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Le città verticali del futuro

Il CTBUH Vertical Urbanism Index 2024 è una guida essenziale per comprendere come edifici alti, densità e vivibilità interagiscano nelle città moderne. Analizzando 40 metropoli in tutto il mondo, il rapporto offre spunti unici per affrontare le sfide dell’urbanizzazione verticale. Con un focus su sostenibilità e qualità della vita, è uno strumento indispensabile per progettare le città del futuro.

CTBUH Vertical Urbanism Index 2024: Una bussola per progettare le città del futuro

Nel contesto delle sfide globali legate alla crescita urbana, il CTBUH 2024 Vertical Urbanism Index (VUI) si propone come uno strumento rivoluzionario per analizzare l’interazione tra edifici alti, densità e vivibilità

Questo rapporto (riportato in allegato), sviluppato dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat (CTBUH), offre una visione unica sui benefici e i limiti dell’urbanizzazione verticale, fornendo una base di dati e analisi indispensabili per urbanisti, decisori politici e stakeholder.

Il VUI valuta 40 città in tutto il mondo attraverso un punteggio comparativo da 0 a 10, articolato in tre aree principali:

  • Edifici alti, con una mappatura delle loro distribuzioni e proiezioni di crescita.
  • Densità, analizzata in base alla concentrazione della popolazione e alla sua distribuzione spaziale.
  • Vivibilità, suddivisa in indicatori sociali, ambientali ed economici, tra cui alfabetizzazione, qualità dell’aria, accesso ai trasporti pubblici e rapporto reddito-costi abitativi.

Il rapporto si distingue per il rigore metodologico e per l’approccio dinamico, che integra dati storici, attuali e prospettici.

Grazie a metriche come la correlazione tra edifici alti e densità, l’accesso agli spazi pubblici e l’efficienza economica, il VUI non è solo un indicatore comparativo, ma una guida pratica per affrontare la complessità della crescita urbana.

Esplorando come le città stanno affrontando i paradossi dell’urbanizzazione verticale, il CTBUH 2024 Vertical Urbanism Index invita tutti a partecipare a un dialogo cruciale: progettare città che siano sostenibili, resilienti e adatte a una popolazione in continua evoluzione.

 

Distribuzione delle città analizzate

  • Asia: 16 città
  • Americhe: 12 città
  • Medio Oriente e Africa: 6 città
  • Europa: 3 città
  • Oceania: 3 città

L’approccio geografico diversificato del VUI garantisce una panoramica completa sulle dinamiche di urbanizzazione verticale, offrendo spunti utili per comprendere come le città affrontano le sfide globali in relazione alla densità, vivibilità e sostenibilità.

Questa copertura consente anche di evidenziare le peculiarità locali, fornendo dati comparabili e soluzioni adattabili a ogni contesto urbano.

   

Relazioni complesse tra edifici alti, densità e vivibilità: le evidenze del Vertical Urbanism Index 2024

Le città analizzate nel CTBUH Vertical Urbanism Index 2024 rivelano una realtà più complessa di quanto previsto quando si esaminano le correlazioni tra edifici alti, densità e vivibilità. I dati delle pagine 3 e 4 del report mostrano tendenze interessanti e talvolta controintuitive che gettano luce sui benefici e sulle sfide dell’urbanizzazione verticale.

Edifici alti: un segno di sviluppo, ma non sempre di densità

Città come New York, Toronto e il Delta del Fiume delle Perle (Guangzhou-Foshan-Shenzhen) si distinguono per i punteggi più alti nella categoria degli edifici alti, dimostrando la loro leadership globale nello sviluppo verticale. Tuttavia, una scoperta sorprendente emerge: le città con un maggior numero di edifici alti tendono ad avere densità di popolazione inferiori alla media, con il 71% degli edifici alti concentrati in aree a densità più bassa.

Questa tendenza può riflettere modelli di crescita urbana caratterizzati da una dispersione degli edifici alti fuori dai centri urbani principali, in contrasto con l’idea tradizionale di alta densità associata alla verticalizzazione.

Densità: una dinamica complessa

Le città come Mumbai e Hong Kong rappresentano i poli estremi della densità urbana, registrando valori eccezionalmente alti.

Al contrario, molte città nordamericane, australiane e dell’Oceania, come Chicago, Los Angeles e Sydney, mostrano livelli di densità significativamente più bassi.

La correlazione tra densità e vivibilità è risultata negativa nella maggior parte dei casi, suggerendo che densità troppo elevate possono ridurre la qualità della vita. Tuttavia, emerge una sfumatura: l’aumento di densità non sempre corrisponde a un miglioramento dell’efficienza urbana, sottolineando la necessità di una pianificazione equilibrata che consideri l’interazione tra spazio, popolazione e infrastrutture.

Vivibilità: il delicato equilibrio tra altezza e qualità della vita

Le città con economie avanzate, come Singapore, Melbourne e Dubai, tendono a registrare punteggi di vivibilità più elevati.

Tuttavia, l’analisi rivela che la relazione tra edifici alti e vivibilità è generalmente positiva, mentre l’aumento della densità ha un impatto negativo. Per ogni punto di miglioramento della vivibilità, si registra:

  • Un aumento di 0,08 punti nel numero di edifici alti. 
  • Una diminuzione di 0,14 punti nella densità.

Questi dati indicano che l’urbanizzazione verticale può contribuire positivamente alla vivibilità, purché supportata da politiche che mitigano gli effetti negativi della densità.

Prospettive di crescita

Le proiezioni evidenziano che città in rapida espansione verticale come Wuhan e Jakarta supereranno presto la media dei loro pari, grazie all’attuale ritmo di sviluppo degli edifici alti.

Questa crescita rappresenta un’opportunità per sperimentare nuovi modelli di pianificazione che integrino meglio densità e vivibilità.

   

Vertical Urbanism Index 2024: Analisi degli Edifici Alti

Il capitolo dedicato agli edifici alti nel CTBUH Vertical Urbanism Index 2024 fornisce un’analisi approfondita sulla distribuzione, crescita e impatto degli edifici superiori ai 100 metri. Questa sezione, supportata da dati numerici dettagliati, evidenzia come la verticalizzazione sia distribuita in modo non uniforme nelle città analizzate, offrendo spunti cruciali per la pianificazione urbana.

Edifici Alti: Trend e Numeri Chiave

L’analisi copre 40 città globali e considera:

1. Edifici completati: Città come New York (con oltre 300 edifici alti), Hong Kong e il Delta del Fiume delle Perle (Guangzhou-Foshan-Shenzhen) dominano la classifica per stock attuale.

2. Progetti in costruzione e proposti: Toronto-Hamilton si distingue per il numero di progetti pianificati, con un incremento stimato del 20% nel numero totale di edifici alti entro il 2025.

3. Edifici alti pro capite: Shenzhen registra un rapporto significativo, con circa 10 edifici alti ogni 100.000 abitanti, sottolineando una densità verticale elevata rispetto alla popolazione.

Distribuzione degli edifici alti

Distribuzione spaziale: In città come Shenzhen e Wuhan, gli edifici alti si concentrano prevalentemente entro i 20 km dal centro urbano, con una correlazione quasi perfetta tra altezza e densità.

Espansione decentralizzata: Città come Vancouver mostrano una distribuzione più diffusa degli edifici alti, con una presenza significativa nelle aree periferiche rispetto al Central Business District (CBD).

Crescita attuale e futura

Le città emergenti, in particolare quelle asiatiche, stanno accelerando nella costruzione di edifici alti:

  • Wuhan e Jakarta prevedono un incremento annuale del 15% degli edifici alti nei prossimi tre anni.
  • Chongqing e Mumbai registrano tassi simili, con un focus su progetti residenziali verticali per soddisfare la crescente domanda abitativa.

Numeri principali

  • Edifici alti totali nelle città analizzate: oltre 10.000, considerando quelli completati, in costruzione e pianificati. 
  • Incremento medio annuo: si stima un aumento del 5-7% del numero totale di edifici alti nei prossimi due anni.
  • Rapporto edifici alti/popolazione: Shenzhen e Hong Kong si posizionano ai vertici, con oltre 10 edifici alti per 100.000 abitanti, mentre città nordamericane come Los Angeles ne contano circa 3 ogni 100.000 abitanti.

   

Vertical Urbanism Index 2024: Analisi della Densità Urbana

La densità urbana è uno degli aspetti centrali analizzati nel Vertical Urbanism Index 2024, con un focus sull’efficienza nella distribuzione della popolazione e sulle correlazioni con edifici alti e vivibilità.

I dati del report rivelano come le città affrontino in modo diverso le sfide legate alla densità, evidenziando risultati significativi e talvolta controintuitivi.

Densità: Numeri e Modelli

1. Concentrazione della densità

  • Città come Mumbai e Hong Kong si distinguono per una densità eccezionalmente alta, con oltre 30.000 abitanti per km² nelle aree centrali. Questi numeri sottolineano una forte pressione abitativa e una concentrazione urbana che caratterizza molte metropoli asiatiche.
  • Al contrario, città nordamericane e australiane come Los Angeles, Chicago e Sydney registrano densità molto inferiori, con valori medi sotto i 5.000 abitanti per km², spesso distribuiti in modo più omogeneo nelle periferie.

2. Distribuzione spaziale della densità

L’analisi a intervalli concentrici (100 metri dal centro urbano fino a 20 km) evidenzia schemi distinti:

  • Shenzhen e Wuhan mostrano densità fortemente concentrate nelle aree centrali, con un rapido declino verso la periferia.
  • Vancouver presenta invece un modello opposto, con una densità che cresce in alcune periferie, evidenziando un approccio decentralizzato alla pianificazione urbana.

3. Densità ponderata

Questo indicatore, che misura l’efficienza della distribuzione della popolazione rispetto al centro urbano, rivela che città con densità più basse, come Melbourne, ottengono punteggi elevati grazie a una gestione bilanciata della crescita. In contrasto, città come Cairo e Manila mostrano concentrazioni di densità meno efficienti.

Considerazioni chiave

Rapporto densità-vivibilità: Nella maggior parte delle città analizzate, una densità elevata non si traduce necessariamente in una maggiore vivibilità. Al contrario, per ogni punto di aumento nella densità, si registra una riduzione media di 0,14 punti nell’indice di vivibilità.

Effetti della dispersione: Città con densità più basse, ma ben distribuite, come Toronto e Melbourne, riescono a bilanciare meglio le esigenze di crescita e qualità della vita, evidenziando l’importanza di una pianificazione efficiente.

Pressione sulle infrastrutture: Le città ad alta densità, come Mumbai, affrontano sfide significative in termini di sostenibilità e infrastrutture, richiedendo interventi mirati per garantire una distribuzione più uniforme delle risorse.

Numeri principali

  • Media di densità urbana globale: circa 10.000 abitanti per km² nelle città analizzate.
  • Punte massime: oltre 30.000 abitanti per km² a Mumbai e Hong Kong.
  • Punte minime: sotto i 3.000 abitanti per km² in città come Brisbane e Los Angeles.
  • Distribuzione ponderata: Città come Melbourne e Toronto ottengono punteggi più alti rispetto alla densità nominale grazie a una crescita equilibrata.

 

Analisi della Vivibilità Urbana nel Vertical Urbanism Index 2024

La vivibilità urbana è uno dei pilastri del Vertical Urbanism Index 2024, che la analizza attraverso tre fattori principali: sociale, ambientale ed economico. Questi fattori sono cruciali per valutare il benessere complessivo delle città e il loro equilibrio nel gestire crescita, densità ed edifici alti.

Pilastri della Vivibilità

1. Fattore Sociale

  • Indicatori chiave: alfabetizzazione, accesso all’istruzione secondaria, stabilità della governance e riduzione dell’espansione urbana a bassa densità.
  • Città leader: Singapore si distingue per un punteggio elevato grazie ai tassi di alfabetizzazione e alla governance efficace.
  • Città in difficoltà: Cairo e Manila soffrono per infrastrutture sociali inadeguate e livelli educativi bassi.

2. Fattore Ambientale

  • Indicatori chiave: qualità dell’aria (PM2.5), accesso a trasporti pubblici e spazi verdi, contenimento dello sprawl urbano.
  • Città leader: Melbourne eccelle per l’accesso diffuso a parchi pubblici e mezzi di trasporto, oltre a un livello di inquinamento relativamente basso.
  • Città in difficoltà: Mumbai e Jakarta registrano esposizioni elevate a PM2.5 e scarsa accessibilità agli spazi verdi.

3. Fattore Economico

  • Indicatori chiave: rapporto tra reddito medio e costi abitativi, disuguaglianza economica e crescita del PIL.
  • Città leader: Dubai si posiziona al vertice grazie a una gestione efficiente dei costi abitativi e a un PIL in continua crescita.
  • Città in difficoltà: Recife e Ho Chi Minh City affrontano disuguaglianze significative e alti costi abitativi rispetto ai redditi medi.

Classifica della Vivibilità

La combinazione dei tre fattori genera una classifica delle città con le migliori e peggiori performance di vivibilità.

Le Top 5

1. Singapore

  • Sociale: 9.5/10
  • Ambientale: 8.3/10
  • Economico: 8.7/10
  • Totale: 26.5/30

2. Melbourne

  • Sociale: 8.5/10
  • Ambientale: 9.8/10
  • Economico: 7.4/10
  • Totale: 25.7/30

3. Dubai

  • Sociale: 7.6/10
  • Ambientale: 7.2/10
  • Economico: 9.6/10
  • Totale: 24.4/30

4. Tokyo-Yokohama

  • Sociale: 8.2/10
  • Ambientale: 7.9/10
  • Economico: 7.5/10
  • Totale: 23.6/30

5. Vancouver

  • Sociale: 7.8/10
  • Ambientale: 8.1/10
  • Economico: 7.4/10
  • Totale: 23.3/30
Le ultime 5

36. Manila

  • Sociale: 5.1/10
  • Ambientale: 4.5/10
  • Economico: 4.2/10
  • Totale: 13.8/30

37. Cairo

  • Sociale: 5.2/10
  • Ambientale: 4.6/10
  • Economico: 4.0/10
  • Totale: 13.8/30

38. Recife

  • Sociale: 4.8/10
  • Ambientale: 4.2/10
  • Economico: 4.5/10
  • Totale: 13.5/30

39. Ho Chi Minh City

  • Sociale: 4.6/10
  • Ambientale: 4.3/10
  • Economico: 4.4/10
  • Totale: 13.3/30

40. Jakarta

  • Sociale: 4.5/10
  • Ambientale: 4.0/10
  • Economico: 4.2/10
  • Totale: 12.7/30

Numeri e Tendenze

  • Miglior punteggio complessivo: Singapore (26.5/30), grazie a eccellenze in tutti i fattori.
  • Peggior punteggio complessivo: Jakarta (12.7/30), penalizzata da carenze su tutti i fronti.
  • Fattore dominante: Il fattore sociale incide maggiormente sulle città asiatiche, mentre quello economico ha un peso rilevante nelle città del Medio Oriente.
  • Tendenze regionali: Le città asiatiche presentano una polarizzazione marcata tra alte performance (Singapore, Tokyo) e difficoltà strutturali (Manila, Jakarta).

Londra nel CTBUH Vertical Urbanism Index 2024: Una città tra storia e innovazione verticale

Londra, una delle città più iconiche del mondo, è analizzata nel CTBUH Vertical Urbanism Index 2024 come un esempio di equilibrio tra crescita verticale, densità urbana e vivibilità

La capitale britannica, pur essendo nota per il suo skyline storico e i moderni grattacieli, adotta un approccio unico alla verticalizzazione, bilanciando sviluppo urbano e conservazione del patrimonio.

Edifici Alti: Londra tra modernità e limiti strutturali

Nel contesto globale, Londra non si posiziona tra le città con il maggior numero di edifici alti, ma il suo sviluppo verticale è stato significativo negli ultimi anni.

• Stock attuale: Londra presenta una concentrazione moderata di edifici alti rispetto alle città asiatiche o americane. Gli edifici simbolo come The Shard, il più alto del Regno Unito con i suoi 310 metri, e il Gherkin, rappresentano il suo contributo al panorama dei grattacieli.

Distribuzione: Gli edifici alti di Londra sono concentrati principalmente nel distretto finanziario della City e a Canary Wharf, con progetti emergenti anche nelle zone di Southbank e Nine Elms.

Tuttavia, la città si distingue per un approccio conservativo: restrizioni di altezza e rigorose normative di pianificazione proteggono i siti storici e i corridoi visivi verso monumenti come la Cattedrale di St. Paul.

Densità: un equilibrio unico

Londra non è una città ad alta densità nel senso tradizionale, ma la sua configurazione urbana offre un’efficienza unica:

Densità nominale: Si attesta sotto i 6.000 abitanti per km², posizionandosi al di sotto di molte città asiatiche ed europee.

Densità ponderata: Grazie alla rete di trasporti pubblici avanzata e a una pianificazione urbana decentralizzata, Londra bilancia la densità tra il centro e i quartieri periferici, evitando una concentrazione eccessiva della popolazione in aree ristrette.

Vivibilità: una metropoli globale con sfide locali

Nel Vertical Urbanism Index, Londra eccelle nella vivibilità, grazie a infrastrutture solide, un’economia diversificata e una qualità della vita generalmente alta. Tuttavia, affronta sfide specifiche in alcune dimensioni:

1. Fattore Sociale:

  • Punti di forza: Elevati livelli di alfabetizzazione e accesso a istruzione superiore di eccellenza (es. università come Oxford e UCL).
  • Sfide: Disparità socio-economiche significative tra i quartieri ricchi e le aree meno sviluppate.

2. Fattore Ambientale:

  • Punti di forza: Londra vanta una delle maggiori percentuali di spazi verdi per abitante, con oltre il 47% della città dedicato a parchi, giardini e spazi aperti.
  • Sfide: Inquinamento atmosferico persistente, con livelli di PM2.5 spesso superiori alle raccomandazioni dell’OMS.

3. Fattore Economico:

  • Punti di forza: Una delle economie più forti al mondo, con un PIL in crescita costante e opportunità diversificate nel settore finanziario, tecnologico e culturale.
  • Sfide: Alto costo della vita, con un rapporto critico tra reddito medio e costi abitativi, specialmente per le fasce più giovani e i lavoratori a basso reddito.

Prospettive di Sviluppo

Londra, pur avendo una crescita verticale più limitata rispetto ad altre metropoli globali, continua a innovare attraverso:

  • Progetti sostenibili: Nuove costruzioni come il 22 Bishopsgate, progettato con criteri di sostenibilità avanzati.
  • Espansione decentralizzata: Focus su progetti urbani nei quartieri periferici, come Stratford e Croydon, per ridurre la pressione sul centro.
  • Miglioramento delle infrastrutture: Investimenti nella rete di trasporti pubblici, come il completamento della Elizabeth Line, che ha migliorato significativamente la connettività e la distribuzione della densità urbana.

Londra nel contesto globale

In confronto alle altre 39 città analizzate:

  • Edifici alti: Londra si posiziona nella fascia media, lontana dai leader globali come Hong Kong o New York.
  • Densità: Presenta una densità inferiore rispetto alla media globale, ma con una distribuzione più efficiente grazie alla pianificazione urbana.
  • Vivibilità: Si posiziona tra le prime 10 città per vivibilità complessiva, grazie alla forza economica e alla qualità delle infrastrutture.

Conclusione

La vivibilità urbana, come evidenziato dal report, è un equilibrio delicato tra sociale, ambientale ed economico.

Città come Singapore dimostrano che eccellere in tutti i fattori è possibile, mentre città come Jakarta e Cairo evidenziano la necessità di interventi mirati per migliorare infrastrutture e sostenibilità. Questo indice rappresenta uno strumento fondamentale per identificare le priorità e pianificare interventi che rendano le città più vivibili e resilienti.

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