Architettura | Calcestruzzo Armato | Progettazione | Urbanistica
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Le Corbusier: pensiero, materiali e opere di uno dei più grandi maestri dell'architettura del '900

Un focus dedicato a uno dei maestri dell'architettura del 900'. La biografia, le sue opere più importanti, le collaborazioni e i materiali preferiti del progettista.

Chi era Le Corbusier: gli esordi e il suo approccio progettuale

All'anagrafe Charles-Édouard Jeanneret-Gris, nome d'arte Le Corbusier è stato non solo un famoso architetto, ma anche urbanista e designer svizzero-francese.

Riconosciuto come uno dei padri dell'architettura moderna e uno dei più influenti progettisti del XX secolo.

Le Corbusier nacque il 6 ottobre 1887 a La Chaux-de-Fonds, in Svizzera, e trascorse gran parte della sua carriera in Francia. Durante la sua vita, sviluppò un nuovo approccio all'architettura, basato sulla funzionalità, sull'uso razionale dello spazio e sull'impiego di materiali moderni come il cemento armato.

Fondò insieme a Amédée Ozenfant nel 1920 il movimento culturale "Esprit Nouveau" che promuoveva un nuovo spirito nell'arte e nell'architettura, promuovendo l'innovazione e la modernità. Le Corbusier voleva creare una nuova estetica basata sulle esigenze della società industriale moderna.

All'interno del movimento "Esprit Nouveau", Le Corbusier sviluppò concetti e idee per abitazioni e città moderne, comprese soluzioni abitative prefabbricate.

La casa diventa secondo l'architetto la "macchina per abitare" ossia un insieme di componenti che insieme generano una sinergia perfetta.

 

Pavillon de l'Esprit Nouveau, Paris © FLC/ADAGP.
Pavillon de l'Esprit Nouveau, Paris © FLC/ADAGP.

 

Una delle sue teorie più riconosciute del progettista era l'uso del "Piano libero" (Plan Libre), che proponeva la separazione delle strutture portanti dalle pareti, consentendo una maggiore flessibilità e libertà nella disposizione degli spazi interni. Questa idea avrebbe consentito la creazione di edifici a torre circondati da ampi spazi verdi, favorendo una migliore ventilazione, illuminazione e qualità della vita per gli abitanti. Ma in realtà non esiste solo la pianta libera, Le Corbusier infatti riassume 5 aspetti fondamentali dell'architettura che sono: 

  • i pilotis, ossia piloni che sollevavano l'edificio da terra, potendo sfruttare il piano terra con un giardino o un garage allontanandosi dall'umidità del terreno,
  • il tetto giardino,
  • la pianta libera,
  • la facciata libera,
  • la finestra a nastro.

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Le Corbusier: materiali e prefabbricazione

Le Corbusier utilizzava una varietà di materiali moderni nelle sue opere architettoniche.

Fu uno dei primi architetti a sfruttare appieno le potenzialità del cemento armato nella costruzione. Questo materiale gli consentiva di realizzare strutture resistenti, slanciate e flessibili dal punto di vista progettuale.

Amava molto anche il vetro. Integrava ampie superfici vetrate nelle sue opere per creare un'illuminazione naturale abbondante e una connessione visiva tra gli spazi interni ed esterni. Utilizzava finestre a nastro e vetrate continue per ottenere un senso di apertura e trasparenza.

Non di meno Le Corbusier faceva ampio uso dell’acciaio nelle strutture e negli elementi strutturali, per la creazione di ampi spazi interni senza la necessità di pareti portanti.

Ma uno degli elementi di maggiore innovazione utilizzati da Le Corbusier erano i pannelli prefabbricati: Le Corbusier era interessato alla standardizzazione e alla produzione in serie nella costruzione. Pertanto, utilizzava pannelli prefabbricati, come pannelli di cemento, per velocizzare il processo di costruzione e ottenere una maggiore efficienza.

Per questo Le Corbusier progettò diverse case prefabbricate durante la sua carriera e uno dei suoi progetti più famosi è conosciuto come "La Maison Dom-ino".

 

Maison Dom-Ino, non realizzato © FLC/ADAGP.
Maison Dom-Ino, non realizzato © FLC/ADAGP.

 

Questo progetto fu sviluppato nel 1914 ed era pensata come una risposta all'emergente necessità di alloggi economici e rapidamente costruibili. Il concetto di base consisteva in un telaio strutturale costituito da colonne e travi in cemento armato, che potevano essere assemblati in varie configurazioni per adattarsi alle esigenze degli occupanti.

La flessibilità del sistema permetteva di creare diverse configurazioni interne e esterne, consentendo la personalizzazione dell'abitazione. Le parti in calcestruzzo armato del sistema Dom-ino avrebbero costituito la struttura portante, mentre le pareti e le divisioni interne avrebbero potuto essere realizzate con materiali più leggeri come il legno o il metallo.

Nonostante la Maison Dom-ino non sia mai stata costruita nella sua forma originale, il progetto è considerato un punto di svolta nell'architettura moderna. Rappresenta l'idea di una casa prefabbricata, modulare e adattabile, che potrebbe essere realizzata in serie e fornire soluzioni abitative economiche e funzionali per le masse.

Le idee e i principi sviluppati da Le Corbusier nella Maison Dom-ino hanno influenzato molti progetti successivi di abitazioni prefabbricate e sono ancora studiati e considerati nell'architettura contemporanea.

Pur essendo noto per l'uso dei materiali moderni, Le Corbusier integrava anche il legno nelle sue opere, specialmente per le parti interne. Il legno forniva calore, comfort e un aspetto estetico accogliente.

Oltre a questi materiali, Le Corbusier sperimentò anche con altri come il metallo, il vetrocemento e il terrazzo (graniglia di pietre, calce e cemento). La sua scelta dei materiali rifletteva la sua ricerca di un'architettura funzionale, razionale e esteticamente attraente, adattata alle esigenze del suo tempo.

 

Le Corbusier e alcune opere

Le Corbusier ha avuto un impatto significativo sia in campo residenziale sia per progetti di scuole sviluppando un approccio innovativo alla progettazione. Uno dei suoi progetti più famosi è l'"Unité d'Habitation" (Unità di abitazione) a Marsiglia, in Francia.

L'Unité d'Habitation era originariamente concepita come un complesso residenziale, ma comprendeva diverse funzioni, tra cui spazi dedicati all'istruzione e alla comunità. L'origine dell'edificio era dovuta alla carenza di alloggi del secondo dopoguerra, poi vennero realizzate anche aule per gli abitanti spaziose e luminose, con ampie finestre per consentire l'abbondante ingresso di luce naturale. Le Corbusier incorporava anche spazi di apprendimento flessibili e polifunzionali, in modo che potessero essere utilizzati per diverse attività didattiche.

 Le Corbusier avrebbe voluto che quello fosse il modello abitativo della ricostruzione in Francia. Invece, fu il suo maestro Auguste Perret ad essere incaricato di ricostruire città intere, come Le Havre, al posto suo.

 

Unité d'Habitation, Marseille Photo : Paul kozlowski 1997 © FLC/ADAGP.
Unité d'Habitation, Marseille Photo : Paul kozlowski 1997 © FLC/ADAGP.

 

Altri progetti interessanti sono per esempio il convento Sainte-Marie de La Tourette, situato vicino a Lione, in Francia.

Il complesso conventuale comprende una chiesa, un chiostro, una sala capitolare, aule, biblioteca, sala da pranzo, varie sale, cucine e un centinaio di singole celle. L' edificio può essere considerato appartenente al brutalismo, il calcestruzzo è usando in maniera diffusa come materiale, non sono presenti delle modanature e nessun elemento decorativo, in linea con i principi di povertà e semplicità del convento.

Aperture a nastro ed elementi che seguono angoli retti per occupare la maggior parte della parete.

Le idee di Le Corbusier per la progettazione si basavano sulla sua filosofia dell'architettura moderna, che includeva la:

  • la funzionalità,
  • l'illuminazione naturale,
  • l'uso razionale dello spazio
  • la flessibilità.

 

Le Corbusier e l’urbanistica

Le Corbusier non si limitò solo all'architettura, ma si interessò anche all'urbanistica, alla pittura, alla scultura, al design di mobili e persino alla progettazione di intere città.

Le Corbusier è stato un pioniere nell'ambito della pianificazione urbanistica e ha sviluppato idee e teorie innovative che hanno avuto un profondo impatto sul campo.

Era fortemente convinto che l'architettura e l'urbanistica dovessero andare di pari passo per creare città funzionali, efficienti e in armonia con le esigenze dei cittadini. Uno degli esempi più riconosciuti è il progetto di "Ville Radieuse" (Città radiosa).

Secondo Le Corbusier, le Ville Radieuse avrebbero dovuto essere città di grandi dimensioni, progettate per ospitare una popolazione considerevole. La pianificazione prevedeva un'organizzazione rigorosa, con una netta separazione tra le funzioni della città, come residenze, lavoro, commercio, ricreazione e trasporti.

Uno degli elementi caratteristici delle Ville Radieuse era l'elevazione degli edifici su pilotis, ovvero pilastri che sollevavano gli edifici dal terreno. Ciò consentiva la creazione di ampi spazi aperti al livello del suolo, dedicati a parchi, giardini e aree di svago per i cittadini. In questo modo, si voleva promuovere una migliore qualità della vita, con abbondante luce naturale, ventilazione e spazi verdi accessibili.

Le Corbusier integrava anche ampie finestre e balconi nelle case, cercando di fornire un'abbondante luce naturale e una connessione visiva con l'esterno. Questo avrebbe creato un ambiente luminoso e aperto, contribuendo al benessere degli abitanti.

Inoltre, Le Corbusier considerava importanti gli spazi comuni all'interno delle Ville Radieuse. Proponeva l'inclusione di aree di servizio e attrezzature pubbliche come scuole, negozi, uffici e aree ricreative per promuovere una vita sociale vibrante e fornire servizi essenziali ai residenti.

Le Corbusier immaginava una pianificazione della città in base a una griglia rettangolare, con grandi viali che separavano le diverse funzioni e facilitavano il flusso del traffico. La mobilità era un aspetto cruciale nella sua visione, con una rete di strade, ferrovie e infrastrutture di trasporto efficienti.

Le Ville Radieuse di Le Corbusier rappresentavano una risposta alle sfide dell'urbanizzazione e della crescita delle città nel XX secolo.

Tuttavia, il concetto ha suscitato dibattiti e critiche. Alcuni hanno elogiato la sua visione futuristica e la volontà di migliorare la vita nelle città, mentre altri hanno contestato la sua visione utopica, ritenendo che la rigidità della pianificazione e la mancanza di una dimensione umana potessero portare a città impersonali e monotone.

 

Ville Radieuse, not located © FLC/ADAGP
Ville Radieuse, non realizzato © FLC/ADAGP.

  

Le Corbusier e il design

Le Corbusier ha esteso il suo talento creativo non solo all'architettura, ma anche al design di mobili e oggetti.

Ha sviluppato una serie di icone dell'arredo, come le sedie LC1 e LC2, il divano LC3 e il tavolo LC6.
Questi pezzi sono considerati ancora oggi dei classici del design moderno.

 

LC1: unione tra forma e funzione

LC1 è una sedia progettata da Le Corbusier, Pierre Jeanneret e Charlotte Perriand nel 1928. Fa parte della celebre collezione LC (Le Corbusier), che comprende una serie di mobili modernisti iconici.

La LC1 è stata progettata con l'obiettivo di unire forma e funzione. La sua forma ergonomica offre comfort e supporto, mentre il suo design elegante e minimalista si adatta bene a una varietà di ambienti e stili di arredamento.

Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand LC1 - Fauteuil à dossier basculant, 1928 Photo : Cassina © FLC/ADAGP.
Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Charlotte Perriand LC1 - Fauteuil à dossier basculant, 1928 Photo : Cassina © FLC/ADAGP.

La LC1 è caratterizzata da un design essenziale e moderno, con una struttura in acciaio cromato e una seduta in cuoio. È una sedia di tipo lounge, progettata per offrire comfort e stile contemporaneo.

Ciò che rende la LC1 unica è l'uso innovativo dell'acciaio tubolare nella sua struttura. Le Corbusier e i suoi collaboratori furono tra i primi a sfruttare le potenzialità dell'acciaio cromato nella produzione di mobili. La struttura tubolare in acciaio conferisce alla sedia un aspetto leggero e moderno, mentre il cuoio offre un tocco di calore e lusso.

 

Le collaborazioni di Le Corbusier

Le Corbusier ha collaborato con diversi professionisti nel corso della sua carriera, sia come membri del suo studio che come partner per progetti specifici. Alcune delle collaborazioni più significative sono le seguenti:

  1. Pierre Jeanneret: Pierre Jeanneret era il cugino di Le Corbusier ed è stato un suo stretto collaboratore per molti anni. Hanno lavorato insieme su numerosi progetti, inclusi edifici come la Villa Savoye e il complesso residenziale Unité d'Habitation. Jeanneret ha contribuito alla progettazione architettonica, al design degli interni e al mobili.
  2. Charlotte Perriand: Charlotte Perriand è stata una designer di mobili e architetta francese che ha collaborato con Le Corbusier e Pierre Jeanneret. È stata coinvolta nella progettazione di molti mobili iconici della collezione LC, come le sedie LC2 e LC4. Perriand ha portato una sensibilità unica nel design degli interni e ha influenzato significativamente il lavoro di Le Corbusier.
  3. Max Ernst: Max Ernst era un pittore e scultore surrealista con cui Le Corbusier ha collaborato per un progetto chiamato "La Maison de l'Homme" (La Casa dell'Uomo). L'idea era di creare uno spazio espositivo per le opere di Ernst e contemporaneamente esplorare nuovi concetti architettonici e spaziali.
  4. Iannis Xenakis: Iannis Xenakis era un architetto, compositore e matematico greco che ha lavorato nello studio di Le Corbusier come ingegnere strutturale. Xenakis ha contribuito allo sviluppo di concetti strutturali innovativi e ha collaborato con Le Corbusier su progetti come il Monastero di Sainte-Marie de La Tourette.
    Queste sono solo alcune delle collaborazioni significative di Le Corbusier, ma nel corso della sua carriera ha interagito con molti altri professionisti e artisti, lasciando un'impronta duratura sull'architettura e sul design.

Le Corbusier ha avuto un impatto significativo anche in Italia, sia attraverso la sua opera architettonica che attraverso la sua influenza teorica sull'architettura e l'urbanistica del paese.

 

Le Corbusier in Italia

Durante la sua carriera, Le Corbusier ha realizzato alcuni progetti in Italia e ha avuto un ruolo nella formazione di giovani architetti italiani.

Ecco alcuni dei suoi contributi in Italia:

  • Proposte per Milano: Le Corbusier ha proposto alcuni progetti per la città di Milano, tra cui un piano per la ricostruzione del centro storico dopo la Seconda Guerra Mondiale. Sebbene le sue proposte non siano state realizzate integralmente, hanno influenzato il dibattito sull'urbanistica e la pianificazione di Milano.
  • Piano regolatore generale di Venezia del 1959 prevedeva il trasferimento dell'ospedale civile da SS. Giovanni e Paolo all'area del macello comunale a San Giobbe, all'estremo limite del sestiere di Cannaregio verso il ponte lagunare e la terraferma. Le Corbusier studia l'ospedale partendo dall'analisi dei percorsi, dei flussi e delle funzioni. L'edificio che propone rifiuta la logica dell'organizzazione in verticale attorno ai corpi scala e agli ascensori, ma si sviluppa in orizzontale sovrapponendo tre livelli differenziati funzionalmente e sostenuti da un sistema di pilotis che sorgono dalle acque della laguna.
  •  Influente sulla cultura architettonica italiana: Le idee e i principi di Le Corbusier hanno avuto un impatto significativo sulla cultura architettonica italiana. Le sue teorie e il suo approccio razionale e funzionale hanno influenzato architetti e urbanisti italiani, tra cui Ernesto Nathan Rogers e il Movimento Moderno italiano.

 

La morte di Le Corbusier

Le Corbusier morì il 27 agosto 1965 a Roquebrune-Cap-Martin, in Francia. Era in viaggio di ritorno da una nuotata nel mare vicino alla sua cabina di vacanza, quando subì un attacco di cuore e morì sulla spiaggia. Aveva 77 anni al momento della sua morte.

La sua scomparsa rappresentò la perdita di uno dei più influenti e innovativi architetti del XX secolo. Nonostante alcune critiche e controversie durante la sua carriera, Le Corbusier lasciò un impatto duraturo sull'architettura, l'urbanistica e il design, influenzando generazioni successive di professionisti e studenti di architettura.

Le sue idee e i suoi progetti continuano ad essere studiati e ammirati, e le sue opere architettoniche sono spesso considerate icone dell'architettura moderna. La sua eredità rimane una parte significativa del patrimonio architettonico mondiale.

 

I premi vinti da le Corbusier

Le Corbusier ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti durante la sua carriera. Ecco alcuni dei premi più importanti vinti da Le Corbusier:

1. Royal Institute of British Architects (RIBA) Royal Gold Medal (1953): È uno dei premi più prestigiosi nel campo dell'architettura e viene assegnato a persone o gruppi che hanno fatto una significativa contribuzione all'architettura.
2. AIA Gold Medal (1961): Concesso dall'American Institute of Architects, il premio riconosce le realizzazioni di un individuo nel campo dell'architettura e del design.
3. Frank P. Brown Medal (1961): Assegnato dall'Institute of International Education, è un riconoscimento per il contributo di Le Corbusier all'architettura e all'educazione.
4. Gran Croce della Legion d'Onore (1963): La più alta onorificenza civile in Francia, conferita a Le Corbusier dal governo francese per il suo contributo all'architettura e all'urbanistica.
5. Auguste Perret Prize (1965): Premio assegnato dalla Fondazione Auguste Perret per il suo contributo all'architettura moderna.
6. Praemium Imperiale (1987): Importante premio internazionale per le arti assegnato dalla Japan Art Association. A Le Corbusier fu conferito postumo il premio nella categoria "Architettura".

Dove “trovare” Le Corbusier oggi

I progetti di Le Corbusier si trovano in diverse parti del mondo.

Alcune delle sue opere più famose e accessibili al pubblico includono:

1. Villa Savoye a Poissy, Francia: Questo edificio iconico è aperto al pubblico come museo ed è considerato uno dei capolavori dell'architettura moderna.

 

Villa Savoye et loge du jardinier, Poissy Photo : Cemal Emden 2015 © FLC/ADAGP.
Villa Savoye et loge du jardinier, Poissy Photo : Cemal Emden 2015 © FLC/ADAGP.

2. Unité d'Habitation a Marsiglia, Francia: Questo complesso residenziale, progettato da Le Corbusier, è ancora abitato ma alcune parti sono aperte al pubblico, come la terrazza panoramica e un'unità abitativa convertita in un museo.

3. Cappella di Notre-Dame-du-Haut a Ronchamp, Francia: Questa cappella, una delle opere più celebri di Le Corbusier, è aperta al pubblico e visitabile come luogo di culto e attrazione turistica.

Chapelle Notre Dame du Haut, Ronchamp Photo : Cemal Emden 2015 © ADAGP.
Chapelle Notre Dame du Haut, Ronchamp Photo : Cemal Emden 2015 © ADAGP.

4. Monastero di Sainte-Marie de La Tourette a Éveux-sur-l'Arbresle, Francia: Questo monastero, progettato da Le Corbusier, è ancora utilizzato come monastero ma accoglie anche visite guidate.

5. Chandigarh, India: Chandigarh è una città progettata da Le Corbusier negli anni '50 come capitale dello Stato indiano del Punjab. È possibile visitare molti edifici e spazi pubblici progettati da Le Corbusier, come il Capitol Complex e il Rock Garden.

Alcune delle sue opere possono richiedere prenotazioni o visite guidate, quindi è consigliabile verificare le informazioni specifiche sulle visite prima di pianificare una visita.


*Le immagini sono prese dal sito Fondation Le Corbusier

Fonti:

  • Fondation Le Corbusier
  • Wikipedia/ Le Corbusier

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