il futuro del calcestruzzo dipende dalla capacità di dialogo con tutto il mondo delle costruzioni.

Qualche giorno fa in un evento che ho moderato per Atecap l’ingegner Giuliani di Redesco evidenziava come la post tensione valorizzi le performance strutturali del calcestruzzo armato e che questa sinergia portava a opere più sostenibili (minor uso di materiali da produrre e trasportare e gettare, maggiore durabilità, …).

Il settore non può quindi sottrarsi da un confronto e una collaborazione con chi si occupa di post-tensione.

Il disastro alluvionale della Romagna tra le tante cose che ha messo in evidenza c’è anche quella della permeabilità delle superfici, che sappiamo può essere supportata dall’uso di calcestruzzo drenante. Il settore non può quindi sottrarsi da un confronto non solo con chi commissiona e progetta tali spazi e opere, ma anche con chi le realizza.

Per Ingenio ho partecipato alla preview della Biennale dell’Architettura 2023. Biologia, Sociologia, Digitalizzazione, Ingegneria, Fisica, Idraulica confluiscono nell’Architettura del futuro che non vede più il contesto antropico come un nemico ma come un elemento della rigenerazione dei territori e delle città. La collaborazione e la contaminazione culturale sono gli elementi ineludibili.

In Svizzera la realizzazione di solette di cappatura di impalcati da ponte con HPFC è una soluzione ampiamente utilizzata per intervenire negli interventi di miglioramento strutturale delle infrastrutture. E questo comporta l’esigenza per il settore del calcestruzzo di interfacciarsi in modo più forte e continuativo con chi commissiona e progetta ma anche con chi fornisce le tecnologie per poter realizzare questi prodotti, vedi chi fornisce le fibre e gli additivi. Un lavoro sinergico potrebbe allargare il mercato di tutti, a dispetto di altre tecnologie concorrenti.

Negli USA un professore italiano, Antonio Nanni, presidente del prestigioso American Concrete Institute, sta studiando come poter utilizzare acqua di mare nei cicli di produzione del calcestruzzo per ridurre l’uso di acque dolci e quindi l’impatto ambientale. Una delle soluzioni sta nell’uso di barre di armatura in vetro. Ne parlerà in un evento che modererò il giorno 16 giugno organizzato da ACI IC in Umbria grazie al gruppo Manini e OCIS. Nel convegno si parlerà anche di un ponte italiano con questa tecnologia. E’ indubbio che si tratti di una soluzione che apre grandi scenari per le opere marittime. Il settore dovrebbe interfacciarsi con chi studia e mette a punto queste soluzioni, facilitando sia lo sviluppo di metodi di calcolo che di normative che non consentono l’uso diffuso, per potersi giocare questo vantaggio competitivo in chiave durabilità, e quindi sostenibilità.

Nel centro Italia c’è una piccola azienda che sta conquistando il mondo realizzando appoggi per il fotovoltaico, che hanno la caratteristica di essere realizzati in calcestruzzo. L’azienda non fa manufatti qualsiasi: ha studiato le forme, le dimensioni, i materiali, per poter fornire soluzioni in grado di superare i problemi di vento e durabilità. Questa azienda è un’opportunità per il settore. Dedicare l’attenzione alle aziende che sviluppano manufatti speciali in calcestruzzo significa costruire insieme strategie competitive per lo sviluppo di mercati oggi ancora limitati.

Ingenio è mediapartner dei tanti corsi che AICAP e CTE stanno organizzando, come quello sulla post-tensione, quello sui conci per gallerie, quello su digitalizzazione e costruzioni in calcestruzzo, e le loro Concrete Conference. Questi corsi generano cultura, le aziende del settore dovrebbero sponsorizzarli,  sostenerli e soprattutto parteciparvi. 

Committenti, progettisti, fornitori di tecnologie - armature, additivi, … - aziende del settore che sviluppano soluzioni con l’uso del calcestruzzo, imprese applicatrici sono i partner per lo sviluppo di mercati spesso inesplorati nel nostro paese con cui è necessario avviare e mantenere rapporti sia da un punto di vista tecnico che commerciale, senza alcuna preclusione o senso di superiorità ancestrale.

Sono forse queste le porte aperte che il settore dovrebbe portare avanti.

Occorre superare quelle diatribe interne o quei personalismi che troppo spesso hanno caratterizzato le scelte strategiche di collaborazione e di sviluppo del mercato dei prodotti cementizi.

Occorre scegliere: o perdere da soli, o vincere insieme.