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Le migliori opere in Calcestruzzo in Italia

Sedurre vuol dire "condurre a se". La terza giornata Made in concrete si è chiusa proprio all'insegna della capacità del calcestruzzo di catalizzare l'attenzione dei più grandi progettisti del nostro tempo e di ispirare il mondo dell'architettura.

Il Professor Francesco Karrer e l'Architetto Mario Avagnina, dell'Università La Sapienza di Roma, hanno portato la loro lunga esperienza nel campo dell'architettura, facendo una riflessione su come si sia evoluto negli ultimi 150 anni l'uso del calcestruzzo, tracciando un percorso architettonico tra le principali opere in Italia e mettendone in evidenza le caratteristiche di solidità, di durabilità e allo stesso tempo di fascino, originalità e inventiva.

Le opere in calcestruzzo si sono evolute verso un miglioramento che ha abbracciato molteplici dimensioni, da quella tecnologica a quella estetica, passando per la sfera comunicativa. Durante l'ultimo secolo le opere si sono identificate con flussi di decisione governativi e collettivi, interpretando l'anima dei diversi tipi di società che si sono susseguite nel tempo. In questo percorso storico-concettuale si sono individuate due chiavi di lettura.

La prima può essere sintetizzata con l'espressione "dall'ornamento alla struttura". Il calcestruzzo, che all'inizio del secolo veniva usato solo a scopo decorativo, con l'inizio del Novecento ha iniziato a manifestare la sua potenza e diventando struttura. Struttura prima nascosta da elementi di copertura in altri materiali, e che poi si manifesta. Struttura non solo capace di sopportare, quindi assolvere al compito strutturale, ma anche capace di comunicare.

Soprattutto grazie all'opera di Nervi, negli anni 30' il calcestruzzo ha visto un uso particolarmente creativo. La grandezza di Nervi risiedeva nella sua grande capacità di progettazione e di inventare nuovi modi di usare il calcestruzzo, riuscendo ad utilizzarlo anche su larga scala. Successivamente si è passati alla costruzione delle grandi infrastrutture, prima fra tutte l'Autostrada del Sole con i suoi numerosissimi ponti, e alle dighe.

Negli anni 70' il mondo del calcestruzzo ha dovuto far fronte ad una grande richiesta di edilizia a basso costo. Inizia quindi una fase di trasformazione delle nostre città che in parte ha contribuito a creare quell'aura negativa intorno al calcestruzzo e che mal si adatta al suo glorioso passato. La seconda chiave di lettura può essere sintetizzata con l'espressione: "da materiale povero ad high tech". Questo concetto ha accompagnato il passaggio più importante della storia del calcestruzzo: il passaggio all'architettura contemporanea.

Il calcestruzzo è riuscito indubbiamente a rinascere attraverso la sperimentazione, adattandosi ai nuovi desideri del pubblico. Il mondo del calcestruzzo è riuscito a "smitizzare" l'accezione di materiale povero e grezzo e interpretando la tendenza architettonica della "dematerializzazione". Il calcestruzzo ha visto un vero e proprio risorgimento nella concezione dei progettisti proprio perché la sua industria ha investito sulla ricerca di nuove prestazioni. Basti pensare al calcestruzzo autocompattante o ai calcestruzzi colorati.