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La progettazione degli uffici dopo la pandemia: cosa cambierà?

Alessandro Adamo, direttore di DEGW (Lombardini22), racconta come sta cambiando il modo di progettare e vivere gli uffici dopo più di un anno e mezzo segnato dalla pandemia.

 

Ibridi, hi-tech e confortevoli: così saranno gli spazi di lavoro nel "new normal" secondo Lombardini22.

A margine della decima edizione di Tall Buildings, svoltasi a Milano lo scorso 7 luglio, Alessandro Adamo, direttore di DEGW (Lombardini22), racconta come sta cambiando il modo di progettare e vivere gli uffici dopo più di un anno e mezzo segnato dalla pandemia.

 

Come sarà il “new office”?

Lombardini22 ha elaborato un position paper sull’evoluzione degli spazi di lavoro.

Secondo il documento, che racchiude la visione di Alessandro Adamo «quello che è certo, è che nel “new normal” la tecnologia avrà un peso importante nel rapporto tra le persone e lo spazio, a casa, in ufficio e nel modo di vivere la città. È un cambiamento inarrestabile».

«I nuovi uffici saranno ambienti che dovranno trasmettere senso di appartenenza favorendo collaborazioni e interazioni - racconta il position paper - prevederanno sistemi di prenotazione degli spazi e wayfinding accurati e la possibilità di tenere videoconferenze sofisticate che non siano surrogati di presenza ma luoghi immersivi».

«Assomiglieranno sempre di più agli spazi domesticiperché avranno una maggiore funzione sociale: aree lounge con poltrone e tavoli cablati, spazi flash meeting in piedi e prodotti flessibili, spostabili, accoppiabili per le aree operative, adattabili a diversi comfort ed esigenze a seconda dell’utente che le occupa. Inoltre i materiali di questi prodotti avranno un ruolo importante: saranno sanificabili e sostenibili».

 

 

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