La regione Marche approva la nuova Legge sulla pianificazione urbanistica

É stata approvata e ratificata dal Consiglio regionale delle Marche la nuova norma di Pianificazione del territorio, rappresentando un aggiornamento significativo dopo oltre tre decenni dall'ultima legislazione in merito. Gli obiettivi prioritari comprendono la riduzione dell'uso del suolo, la rigenerazione urbana, il riutilizzo delle strutture esistenti, la salvaguardia del paesaggio rurale e la promozione dello sviluppo sostenibile. Durante le cinque sessioni dedicate all'esame del testo, sono stati accolti un ordine del giorno e circa 40 degli oltre 400 emendamenti e subemendamenti presentati.

Dopo un iter che ha visto diversi incontri pubblici provinciali e una consultazione preliminare in cui sono stati esaminati dagli uffici competenti numerosi contributi tecnici e osservazioni, lo scorso 10 agosto la giunta della Regione Marche ha approvato la proposta di legge “Norme della pianificazione per il governo del territorio”, ratificata poi a novembre dal Consiglio Regionale, e quindi entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024.

La legge arriva dopo oltre trent'anni dall'approvazione della Legge regionale 34/1992  e come ha sottolineato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli “era quanto mai urgente e necessario un nuovo approccio ad una materia così importante, che coinvolge enti locali, tanti tecnici e cittadini”.

I pilastri della Legge Urbanistica della Regione Marche

L’atto si fonda su dieci “pilastri” e si articola per fasi successive, tra loro in rapporto di stretta interdipendenza e connessione, a partire dalla ridefinizione dei piani regionali.

L'approccio alla pianificazione territoriale verrà attuato mediante l'adozione di due strumenti distinti:

• il Piano Paesaggistico Regionale (PPR), che richiede una previa intesa con il Ministero della Cultura,
• e il Piano Territoriale Regionale (PTR), il quale rivestirà un ruolo fondamentale nell'assetto territoriale, nella pianificazione economica e nelle politiche settoriali della Regione.

Nasce il Piano Urbanistico Generale unico (PUG)

A livello comunale, questa legge introduce una nuova forma di piano, ovvero il Piano Urbanistico Generale unico (PUG), assieme al principio di coerenza della pianificazione urbanistica. Quest'ultimo costituirà il metodo e il principio che disciplineranno i rapporti tra i contenuti dei piani urbanistici regionali, provinciali e comunali.

A differenza del tradizionale modello pianificatorio del Piano Regolatore Generale (PRG), questa proposta cerca anche di promuovere la flessibilità dello strumento urbanistico e il suo sviluppo operativo basato sulla coerenza. In virtù di ciò, le varianti avranno applicazione solo quando mancherà la coerenza tra i piani attuativi e il PUG.

Un aspetto di particolare rilievo introdotto e regolamentato da questa legge è la perequazione urbanistica, un meccanismo che mira a distribuire in modo equo i diritti edificatori in base alle scelte di pianificazione urbanistica.

Questo include la cessione gratuita delle aree per la creazione e il miglioramento delle aree pubbliche urbane e la perequazione territoriale, che promuove accordi territoriali di compensazione tra le amministrazioni pubbliche.

Per quanto riguarda gli standard urbanistici e territoriali, sono previste possibili riduzioni per i comuni con meno di tremila abitanti. Inoltre, per affrontare le emergenze ambientali sempre più frequenti che hanno interessato e continuano a interessare l'intero territorio nazionale, i piani territoriali provinciali possono includere criteri per la localizzazione degli spazi destinati alla Protezione Civile.

Il cuore del provvedimento – ha spiegato l'assessore all'Urbanistica Stefano Aguzzi - è costituito dalla procedura della conferenza di copianificazione interistituzionale (CeVI) comprensiva del procedimento di VAS che, garantendo la partecipazione attiva delle istituzioni, ciascuna per le proprie competenze, restituisce alla Regione un ruolo di coordinamento, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, adeguatezza, leale collaborazione, coerenza e semplificazione, per innovare la pianificazione del territorio e le relazioni tra i diversi livelli di piani (regionali, provinciali e comunali o unionali). Pertanto, la CeVI costituisce un processo e un percorso di confronto costruttivo e di condivisione multilivello di durata certa.

In sintesi, la nuova legge sulla pianificazione del territorio rappresenta un passo significativo per la Regione Marche nell'adeguare le politiche territoriali alle sfide e alle necessità attuali. L'obiettivo di raggiungere uno sviluppo sostenibile e ben coordinato richiederà una corretta attuazione e un monitoraggio costante nel corso degli anni a venire.

Città pubblica e standard urbanistici locali e territoriali

L'aggiornamento prevede l'introduzione del concetto di città pubblica e degli standard urbanistici locali e territoriali e vengono attivati processi di rigenerazione urbana complessa, riqualificazione dell’edificato e rigenerazione territoriale. Delle proposte emendative presentate ne sono state accolte circa 40. Recepito anche un ordine del giorno, a iniziativa del Presidente del Consiglio regionale Dino Latini, per l’attuazione della nuova disciplina in materia urbanistica tenendo conto di alcune specifiche esigenze.

Inserito anche l’impegno ad assumere nei confronti del Governo e del Parlamento iniziative finalizzate a consentire, a regime, interventi di riqualificazione dell’edificato in deroga agli strumenti urbanistici, con incrementi della volumetria esistente.