Coperture | Materiali e Tecniche Costruttive | Edilizia | Particolari Costruttivi | Coperture Discontinue
Data Pubblicazione: | Ultima Modifica:

Le lattonerie, accessori indispensabili nell’edilizia

L'articolo descrive i principali elementi di lattoneria per lo smaltimento delle acque meteoriche in copertura. Questi accessori, realizzati e installati da personale specializzato, sono qui illustrati con 11 disegni di dettaglio.

Lattonerie: cosa sono, principali funzioni e materiali utilizzati

Comunemente definite come “accessori” di coperture continue e discontinue, le lattonerie sono largamente impiegate nell’edilizia e rivestono un ruolo significativo per il buon funzionamento sia di tetti che di altri manufatti costruttivi, soprattutto rispetto ai requisiti di tenuta all’acqua e durabilità, evitando spesso l’insorgenza di degradi e patologie connessi alle precipitazioni atmosferiche. Non a caso le lattonerie sono realizzate da personale specializzato, particolarmente esperto sia nella produzione in officina sia nella posa in opera.

Si tratta di elementi metallici bidimensionali che assolvono a varie funzioni, quali:

  • raccordo tra configurazioni geometriche differenti;
  • terminali di manufatti;
  • protezione all'acqua di manufatti sensibili;
  • sistema di drenaggio delle acque meteoriche.

I materiali impiegati sono generalmente metallici ed in particolare:

  • rame tipo Cu DHP naturale o preossidato o brown, o preossidato green o stagnato;
  • acciaio al carbonio zincato;
  • acciaio al carbonio rivestito di zinco-alluminio;
  • acciaio zincato preverniciato;
  • alluminio e sue leghe;
  • acciaio inox;
  • lega in zinco-rame-titanio naturale o prepatinato.

L'adozione di un materiale piuttosto di un altro dipende da scelte tecnologiche (compatibilità con altri materiali, durabilità, condizioni ambientali d'esercizio), architettoniche ed economiche. (Tabella 1)

Gli spessori variano generalmente da 5/10 mm a 10/10 mm a seconda del materiale impiegato e delle sue caratteristiche meccaniche.

Esistono anche elementi in materiale plastico.

Opere di lattoneria: Compatibilità tra materiali metallici e uso in funzione delle condizioni ambientali
Tabella 1 – Compatibilità tra materiali metallici e uso in funzione delle condizioni ambientali (© Luigi Paolino, Ingegnere)

  

Le lattonerie per lo smaltimento delle acque meteoriche

Per quanto concerne il sistema di smaltimento delle acque meteoriche, gli elementi principali sono i seguenti:

  • Canali di gronda. Possono essere a sezione circolare, rettangolare/quadrata o trapezoidale. Possono essere incassati nel cornicione di gronda (in genere con struttura in c.a.), occultati in elementi lignei terminali di gronda oppure essere a vista. I canali a vista possono essere sospesi oltre il cornicione, appesi, appoggiati. Hanno una pendenza di circa 0,5% nella direzione del pluviale e, se realizzati in metallo, devono prevedere un giunto di dilatazione ogni 15 m circa. Il bordo anteriore del canale deve essere più basso di almeno 10 mm rispetto al bordo interno (verso la gronda).

    In corrispondenza del pluviale andrà montato un elemento di troppopieno posto al di sotto della linea di tracimazione, per eventi meteorici eccezionali.

    Il canale di gronda dovrà essere posto a quota inferiore rispetto alla linea di inviluppo della copertura (UNI 10724), considerando comunque la necessità di raccolta dell'acqua di ruscellamento.

    In condizioni particolari di persistenza della neve e formazione di ghiaccio, in prossimità della linea di gronda andranno posizionati cavi scaldanti a isolamento minerale disposti a serpentina.

    Nei tetti a forte pendenza (oltre 45°), la linea di maggiore pendenza della copertura dovrà incontrare il bordo del canale di gronda in prossimità del centro.

 

Tipologie di canale di gronda
Tipologie di canale di gronda (© Luigi Paolino, Ingegnere)

 

  • Staffe di supporto.
  • Pluviali. Possono essere di sezione circolare o quadrata, ancorati alla chiusura verticale tramite collari che mantengano una distanza dalla chiusura di almeno 50 mm.

    I pluviali possono essere esterni o totalmente/parzialmente incassati nella chiusura verticale. In questo caso, prima del gomito a rientrare andrà previsto un gocciolatoio rompigoccia realizzato con lo stesso materiale, oltre ad un rosone per mascherare l'inserimento.

    Per i pluviali incassati occorre verificare le condizioni igrotermiche e l'assenza di formazione di condensa superficiale; in genere gli elementi vengono coibentati. Tutti i pluviali installati in parti interne dell'edificio dovranno essere coibentati e fissati con supporti e staffe antivibranti che limitino i rumori.
  • Doccione. Ha la funzione di convogliare all’esterno l’acqua dei canali di gronda ove non siano previsti pluviali oppure quale troppopieno. Può essere di sezione circolare o quadrata/rettangolare, chiusa o aperta, con spessore in genere variabile da 6/10 a 1 mm.
  • Converse a canale. Raccordano, nelle coperture discontinue, due falde non disposte sullo stesso piano intersecantisi, raccogliendo l’acqua proveniente da ciascuna falda per convogliarla nei canali di gronda, a guisa di impluvio. Le converse devono essere prolungate al di sotto degli elementi di tenuta discreti (tegole, coppi, ecc.) in modo da evitare che l’effetto pioggia-vento possa pompare l’acqua al di sotto della falda.
  • Scossaline a muro o di raccordo verticale, realizzate in un elemento solo o in due elementi ove le dimensioni sono tali da generare degradi dovuti alle dilatazioni termiche. La sigillatura all'elemento murario verticale avviene all’interno di un incavo derivante dalla particolare sagomatura della lattoneria. È sempre preferibile, oltre alla sigillatura, la realizzazione di una tasca continua nell’elemento murario, così che il giunto è sia chimico che geometrico. In caso di tegumento in lamiere continue, il raccordo avviene con aggraffatura.

 

Scossaline di raccordo verticale
Scossaline di raccordo verticale (© Luigi Paolino, Ingegnere)

 

  • Converse inclinate. Si tratta di lattonerie speciali stese sulla linea di pendenza della copertura inclinata.
  • Compluvi a muro o converse orizzontali, realizzati con uno o due elementi e sigillate all'elemento murario verticale. La scossalina deve risvoltare verticalmente o lungo falda al di sotto del tegumento in modo da assicurare un’adeguata sezione idraulica necessaria allo smaltimento dell’acqua meteorica in caso di piogge intense. Lo spessore è in genere di 0,6 o 0,8 mm.
  • Frontalini laterali di falda o risalto di bordo, realizzati in un unico elemento agganciato a una staffa ancorata ogni metro e risvoltante sotto il manto di tenuta oppure in un unico elemento fissato lateralmente e risvoltante sopra il manto di tenuta. In genere la parte verticale della scossalina ha lunghezza consistente, nel qual caso occorre prevedere la presenza di una o più sagomature longitudinali che sono in grado di compensare le dilatazioni di origine termica.

 

Frontalini laterali di falda (o risalto di bordo)
Frontalini laterali di falda (o risalto di bordo) (© Luigi Paolino, Ingegnere)

 

  • Frontalini superiori di colmo. Possono essere realizzati in un unico elemento ancorato direttamente alla testata strutturale o in un elemento agganciato a staffe ancorate ogni metro mediante tasselli ad espansione, soluzione senz’altro raccomandabile in caso di elementi di grandi dimensioni e/o di stress termici significativi.
  • Scossaline di raccordo tra falde. Utilizzate nel caso di cambio di pendenza di una falda (ad es. coperture di mansarde a doppia pendenza). Rendono la tenuta all’acqua del giunto che si crea nella cuspide geometrica della falda, convogliando l’acqua della falda superiore sulla falda sottostante.
  • Scossaline su sporgenze. Servono a proteggere le parti orizzontali o suborizzontali di manufatti emergenti dal piano di copertura.
  • Copertine. Sono utilizzate per proteggere la parte superiore orizzontale o suborizzontale di manufatti verticali. Possono essere vincolate con tasselli ad espansione direttamente alla muratura oppure mediante staffe di supporto discontinue, sistema questo che agevola le mobilità di origine termica della scossalina.

 

[....] SCARICA L'ARTICOLO IN FORMATO PDF. NEL FILE ALTRI PARICOLARI DI DETTAGLIO

 

Bandinella forata per ventilazione
Bandinella forata per ventilazione (© Luigi Paolino, Ingegnere)

Articolo integrale in PDF

L’articolo nella sua forma integrale è disponibile attraverso il LINK riportato di seguito.
Il file PDF è salvabile e stampabile.

Per scaricare l’articolo devi essere iscritto.

Iscriviti Accedi

Coperture

News e approfondimenti tecnici e normativi sulle coperture, con riferimento alle diverse tecnologie e soluzioni applicabili e all’innovazione

Scopri di più

Coperture Discontinue

Con il topic "Copertura Discontinue" vengono raccolti tutti gli articoli pubblicati sul Ingenio sul tema delle coperture realizzate con elementi discontinui e riguardanti la progettazione, l'applicazione, l'innovazione tecnica, i casi studio, i controlli e i pareri degli esperti.

Scopri di più

Edilizia

L'edilizia ricomprende tutte quelle attività finalizzate a realizzare, trasformare o demolire un edificio. Essa rappresenta sicuramente uno dei...

Scopri di più

Materiali e Tecniche Costruttive

Con Ingenio approfondiamo con continuità e nei diversi aspetti che caratterizzano le tecniche costruttive. Con questo TOPIC raccogliamo tutte le news e articoli sull’argomento.

Scopri di più

Particolari Costruttivi

I particolari costruttivi rappresentano le specifiche tecniche dettagliate relative alle diverse parti di un edificio o di una struttura...

Scopri di più

Leggi anche