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Le Parole della Politica Industriale per il Settore

Quali sono i vocaboli ricorrenti associati alla Politica Industriale del Settore della costruzione e dell'immobiliare? Angelo Ciribini li raccoglie e ne descrive il significato in questo articolo

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Rivoluzioni

La quarta rivoluzione industriale nel settore della costruzione e dell’immobiliare potrebbe essere recepita in maniera forse dissimile da altri settori, a iniziare da quello manifatturiero, sia in virtù della maggiore complessità del nostro settore sia poiché per altri si è anteposto il rinnovamento strumentale alla riconfigurazione organizzativa.

Occorre partire dall’integrazione del settore negli esistenti Digital Innovation Hub e nei Competence Centre o crearne di nuovi, prima di ogni altra azione.

Piattaforme

La nozione di «piattaforma» a sostegno della politica industriale è assai variegata: con essa si intendono tematiche molto eterogenee, spesso legate a portali onnicomprensivi e onnifinalistici.

Di fatto, la maggior parte delle piattaforme digitali nazionali, ovverosia portali, si presenta nella forma di centri di competenza affidati, secondo procedure a evidenza pubblica, a soggetti privati sotto il controllo pubblico: in parte o totalmente.

Strutture

Il necessario coinvolgimento delle rappresentanze nelle politiche industriali presuppone il fatto che tendenzialmente esse tutelino doverosamente e correttamente gli interessi della propria base, vale a dire spesso le MPMI. Forte è, dunque, la comprensibile ambizione di conservare il più possibile la parcellizzazione dei tessuti committenti, professionali, imprenditoriali che è, tuttavia, unita a specificità territoriali che differenziano le aspettative locali. Al contempo, efficientare realmente il mercato probabilmente passa attraverso i processi aggregativi e normalizzati o, comunque, tramite la rivisitazione delle strutture imprenditoriali secondo modalità reticolari inedite.

Piattaformizzazioni

La espressione «piattaformizzazione», al contrario, ha un significato molto preciso. Essa ha a che fare con ecosistemi incentrati su entità che intermediano Domanda e Offerta, spesso (ri)creandole, sfruttando gli effetti di rete.

Ciò, assieme al ritorno dell’industrializzazione edilizia, pone in forte discussione, di fatto, gli equilibri consolidati perché introduce soggetti terzi che potenzialmente possono agire monopolisticamente integrando l’intera catena di fornitura senza eventualmente neppure appartenervi.

Governance

Qualunque sia l’accezione di piattaforma che si intenda adottare, essa non potrà risultare neutrale a fronte di scelte di politica industriale che investono i limiti delle competenze, le dimensioni degli operatori, la natura familiare o manageriale della governance, l’entità delle remunerazioni, ecc.

Modelli

Non si può efficientare un settore se, in precedenza, non si sono definiti le value proposition e i business model che si intendono adottare od ostacolare.

Prima di immaginare l’architettura di un portale nazionale a sostegno di una politica industriale occorre, quindi, definire le strutture professionali e imprenditoriali che esso dovrebbe supportare e occorre precisare le condizioni contestuali che lo rendano effettivo.

Catene

Gli universalismi sulla integrazione e in merito alla cooperazione tra i soggetti nelle filiere e nelle catene di fornitura sono destinati a fallimento se prima non si chiariscono i reciproci sistemi di convenienza, nei termini collaborativi.

Sotto questo profilo, le configurazioni contrattuali sono decisive.

Tassonomie

Le onto-logiche e le semantiche possono ovviare alle insufficienze di un approccio tassonomico rigido, ma le simmetrie informative sono difficili da praticare e le specificità dei mercati e delle posizioni negoziali non possono essere ignorate.

La presenza indispensabile delle rappresentanze nelle iniziative comunitarie e nazionali assume istituzionalmente una finalità di tutela e di legittimazione di interessi specifici: è opportuno comprendere in che termini questo legittimo atteggiamento può generare una progettualità condivisa trovando sintesi e convergenze reali, senza risolversi in contese tattiche.

Sostenibilità

I portali finanziati dalle istituzioni pubbliche implicano che, sul medio termine, essi debbano auto-finanziarsi coinvolgendo soggetti privati. Le modalità di loro selezione con procedure pubbliche e i potenziali conflitti di interessi devono essere contemplati.

Marketplace

L’idea che, a partire dai product data template e dallo smart CE marking, si possa creare una repository pubblica unitaria dell’offerta merceologica neutrale e simmetrica non è scontata. Essa, soprattutto, non può che evolversi come digital marketplace nell’ambito dell’e-procurement. È sostenibile una simile ipotesi con una intelligenza centralizzata? Gestita da chi? Come si può svolgere la competizione attraverso tale marketplace?

Intelligence

Qualunque siano i servizi che il portale che supporta una politica industriale possa offrire, è chiaro che il valore aggiunto che si crea riguarda i comportamenti e le scelte che gli operatori compiono interagendo col portale, tradotti attraverso basi dati interrogabili e grazie agli algoritmi predittivi.

L’intelligence, più che gli esiti dell’operato, rappresenta l’oggetto principale dei nuovi mercati: outcome anziché output?

Dati

Il trasferimento dei processi relativi alle transazioni che riguardano il Codice dei Contratti Pubblici negli ecosistemi numerici, oggetto, tra l’altro, del programma di ricerca WeBIM, implica la prevalenza computazionale del dato nei confronti del documento, la leggibilità del dato da parte della macchina, e comporta notevoli precauzioni nei confronti della sensibilità dei dati che innescano i processi e le decisioni.

Responsabilità

Se ci si circoscrive al portale teso a ospitare le offerte merceologiche, a prescindere dalla possibilità di stabilire ontologie e semantiche, la possibilità di utilizzare il dato, dalla consultazione da parte dei progettisti sino all’uso dello stesso, all’interno della catena di fornitura delle imprese, deve essere sempre più analizzata alla luce dei mutandi sistemi di responsabilità.

Se si aggiunge la dimensione degli oggetti contrattualizzabili computazionalmente, interconnessi e notarizzabili, la questione si complica.

Dimensioni

Il mercato non crescerà, sia nei lavori pubblici sia nell’edilizia privata, se non sarà acculturato sulle dimensioni dei modelli e delle strutture di dati e se non sarà focalizzato sulla categoria attinente alla simulazione in funzione della previsione.

A prescindere dalla dimensione intangibile del valore dell’ambiente costruito, oggi il portale nazionale dovrebbe fare sintesi tra edifici, reti e infrastrutture, cruciale nella rigenerazione urbana, tra conservazione e sostituzione, vale a dire, per accrescere i valori dell’ambiente costruito, che legano persone e contenitori.