Data Pubblicazione:

La regolazione dei sistemi radianti a bassa differenza di temperatura

La necessità di regolazione di un impianto per il riscaldamento, raffrescamento o ventilazione nasce dalla variabilità delle condizioni al contorno cui un impianto è chiamato a lavorare. L'articolo affronta gli aspetti più importanti per un buon risultato.

La necessità di regolazione di un impianto per il riscaldamento, raffrescamento o ventilazione nasce dalla variabilità delle condizioni al contorno cui un impianto è chiamato a lavorare. L'articolo affronta gli aspetti più importanti per un buon risultato.


Massimo comfort, massima efficienza, minimo consumo

La necessità di regolazione di un impianto per il riscaldamento, raffrescamento o ventilazione nasce dalla variabilità delle condizioni al contorno cui un impianto è chiamato a lavorare.
Dimensionato per una precisa situazione nominale, esso tuttavia dovrà fronteggiare, durante il suo esercizio, a variazioni provenienti tanto dall’esterno (temperatura ed umidità dell’aria esterna, irraggiamento, velocità e direzione del vento) quanto dall’interno (grado di occupazione, numero di lampade, quantità di apparecchi installati ed accesi, ecc.).
Se l’obiettivo è quello di mantenere un set di variabili (temperatura ed umidità ambiente) all’interno di prefissati range rispondenti alle esigenze di benessere, l’unica strada percorribile è quella di regolare l’attività dell’impianto. Con riferimento al settore della climatizzazione, non si intende solamente la parzializzazione del generatore di energia termica o frigorifera, ma anche il controllo dei terminali e dei dispositivi a corredo dell’impianto.


Il compito del sistema di controllo è quello di bilanciare il calore fornito/sottratto all’impianto con le perdite/guadagni termici dell’edificio in ogni istante. Con questa prerogativa, la regolazione permette di conseguire due obiettivi:
1) il mantenimento di un ambiente termico stabile, entro le condizioni di comfort prefissate (in termini di temperatura e umidità relativa interne, di comfort, di qualità dell’aria interna, ecc.);
2) la riduzione del consumo di energia primaria, in quanto l’impianto è chiamato ad adeguare la sua potenza al fabbisogno termico istantaneo, senza inutili sprechi, modulando la temperatura o la portata del fluido termovettore.

Sulla base di questi due obiettivi, i sistemi di regolazione hanno sviluppato la propria evoluzione, durante l’era digitale, arricchendosi di nuove funzionalità di gestione, tra le quali:

  • La differenziazione dei set-point a seconda della destinazione d’uso degli ambienti;
  • La programmazione temporale dei livelli di temperatura cui l’impianto è chiamato a soddisfare (ad esempio attenuazione del set-point durante la notte);
  • La programmazione temporale avanzata, in cui la fornitura del calore viene ridotta durante periodi programmati (ad esempio quando le tariffe elettriche sono in fase di punta);
  • La possibilità di monitoraggio in tempo reale del funzionamento dell’intero impianto di condizionamento, la sua integrazione con gli altri impianti dell’edificio e l’accesso a funzioni di controllo da remoto (domotica).

Nella pratica termotecnica, quando si cerca di inquadrare il sistema di regolazione di un impianto, si fa riferimento alla seconda delle sue due proprietà fondamentali: la riduzione dei consumi. Infatti, in fase di redazione di una diagnosi o di una certificazione energetica, i dispositivi di regolazione incidono sul fabbisogno energetico globale dell’edificio, alla pari dei sistemi di generazione, di distribuzione e di emissione del calore. È proprio la definizione di un rendimento per ciascuno di questi contributi a permettere la conversione del fabbisogno energetico netto (energia consegnata ai terminali) in fabbisogno energetico lordo (energia consegnata all’edificio), come riportato in Figura 1.

 

Consumo, fabbisogno e rendimento negli edifici
Figura 1. Consumo, fabbisogno e rendimento negli edifici.

 

 


SPECIALE

sistema-radiante-01-300.jpg

Sistemi radianti: tutto quello che è importante sapere

Una raccolta di appunti tecnici dedicata alle caratteristiche principali, alla normativa e alla posa in opera della tecnologia radiante.

Con l'obiettivo di dare un supporto immediato ai nostri lettori interessati a capire di più sul tema, abbiamo realizzato questa pagina di collegamento a diversi articoli pubblicati sul nostro portale grazie al contributo di tecnici esperti ed in particolare dell'ing. Clara Peretti.

LINK allo Speciale a cura di Clara Peretti


 

Il rendimento di regolazione viene definito come il rapporto tra il calore richiesto per il riscaldamento degli ambienti con una regolazione teorica perfetta ed il calore richiesto per il riscaldamento degli stessi ambienti con un sistema di regolazione reale.
La regolazione teorica o “di riferimento” è ideale: compensa, istante per istante, la variazione di carico termico. Ad esempio: qualora entrasse una persona nella stanza, introdurrebbe un carico sensibile e latente, modificando il bilancio termico dell’ambiente e provocandone un lieve aumento di temperatura.

Nell'articolo completo:
L’indice RSEE
Riferimenti normativi
La classificazione come ausilio per la progettazione e per l’utente finale
Riferimenti bibliografici