Articolo a cura dell'Associazione FIREPRO.
Ad agosto 2015 è uscita la nuova norma EN 12845, al momento in inglese, che introduce importanti novità introducendo l’utilizzo di tecnologie (sprinkler ESFR e CMSA) per le quali fino ad oggi era necessario utilizzare norme cosiddette “internazionalmente riconosciute” come le americane NFPA e Factory Mutual (più comunemente definite FM). E proprio per questo motivo, in virtù del D.M. 20/12/2012, che limita la possibilità di utilizzare norme internazionalmente riconosciute solo al “professionista” antincendio (ex 818 per intenderci), gli impianti con tali nuove tecnologie sono state fino ad ora “progettabili” solo da tali figure professionali.
Con la nuove EN 12845: 2015 e con l’introduzione delle indicazioni per il loro corretto utilizzo, gli impianti con ESFR e CMSA diventano progettabili anche da tecnici semplicemente “abilitati” e non necessariamente professionisti antincendio.
Vediamo cosa sono questi tipi di sprinkler. Il loro acronimo non è altro che la sintesi del proprio nome per esteso:
EFSR: Early Suppression Fast Response
CMSA: Control Mode Specific Applications
Ambedue utilizzati soprattutto in ambienti di deposito, si differenziano tra loro soprattutto per lo scopo a cui sono destinati. Mentre i CMSA sono progettati e devono essere utilizzati per il controllo dell’incendio, in particolare a protezione di rischi speciali o comunque di tipo elevato (HH) laddove si prevede un importante e veloce sviluppo dell’incendio, gli ESFR sono gli unici sprinkler che hanno come finalità la suppressione, ovvero un livello più vicino a quello dello spegnimento.
Gli ESFR vengono utilizzati soprattutto nei depositi intensive ad alto impilamento e in moltissimi casi consentono una soluzione alternativa agli sprinkler spray intermedi, quando obbligatori (sicuramente problematici da un punto di vista strettamente logistico).
Ricordiamo infatti che, a seconda della modalità di deposito, la categoria della merce, ecc., oltre determinati valori di altezza di impilamento, utilizzando gli sprinkler spray, scatta l’obbligo di installare anche sprinkler nei livelli intermedi. Con gli ESFR, in moltissimi casi, ma anche sotto certe condizioni di tipo logistico, è possibile non inserire gli sprinkler intermedi fino ad altezze di impilamento di 12.2 m e altezze del soffitto di 13.7 m. Tale possibilità è garantita dalla tipologia di erogazione in grado di produrre gocce e portate importanti che non evaporano totalmente a contatto con le temperature sviluppate dall’incendio e la cui pressione (fino a circa 6 bar in alcuni casi) consente di vincere le correnti ascensionali generate.
L’utilizzo dei CMSA e degli ESFR però, data la delicatezza dell’ambito in cui devono lavorare, necessita il rispetto totale delle regole normative imposte, tanto più di quelle legate alla conformazione logistica e in generale dei locali oggetto dell’installazione.
Al contrario di quanto visto fino ad ora con gli spray, si ricorda, inoltre, che sia per i CMSA che per gli EFSR cambia il concetto di area operativa, non più legato ad un concetto geometrico (area quadrata o rettangolare in cui tutti gli erogatori presenti devono essere considerati in funzione), ma molto più semplicemente ad un numero fisso di sprinkler contemporaneamente in funzione indipendentemente dal loro posizionamento e dalle singole aree specifiche di copertura.
Riassumiamo qui in modo schematico le principali richieste normative legate a questi due tipi di sprinkler, rimandando ovviamente alla norma la lettura completa e esaustiva di tali indicazioni. CPI win SPIDI ovviamente è aggiornato alla nuova EN 12845:2015 contenendo tutta l’ampia casistica prevista in qualche decina di tabelle.
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