La sfida globale degli incendi

Surriscaldamento globale e siccità: incendi sempre più gravi e frequenti

Il surriscaldamento globale e la siccità stanno portando a incendi sempre più gravi e frequenti in tutto il mondo.
Questi fenomeni non sono solo disastri naturali isolati, ma indicatori di un problema ambientale in rapida escalation, strettamente legato ai cambiamenti climatici.

La combinazione di temperature in aumento e condizioni di siccità crea un terreno fertile per incendi devastanti, che distruggono ecosistemi, minacciano la biodiversità e mettono in pericolo le comunità umane.

Su Ingenio abbiamo più volte discusso di questo problema riferendoci sia a casi nazionali che internazionali, ed evidenziando come l’ intensificarsi di questi disastri non solo metta a rischio centri abitati e quindi persone, e patrimoni di biodiversità animale e vegetale immensi, ma incida anche su altri aspetti economici come il turismo e l’industria.

LEGGI ANCHE: Clima: nel 2023 record di temperature (+1,14°C rispetto media 1991-2020) ed eventi estremi (Rapporto SNPA) 

Il Rapporto SNPA sul clima in Italia evidenzia che il 2023 è stato il secondo anno più caldo dal 1961, con un'anomalia media di +1,14 °C, e ha registrato eventi estremi come alluvioni e ondate di calore, con temperature fino a 48,2 °C.

Maggiore frequenza e intensità degli incendi boschivi: i casi di California, Canada, Amazzonia, Russia

Sul tema ho trovato un interessante articolo di Manuela Andreoni,“Understanding the new era of fire”, sul MIT TR, in cui descrive dettagliatamente come gli incendi boschivi siano aumentati in frequenza e intensità in diverse parti del mondo. Gli esempi citati da Andreoni, come gli incendi in California, Canada, Amazzonia e Russia, rappresentano una tendenza globale preoccupante.

Secondo il Copernicus Atmosphere Monitoring Service, finanziato dall’Unione Europea, i roghi in Canada sono stati sopra la media in alcune regioni, costringendo circa 25.000 persone a evacuare da Jasper National Park.

In Brasile, l’Amazzonia ha visto il maggior numero di incendi nei primi sei mesi dell’anno degli ultimi due decenni. Anche la Russia ha registrato un aumento del 50% delle aree bruciate rispetto all’anno precedente.

Questi incendi non solo distruggono vaste aree forestali, ma hanno anche un impatto devastante sulla qualità dell’aria, sulla biodiversità e sulle comunità locali. La causa di questo fenomeno non è solo attribuibile ai cambiamenti climatici, ma anche a comportamenti umani irresponsabili.

Come riportato da Andreoni, in molte regioni tropicali gli incendi sono spesso appiccati dai contadini per bruciare i vecchi pascoli e preparare il terreno per nuove colture. Anche altre attività umane, come la costruzione di strade e alcune pratiche di disboscamento, possono aumentare la vulnerabilità delle foreste agli incendi.

Un altro punto cruciale sollevato nell’articolo è l’impatto delle temperature più alte, che rendono l’atmosfera più “assetata”, estraendo più umidità dal suolo e dalla vegetazione, trasformando le foreste in vere e proprie polveriere. Le stagioni degli incendi stanno arrivando prima e si verificano persino in luoghi che dovrebbero essere troppo umidi per sostenere gli incendi, come la Louisiana e il Pantanal tra Brasile e Bolivia.

Nonostante la gravità della situazione, Andreoni sottolinea che non siamo impotenti. L’Indonesia, ad esempio, è riuscita a evitare una stagione degli incendi particolarmente devastante grazie agli sforzi per combattere la deforestazione.

Inoltre, alcune agenzie governative in Nord America stanno rivalutando le politiche di soppressione degli incendi, riconoscendo che i fuochi controllati, tradizionalmente usati dalle popolazioni indigene, possono aiutare a ridurre il carburante nelle foreste e a prevenire incendi incontrollati.

È chiaro che siamo di fronte a una sfida globale che richiede un’azione coordinata e tempestiva. I governi nazionali devono impegnarsi seriamente nella lotta ai cambiamenti climatici, ma anche le politiche locali possono fare la differenza. Infrastrutture che rendano le comunità più resilienti agli incendi, come l’eliminazione degli alberi infiammabili nelle vicinanze e l’istituzione di percorsi di evacuazione, sono essenziali.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Riforestazione a New Orleans: un piano partecipato per contrastare i cambiamenti climatici e le isole di calore

Conclusioni

In conclusione, è fondamentale che l’umanità, in un clima ormai mutato, si impegni nella progettazione e nell’antropizzazione sostenibile e ragionata dei territori. Questo approccio deve mirare a favorire lo sviluppo della biodiversità e, contemporaneamente, a incrementare la robustezza e la resilienza dei nostri ecosistemi e comunità.

Solo così potremo evitare che gli incendi si trasformino in disastri, promuovendo uno sviluppo che sia in armonia con l’ambiente e capace di affrontare le sfide future. La sfida è grande, ma con azioni mirate e una maggiore consapevolezza possiamo proteggere il nostro pianeta e garantirne la sostenibilità per le generazioni future.

Fonte: Understanding the new era of fire di Manuela Andreoni.