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La Via (Inter)Nazionale alla Digitalizzazione del Settore dell'Ambiente Costruito

VERSO lL MILAN ISTeA WORKSHOP AL MADE EXPO /8

La ormai non più remota pubblicazione delle Norme ISO (EN) 19650-1 e 19650-2, attualmente in versione DIS, segnerà un passo decisivo per la configurazione dei Processi Digitalizzati nel Settore delle Costruzioni, in quanto in esse è presenta una rigorosa definizione dei ruoli, delle fasi, delle transazioni e dei dati necessari.
Se un appunto sostanziale può semmai a esse addossarsi, questo consiste in una insufficiente relazione intercorrente tra i Processi Informativi dell'Information Modelling e i Processi Decisionali del Project Management.
Per questa ragione, l'UNI si appresta a promuovere una sorta di guida metodologica sul Digitally Enabled Construction Project Management attraverso la Norma UNI 11337-8, dimostrando l'attenzione che la delegazione italiana ha riposto costantemente, sin dalla prima riunione londinese presso la BSI, alla iniziativa che ha dato vita alle decisive Norme della serie ISO 19650.
A proposito delle Norme della serie UNI 11337, è palese come le parti di carattere generale della normativa nazionale dovranno essere ben presto rivisitate per conformarsi al dettato sovranazionale e internazionale, ricevendone un enorme beneficio dovuto alla vasta esperienza operativa dei soggetti, tra cui la stessa delegazione italiana, che vi hanno concorso da ogni continente, così da supplire a eventuali falsificazioni sul piano nazionale imputabili esclusivamente alla minore maturità digitale del Mercato Domestico.
Discorso diverso per le parti della serie normativa di maggiore dettaglio, che esulano dalla sfera argomentativa delle norme internazionali e che potranno utilmente, invece, concorrere alla redazione delle norme sovranazionali presso il CEN, all'interno del TC 442, come già, infatti, avviene.
Ciò detto, è evidente che la normativa volontaria, di straordinaria importanza per il suo valore consensuale e contrattuale, debba giungere alla Domanda Pubblica e Privata attraverso specifici e individuali percorsi culturali e operativi, senza automatici rimandi da introdurre in altre autorevoli sedi, memori della disastrosa esperienza dei riferimenti cogenti alla Norma ISO 9001 in materia di qualificazione delle imprese di costruzioni, che hanno di fatto neutralizzato una essenziale posta in gioco per la Modernizzazione del Mercato delle Costruzioni pochi lustri or sono.
Testimonianza significativa dell'avventatezza dei neofiti è una recentissima menzione delle Norme UNI 11337 da parte di una Stazione Appaltante che, nella foga entusiastica dell'apprendista, ne richiede l'adempimento, disattendendone i contenuti per prima, compromettendone, in potenza, se emulata, gravemente l'autorevolezza.
Da questo contesto si diparte il plot narrativo del Workshop Internazionale di ISTeA alla Digitalizzazione del Comparto, intitolato, non a caso, Building To Serve.
Nella prima parte dell'evento, anzitutto, sostanzialmente, attraverso i cosiddetti Cognitive Building (da applicare anche a edifici esistenti), si spiegherà l'evoluzione di uno Smart Building che, oltre a essere sensorizzato e interconnesso con altre entità, pone al centro di esso l'utenza, nel senso che tutti i Flussi Informativi scaturiti dai captatori e dagli occupanti sono elaborati (non solo in termini di Facility Management, ma pure di Occupancy) da un motore di intelligenza artificiale, al fine di inferire accadimenti e tendenze e rendere parzialmente autonomo l'insieme delle azioni da porre in essere.
In seguito, si presenterà, a partire dallo UK BIM Level 2, in dettaglio la nuova strategia del Governo Britannico sulla Digitalizzazione del Comparto (Digital Built Britain) che, aprendosi a Smart City e IoT, ha l'ambizione di dilatarne e di accrescerne i confini verso il cosiddetto Settore dell'Ambiente Costruito. Il cosiddetto UK BIM Level 3 è, infatti, già stato finanziato dal precedente Cancelliere dello Scacchiere all'interno di Innovate UK.
Per finire, si riferirà dei primi risultati conseguiti in Germania dalla Road Map e dal Master Plan del Ministero Federale delle Infrastrutture Digitali e dei Trasporti in materia di BIM applicato a ferrovie e a (auto)strade, tenendo presente che questo Dicastero si è preso in carico ciò che il BMWi (il MISE tedesco) ha escluso per Industrie 4.0.
Nella seconda parte, dopo che nella precedente saranno stati adombrati i tratti della Rivoluzione sul piano internazionale, si dovrebbero affrontare, invece, quelli della Evoluzione a livello nazionale.
Si tratta, a mio avviso, di interrogarsi, in termini realistici e critici, sulle modalità della Transizione Lenta e sull'umore della Pancia Profonda del Mercato: che rimane la sfida principale, al fine di riconfigurare e di rendere competitiva sia la Domanda sia l'Offerta, senza ingenerare reazioni eccessivamente ostili, ma anche senza proporre orientamenti confusi, privi di riscontri positivi in termini di validazione dei contenuti degli stessi.
ISTeA, come sempre, è soggetto propositivo per la Strategia Industriale del Settore dell'Ambiente Costruito, all'inizio del Nuovo Ciclo Edilizio, come definito ottimamente dal CRESME.