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Le fonti di rumore negli edifici condominiali. Ponte acustico: cos’è e come individuarlo? Rassegna di esempi

Individuazione e analisi dei ponti acustici presenti all’interno degli ambienti abitativi. Rassegna dei casi più comuni.

L’isolamento acustico e la propagazione del rumore

Prima di procedere con l’analisi dei deficit acustici, è importante ripassare le basi teoriche dell’isolamento acustico. L’isolamento acustico è uno dei parametri in gioco all’interno dell’acustica edilizia e, come il termine stesso indica, riguarda la capacità di un elemento edilizio di “isolarsi” dal rumore: ovvero il comportamento acustico dell’elemento stesso. Per isolamento acustico si considerano tutti gli interventi con il fine di attenuare la trasmissione dei suoni e dei rumori con il fine di garantire il comfort abitativo alla maggior parte degli edifici esistenti all’interno delle città.

L’isolamento acustico è quindi la capacità di una struttura edilizia di limitare la trasmissione del rumore tra due differenti ambienti.
Il rumore è la principale causa di disagio all’interno dell’ambiente abitativo e si trasmette i due differenti modalità:

  • La trasmissione per via aerea;
  • La trasmissione per via strutturale

La prima trasmissione riguarda la propagazione del suono all’interno della stanza per via aerea, come per esempio il dialogo tra due persone. Le sorgenti di rumore aereo, in questo caso le due persone, sono identificate come sorgenti di rumore aereo non rigidamente connesse con l’edificio. La seconda trasmissione invece è la propagazione del suono attraverso gli elementi edilizi della struttura, come per esempio il rumore dovuto al calpestio sul solaio.

In questo caso la sorgente provoca un rumore impattivo (calpestio) che si trasmette attraverso l’elemento edilizio (solaio) con una vibrazione. Entrambe le trasmissioni sono simultanee e, nella pratica corrente, si ha sia una trasmissione aerea che strutturale per ogni propagazione sonora.
La norma UNI EN 12354 definisce i metodi di propagazione del suono, ovvero tutti i percorsi attraverso i quali avviene la trasmissione del rumore all’interno delle strutture edilizie.
Il suono, successivamente alla trasmissione per via aerea e strutturale, si propaga in maniera diretta e in maniera indiretta o laterale.

Il rumore viene emesso in un ambiente disturbante e può raggiungere l’ambiente ricevente o disturbato, attraverso tredici percorsi di trasmissione. Il percorso principale è sempre quello che divide i due ambienti, come la parete verticale di separazione tra due unità immobiliari, mentre gli altri percorsi interessano tutti gli altri elementi in comune ai due ambienti.

Ponti acustici: cosa sono?

I ponti acustici sono una delle vie preferenziali per il passaggio del rumore, sia per trasmissione area che per trasmissione strutturale, e sono generati da elementi edilizi acusticamente deboli con la capacità di ridurre in maniera drastica l’efficacia degli interventi di isolamento acustico.

Nell’ambito edilizio, infatti, il trasferimento del rumore avviene principalmente attraverso i componenti dell’involucro stesso, siano essi delle partizioni interne od esterne. L’unione dei i vari componenti da origine ai ponti acustici permettendo quindi al rumore di veicolarsi comodamente tra pareti e solai: il punto debole dei componenti edilizi è dunque il loro giunto di connessione, ovvero l’assenza di un disaccoppiamento tra le strutture in grado di diffondere il rumore.

Il ponte acustico non è altro che il collegamento fisico tra due elementi, come le pareti tra due unità immobiliari, che, non avendo una disgiunzione, consente al suono di trasmettersi da un ambiente disturbante ad un ambiente disturbato.

Ponti acustici: come si identificano e come si risolvono?

Generalmente il ponte acustico ha origine nei seguenti casi:
• quando un elemento edilizio (partizione, serramento, etc.) ha delle basse prestazioni acustiche e quindi, di conseguenza, non possiede le capacità, come espresso all’inizio di tale elaborato, di limitare la trasmissione del rumore;
• quando non vi è una corretta progettazione o mitigazione del collegamento fisico tra le strutture edilizie e quindi, come detto sopra, il rumore si propaga con maggiore facilità tra le strutture stesse;
• quando la posa in opera non viene eseguita a regola d’arte e secondo le prescrizioni rilasciate dai fornitori sulle schede tecniche;

In breve, l’isolamento di una struttura non dipende solo dalle caratteristiche dei propri elementi, dalle tipologie costruttive adottate e dai materiali opportunamente scelti, ma anche, e soprattutto, dalle connessioni di questi elementi con il resto della struttura e dalle modalità in cui tali elementi e tali connessioni vengono effettuate in fase di cantierizzazione.
Per poter identificare i ponti acustici è bene avere ben chiari i descrittori acustici che vengono influenzati e che, in presenza di deficit acustici, subiscono delle variazioni sostanziali.

Il D.P.C.M. del 1997, intitolato Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici definisce degli indicatori acustici, riportati nella tabella sottostante con dei limiti da rispettare in base alla destinazione d’uso dell’immobile. Clicca qui per approfondire

Tabella 1 - Indicatori definiti dal D.P.C.M. 05/12/1997.

Di seguito una rassegna dei maggiori ponti acustici in funzione del descrittore su cui esercitano una considerevole influenza.

Ponti acustici dell’isolamento tra differenti unità immobiliari

L’indice del potere fonoisolante apparente di partizioni tra ambienti è l’indicatore correlato all’isolamento tra differenti unità immobiliari. Questo indice dipende da numerosi fattori, uno tra questi è il potere fonoisolante caratterizzante la partizione edilizia stessa, ovvero la prestazione acustica di una parete o del solaio di divisione tra due differenti unità immobiliari. Questo primo fattore è, come indicato nei precedenti paragrafi, la prestazione acustica dell’elemento edilizio e, nel caso di basse prestazioni fonoisolanti, potrebbe essere il primo deficit acustico ad influenzare l’indice.

Per poter evitare ciò è bene scegliere con accuratezza la tecnologia costruttiva che si intende utilizzare e, soprattutto in caso di partizioni interne, è bene affidarsi a pareti già certificate da enti terzi con valori analizzati in laboratorio. Un altro esempio di ponte acustico all’interno delle partizioni tra unità riguarda la progettazione non attenta delle tracce impiantistiche con relative scatole elettriche e/o passaggi dei cavi che, innestandosi nella partizione stessa, creano dei canali di passaggio per suono e vibrazioni.

Per tale problematica è utile eseguire una progettazione attenta fin dall’inizio con il posizionamento sfalsato di tali elementi ed utilizzare, ove possibile, elementi preassemblati con caratteristiche dichiarate ed analizzate dai fornitori stessi. Un ulteriore esempio di ponte termico è dato dai i fori presenti all’interno dei laterizi di una partizione divisoria: la risoluzione di ciò è la corretta posa in opera attraverso il riempimento con malta dei giunti tra i vari mattoni.

Un elemento importante da non sottovalutare è il portone di ingresso o le porte di separazione tra le diverse unità immobiliari che si affacciano sui vani comuni (pianerottoli, atri, etc.): tali elementi sono un punto debole delle pareti divisorie e devono essere insonorizzate e certificate per mantenere un buon isolamento acustico totale dell’intera partizione.

Una delle soluzioni più utilizzate all’interno della progettazione acustica riguarda l’inserimento, in caso di sistemi edilizi già presenti e disturbati acusticamente, di idonei placcaggi, cioè l’apposizione di contropareti costituite da cartongesso accoppiato a lane minerali e posizionato su telai metallici. Infine, indipendentemente dalla tipologia costruttiva adottata, è necessario desolidarizzare sempre le pareti dalle strutture sottostanti (massetti) attraverso l’inserimento di apposite strisce in materiale insonorizzante; ciò permetterà alle pareti di non essere connesse con il resto della struttura ed evitare, di conseguenza, la presenza di ulteriori ponti acustici.

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