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La preparazione dei supporti per l’applicazione delle resine nei pavimenti

Il 70% dei fallimenti dei rivestimenti in resina è causato da una preparazione del supporto inadeguata o del tutto assente. Questo dato evidenzia l'importanza di dedicare attenzione e competenza a questa fase preliminare, fondamentale per il successo dell’intervento. Di questo argomento se ne è parlato in una tavola rotonda al Forum Massetti e Pavimenti a SAIE Bologna 2024.

L'importanza di una adeguata preparazione del supporto di posa

In occasione della quarta edizione del Forum Massetti e Pavimenti, svoltasi durante il SAIE Bologna (9-12 ottobre 2024), si è tenuta una tavola rotonda di grande rilevanza dedicata a un tema spesso trascurato ma cruciale: la preparazione dei supporti per l’applicazione dei rivestimenti in resina.

Un dato emerso durante l’evento ha evidenziato l’importanza di questa fase: il 70% dei fallimenti dei rivestimenti in resina è attribuibile a una preparazione inadeguata o assente. Questo sottolinea quanto sia indispensabile affrontare con cura e competenza questa fase preliminare, che costituisce la base imprescindibile per ottenere risultati duraturi e di qualità.

L’argomento, centrale per garantire la durabilità e il successo delle pavimentazioni in resina, ha ricevuto un riconoscimento normativo fondamentale grazie alla UNI 10966 “Sistemi resinosi per superfici orizzontali e verticali - Istruzioni per la progettazione e l’applicazione”. Questa norma dedica un intero capitolo alla preparazione dei supporti, fornendo indicazioni dettagliate sulle tipologie di interventi e sui trattamenti necessari, in relazione al sistema resinoso adottato.

La UNI 10966 si afferma come una guida indispensabile per gli operatori del settore, mettendo in evidenza un passaggio spesso sottovalutato, ma decisivo per garantire la qualità, la funzionalità e la durabilità al sistema pavimento.

 

Definizione di "preparazione" secondo UNI 10966

La preparazione della superficie del supporto raggruppa tutte quelle operazioni preliminari all’applicazione di prodotti resinosi tese a rendere la superficie, su cui gli stessi dovrebbero essere applicati, adeguata a garantire una perfetta adesione”.

 

All’evento hanno preso parte ben otto esperti, tutti soci di Conpaviper, attivi nel settore dei pavimenti in resina già da diversi anni e quindi con grande esperienza. Tra questi, due figure istituzionali: Giorgio Avenali, vicepresidente con delega alla sezione resine di Conpaviper, e Ivo Salvini, vicepresidente con delega alla comunicazione e marketing. Hanno inoltre contribuito al dibattito gli applicatori Anselmo Collura e Paolo Torri, i rappresentanti di aziende produttrici di resine Riccardo Binda (Remmers Italia Srl) ed Edmondo Vavassori (ASPE by V&V Srl), e infine i rappresentanti di due aziende che commercializzano attrezzature e macchinari per la preparazione delle superfici: Paola Orsi (Trimmer Srl) e Gerardo Luongo (Teknolev Srl). Le aziende Remmers, APSE, Trimmer e Teknolev hanno esposto i propri prodotti e tecnologie all’interno della collettiva Conpaviper durante il SAIE 2024.

 

La preparazione dei supporti per l'applicazione delle resine nei pavimenti - Tavola Rotonda al Forum Massetti e Pavimenti Conpaviper a Saie 2024
La preparazione dei supporti per l'applicazione delle resine nei pavimenti - Tavola Rotonda al Forum Massetti e Pavimenti Conpaviper a Saie 2024 (Bologna, 12 ottobre 2024). (© Conpaviper)

 


La Key Lecture

 

L’essenziale è invisibile agli occhi

La tavola rotonda si è aperta con una breve e incisiva key lecture tenuta da Ivo Salvini, il quale ha sottolineato un concetto chiave quando si parla di pavimentazioni: “L’essenziale è invisibile agli occhi” splendida citazione tratta da Il Piccolo Principe. Riferendosi al tema della preparazione, Salvini ha spiegato che questa frase invita a riflettere su ciò che va oltre le semplici caratteristiche fisiche o le specifiche tecniche di un prodotto.

Salvini ha poi approfondito: “Una superficie ben preparata, e per ben preparata intendo soprattutto un profilo adeguato al sistema resinoso previsto, è fondamentale per garantire un’adesione perfetta tra la resina e il supporto. Questo aspetto è cruciale per evitare distacchi, fessurazioni o rigonfiamenti del rivestimento nel tempo, soprattutto in condizioni di sollecitazioni meccaniche o variazioni termiche”.

Ha proseguito poi evidenziando come una preparazione accurata comporta benefici determinanti in termini di:

Durabilità: “Contribuisce a prolungare la vita del rivestimento resinoso. Rimuovendo impurità, residui e imperfezioni, si prevengono problemi come la formazione di bolle d’aria, la comparsa di macchie o l’ingiallimento del materiale.”

Estetica: “Permette di ottenere un risultato finale uniforme e gradevole. La resina aderirà in modo omogeneo, evitando difetti visibili.”

Protezione a lungo termine: “Una preparazione inadeguata può causare la penetrazione di umidità, la proliferazione di muffe o la formazione di condensa.”

La preparazione non è solo il primo passo, ma la base fondamentale per garantire un pavimento resinoso di qualità, sia dal punto di vista estetico che prestazionale”, ha concluso Salvini, lasciando spazio alla discussione tra gli esperti.

 

La preparazione dei supporti per l'applicazione delle resine nei pavimenti

 

La tavola rotonda

 

La preparazione dei supporti varia a seconda del ciclo resinoso

Come ha evidenziato Anselmo Collura in apertura della tavola rotonda: “Ogni tipologia di supporto richiede una preparazione specifica, in base al materiale e al ciclo resinoso previsto. La preparazione deve essere studiata caso per caso, poiché la resina non è una semplice vernice, ma un materiale che necessita di una corretta applicazione per garantire risultati duraturi”.

 

Il ruolo dei fornitori di attrezzature e macchine per la preparazione delle superfici

A seguire, Gerardo Luongo ha sottolineato l’importanza del ruolo dei fornitori di attrezzature e macchine per la preparazione delle superfici: “Il nostro compito non si limita a fornire macchine, ma comprende un impegno costante nell’informare e formare i clienti sul loro corretto utilizzo e sulle possibilità offerte dagli accessori e dagli strumenti più aggiornati. La preparazione delle superfici richiede competenze tecniche approfondite e un dialogo continuo con l’utilizzatore, che deve essere guidato non solo nella scelta della macchina, ma anche nella comprensione dei cicli applicativi e delle esigenze specifiche dei pavimenti”.

Luongo, ha inoltre evidenziato come il settore, in costante evoluzione tecnologica, richieda ai fornitori di attrezzature di supportare i clienti attraverso consulenze personalizzate, promuovendo le norme di riferimento e condividendo conoscenze su materiali e soluzioni innovative. Ogni pavimento presenta criticità uniche, e solo una sinergia vincente tra tecnologia avanzata, esperienza sul campo e collaborazione con i produttori di materiali può garantire risultati ottimali.

 

Corretta preparazione del supporto e le schede tecniche

Negli anni ’90, era comune tra i produttori di resine affermare “il mio prodotto attacca anche sul vetro”, ma oggi fortunatamente questa mentalità è superata grazie a una maggiore attenzione alla preparazione del supporto, come evidenziato da Riccardo Binda. Le attuali schede tecniche specificano dettagliatamente le caratteristiche richieste per garantire un’adesione ottimale di resine e primer. Tuttavia, problemi come sporco residuo, angoli non trattati o l’uso improprio di macchinari continuano a compromettere l’efficacia del lavoro, spesso a causa della frenesia nei cantieri o di un approccio standardizzato da parte degli applicatori.

 

Controlli prima della posa sono fondamentali

Secondo Edmondo Vavassori, la diagnostica preliminare (o i cosiddetti controlli preventivi, come riportato nella UNI 10966) è altrettanto cruciale ma spesso trascurata. Un’analisi accurata delle condizioni del pavimento, che consideri umidità, omogeneità del calcestruzzo e movimenti dei giunti etc., è indispensabile per prevenire fallimenti.

La norma UNI 10966 fornisce linee guida essenziali agli applicatori e ai tecnici commerciali, che devono saper interpretare le schede tecniche e adottare soluzioni mirate per ogni situazione, garantendo così la durabilità del rivestimento e una qualità elevata del risultato finale. Questo è evidenziato anche nella norma UNI 11835, che definisce i requisiti di conoscenza, competenza, autonomia e responsabilità per gli operatori del settore. La UNI 11835 attribuisce alla figura del posatore specializzato di sistemi resinosi il compito fondamentale di verificare le caratteristiche del supporto e di prepararlo accuratamente, seguendo il metodo scelto e utilizzando materiali e attrezzature adeguati.

A riguardo, Vavassori ha sottolineato l’importanza di una adeguata formazione e preparazione, anche in cantiere, della figura del tecnico commerciale sul tema della preparazione.

Durante la tavola rotonda, Paolo Torri, in linea con quanto evidenziato da Edmondo Vavassori sulla diagnostica preliminare, ha sottolineato che la progettazione di un rivestimento in resina richiede un’analisi estremamente scrupolosa dell’intera superficie da trattare. La maggior parte degli interventi si esegue su pavimentazioni esistenti, spesso vecchie, caratterizzate da diverse capacità portanti, differenti proprietà strutturali e contaminazioni.

Per questo motivo, è fondamentale dedicare tempo a un’analisi approfondita prima di proporre qualsiasi soluzione. Non basta limitarsi a una preparazione superficiale; è necessario effettuare una diagnostica accurata, individuando eventuali problematiche anche negli strati sottostanti.

Torri ha inoltre evidenziato un aspetto cruciale per le pavimentazioni industriali: la valutazione precisa del traffico previsto, spesso intenso e continuo, che può influire significativamente sulla scelta e sulle prestazioni del rivestimento.

 

Investimento iniziale con un risparmio nel lungo termine

Durante la tavola rotonda, è emerso come il costo attribuito alle preparazioni rappresenti un fattore determinante nella scelta e nell’esecuzione degli interventi. Come sottolineato da Anselmo Collura, gli applicatori devono possedere competenze adeguate per proporre il ciclo corretto, tenendo conto di prezzi che siano coerenti con l’intervento da realizzare. Non si tratta di adeguarsi semplicemente al prezzo di mercato, ma di stabilire tariffe che riflettano i costi effettivi sostenuti dall’azienda in funzione delle proprie esigenze operative.

A supporto di quanto evidenziato, Giorgio Avenali ha sottolineato l'importanza di un approccio collaborativo che vada oltre la semplice relazione tra applicatore e produttore, coinvolgendo attivamente anche il progettista. Limitare il rapporto a una dinamica a due rischia di mettere in secondo piano aspetti fondamentali come la qualità e la durabilità del lavoro, soprattutto in contesti industriali, dove il committente finale tende spesso a concentrarsi esclusivamente sul prezzo.

Ivo Salvini ha ribadito l'importanza di continuare a sensibilizzare progettisti e committenti sull'essenzialità di una corretta preparazione delle superfici. Potrebbe essere proprio questa la chiave per superare l’impasse legata alla questione del prezzo?

Anche le operazioni di preparazione più semplici, seppur limitate a tre o quattro principali tecniche, devono essere eseguite nei tempi e nei modi corretti, sottolinea Luongo. È fondamentale dedicare il tempo necessario e utilizzare i materiali adeguati per ottenere risultati ottimali, il tempo come ben sappiamo si paga. “Il prezzo è dato dalla durabilità che è la condizione per cui tu crei un'opera che debba durare nel tempo” sottolinea Edmondo Vavassori. “Se dovessimo quantificare l'incidenza dei costi nella preparazione rispetto all'intero ciclo di vita del rivestimento, risulta evidente che la spesa iniziale per una preparazione adeguata è estremamente contenuta rispetto ai costi associati a un eventuale rifacimento, riparazione o rimozione completa del sistema in caso di fallimento. È chiaro, quindi, che prevenire è di gran lunga preferibile rispetto a curare” aggiunge Paola Orsi. Indipendentemente dal tipo di preparazione scelta, in funzione del rivestimento previsto, il costo della preparazione rappresenta una percentuale infinitesimale rispetto al costo complessivo dell’opera. Questo dato è innegabile e sottolinea l'importanza di investire nella fase iniziale per garantire la durabilità e l'efficienza dell'intervento nel tempo.

 

Il parere dei relatori sull’innovativo format proposto

Il format innovativo dell’evento ha ricevuto pareri positivi, sebbene ci siano margini di miglioramento. Ivo Salvini ha lodato l’approccio dinamico e coinvolgente, evidenziandone il ruolo nel favorire l’apprendimento, l’interazione e la creazione di un senso di comunità. Anselmo Collura ha sottolineato l’importanza dei confronti diretti e spontanei, che arricchiscono l’esperienza grazie alla condivisione di punti di vista personali. Riccardo Binda ha messo in luce come il format abbia catturato l’attenzione sia dei partecipanti che del pubblico, offrendo un’esperienza più interattiva e interessante rispetto a una tradizionale presentazione frontale.

 

Giudizio complessivo sulla 4° edizione del Forum Conpaviper e Saie 2024

Ivo Salvini ha espresso un giudizio positivo, ribadendo però la necessità di lavorare maggiormente sulla creazione di una comunità aperta e orientata al coinvolgimento del mercato, inteso come consumatore finale. Riccardo Binda ha condiviso un’opinione entusiasta, augurandosi una crescita futura condivisa.

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