La validazione BIM per le infrastrutture sportive
La validazione dei modelli BIM ha lo scopo di verificare che il contenuto informativo sia coerente con i requisiti della committenza, di confermare l’assenza di interferenze e controllare la rispondenza del modello federato a normative di riferimento.
La tecnologia a supporto del controllo dei modelli BIM
Negli ultimi mesi la scelta di strumenti BIM si è rivelata necessaria nella progettazione di numerose opere, anche degli impianti per le infrastrutture sportive. L’adozione della metodologia BIM infatti è sempre più inevitabile sia per una questione legislativa che per una serie di vantaggi legati al flusso di lavoro.
Dal punto di vista legislativo l’obbligatorietà del BIM è vicina, infatti, almeno per le opere pubbliche, uno dei punti focali sia del DM 312/2021 che del Nuovo Codice Appalti è proprio la digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dell’appalto e soprattutto, stando al comma 1 dell’art.43 del dlgs 36/2023, a decorrere dal 1° gennaio 2025, le stazioni appaltanti e gli enti concedenti dovranno adottare metodi e strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni per la progettazione e la realizzazione di opere di nuova costruzione e per gli interventi su costruzioni esistenti per importo a base di gara superiore a 1 milione di euro.
Dal punto di vista operativo invece, la scelta della metodologia BIM è stata ed è d’aiuto nel coordinamento di tutte le figure componenti il gruppo di progettazione multidisciplinare, nella condivisione dei file e nel controllo della qualità dei modelli BIM.
A tutto questo si aggiunge l’utilità che può avere il modello BIM anche nella fase di gestione e manutenzione del bene: una committenza lungimirante farà in modo di ottenere dai modelli tutte quelle informazioni utili per impostare gli interventi manutentivi e organizzativi dell’asset una volta in uso.
Traduzione delle normative in verifiche parametriche: l’esempio delle Norme CONI
Una delle fasi più importanti del processo BIM è rappresentata dalla validazione dei modelli: questa attività ha lo scopo di verificare che il contenuto informativo sia coerente con i requisiti voluti dal committente, di confermare l’assenza di interferenze geometriche e soprattutto di controllare la rispondenza del modello federato a normative o codici di riferimento.
Quest’ultimo aspetto del controllo, meglio conosciuto come Code Checking, è raggiungibile solo attraverso un lavoro di:
- Adozione di un software per il controllo dei modelli
- Conoscenza della norma o codice di riferimento per il progetto
- Individuazione delle verifiche parametrizzabili
- Modellazione 3D secondo linee guida ben definite
Tra i software che aiutano al raggiungimento del controllo automatizzato dei modelli BIM troviamo Solibri Office. Solibri propone una serie di regole di controllo che, se preventivamente impostate, consentono di verificare che il modello sia conforme a codici specifici.
Sappiamo bene che tutto il processo progettuale è disciplinato da un complesso corpo normativo (regolamenti d’igiene, codice di prevenzione incendi, norme sull’accessibilità e le barriere architettoniche, regolamenti edilizi, etc..), le cui disposizioni ad oggi, per essere applicate a un modello BIM, devono essere tradotte in dati parametrici tramite opportuni strumenti, quali appunto Solibri.
Prendiamo l’esempio delle Norme CONI per l’impiantistica sportiva: il documento in formato pdf è stato analizzato con l’obiettivo di individuare i capitoli che contenessero verifiche misurabili e valutabili. Ecco perché in questa operazione di “trasposizione del requisito da base a computazionale” i paragrafi dei Termini e Definizioni vengono quasi sempre tralasciati. Dopo l’individuazione delle verifiche di maggior importanza per l’impianto sportivo, è stato fatto insieme ai tecnici del software, uno studio di fattibilità delle stesse per valutare la loro diretta applicazione in Solibri (tramite regole parametriche già presenti nella libreria) o il ricorso alle API del software per la costruzione di tailored rules.
Il prodotto finale è chiamato ruleset (lo vediamo nell’immagine qui sotto) e rappresenta l’aggregazione di tutte le regole di Solibri utili per i controlli richiesti dal regolamento del CONI. Il set di regole ha una struttura “a cartelle” che rispetta la divisione “a capitoli” delle norme di riferimento, in modo tale che qualsiasi utente o validatore possa orientarsi nelle verifiche da portare a termine sul modello BIM.
Inoltre avere un pacchetto di regole del genere, configurabile in base alle esigenze specifiche del progetto e riutilizzabile in tutte le tipologie progettuali che condividono quei controlli, rende il processo di validazione dei modelli per sua natura più oggettivo, in quanto sottratto all’interpretazione individuale delle norme e costituito da richieste definite in modo univoco e applicate in maniera estesa a tutti gli elementi del modello e non più “a campione”.
Solibri a servizio della validazione di modelli per l’impiantistica sportiva
Il metodo spiegato nel paragrafo precedente, trova applicazione nell’esempio riportato qui di seguito: la validazione BIM di un palazzetto dello sport. Al fine di rendere gli impianti idonei all'uso cui sono destinati sono necessari, oltre allo spazio di attività sportiva opportunamente attrezzato, idonei servizi correlati al tipo e livello di pratica sportiva previsto, oltre che alla destinazione specifica dell'impianto.
È per questo che in linea generale, come dotazione minima (Paragrafo 3 - Dotazioni) , il palazzetto dello sport dovrà contenere alcuni locali (come gli spogliatoi, il locale di pronto soccorso, il magazzino per gli attrezzi, etc..) che, parlando nel linguaggio BIM, portano sì al controllo della presenza degli IfcSpace, ma anche alla verifica della loro corretta nomenclatura (controllo informativo del modello) e del rispetto della superficie minima (controllo dimensionale del modello).
Un altro esempio di controllo attuabile con le regole presenti in Solibri, è quello riferito ai parcheggi, che ricade nel capitolo 6.3 – Aree di sosta delle norme CONI: devono essere previste aree di parcheggio riservate ai disabili nel rapporto, salvo diverse disposizioni di legge, pari a n.1 posto auto ogni 50 autovetture o frazione, sia nel parcheggio pubblico che in quello per gli atleti.
Tra le varie disposizioni presenti nel Codice si trovano poi anche quelle riferite all’altezza minima (Paragrafo 7.6 – Altezze Libere) che deve consentire, libera da qualsiasi ostacolo e in corrispondenza dello spazio di attività, l’agevole svolgimento della pratica sportiva ai livelli previsti e secondo le indicazioni delle Federazioni Sportive. Per il palazzetto in questione, trattandosi di uno spazio coperto con superficie superiore ai 250 mq, la regola controlla che l’altezza minima, intesa come la distanza minima tra finitura del pavimento e copertura, fosse di 7 metri. Il risultato del Checking, come si può vedere dall’immagine riportata sotto, ha dato esito positivo: la scritta “ok” accanto al nome della regola indica il superamento della verifica per quella specifica richiesta.
C’è da dire che oltre le richieste specifiche del CONI, l’infrastruttura sportiva dovrà rispettare anche una serie di prescrizioni generali, quali l’accessibilità e l’abbattimento delle barriere architettoniche, la sicurezza, la prevenzione incendi, che una volta definite e salvate come file proprietario di Solibri (formato .cset) potrebbero essere applicate a differenti modelli afferenti altri ambiti tipologici (ad esempio edilizia scolastica, ospedaliera…).
La verifica dello spazio libero attorno alle mappe tattili rientra in questa casistica: il software di Model&Code Checking, una volta individuato il componente oggetto del controllo tramite una ricerca di parametri, costruisce un parallelepipedo virtuale attorno ad esso, in modo tale da evidenziare quelle barriere che impediscono il transito o la sosta dei non vedenti o ipovedenti (check di Clearence).
LEGGI ANCHE Il Code Checking: una domanda in continua crescita Il Code Checking, il processo automatico per il controllo della qualità dei modelli BIM, è sempre più richiesto: ma quali metodologie e strumenti scegliere per una corretta verifica progettuale?
Non dimentichiamo che affinché possano essere applicati tutti i controlli di cui sopra bisogna sviluppare un modello parametrico completo degli attributi alfanumerici necessari per valutarne la conformità alle norme. La verifica del contenuto informativo, in base all’obiettivo e all’uso del modello analizzato, precede qualsiasi controllo di Code Checking.
Per riassumere
Di fronte alla crescente quantità e complessità di informazioni prodotte nei modelli BIM, sta aumentando l’esigenza da parte dei committenti e dei proprietari del bene di ricorrere a un processo di convalida strutturato, ripetibile e automatizzato per garantire la qualità del modello e l’estrazione di dati su cui possono fare affidamento nel tempo.
L’esempio che è stato riportato in questo articolo è solo un accenno di come la validazione BIM basata su regole, riduce sicuramente il tempo di revisione del progetto e la possibilità di errori di progettazione e di modellazione, di omissioni o sviste che richiederebbero molto tempo e sarebbero più costosi da correggere successivamente nella progettazione o nella costruzione.
Ovviamente il tema del Code Checking e quindi della rispondenza dei modelli BIM a codici e regolamenti, non si esaurisce con quanto descritto in questo articolo, ma tocca anche altri aspetti legati alla transizione BIM, quali la riformulazione di norme in linguaggio parametrico e sempre meno interpretabile, i nuovi processi di coordinamento, l’introduzione di nuove tecnologie….Insomma siamo solo alla punta dell’ iceberg. Stay tuned!
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