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La nuova UNI 11931:2024: la certificazione del personale tecnico addetto alle prove non distruttive

La UNI 11931:2024, nata dall'evoluzione della UNI/PdR 56:2019, standardizza la certificazione dei tecnici delle prove non distruttive in ingegneria civile e beni culturali. Elaborata con il contributo di istituzioni, accademia e professionisti, la norma introduce procedure e moduli aggiornati, garantendo competenze verificate oggettivamente. I vantaggi includono la qualificazione dei tecnici, la trasparenza della certificazione e il miglioramento degli standard di qualità nel settore.

La nuova UNI 11931:2024: un successo che viene da lontano

Tutto ebbe inizio il 18 marzo 2002 quando gli scriventi progettarono, in collaborazione con l’ing. Giovanni Menditto - Professore Ordinario di Scienza e Tecnica delle Costruzioni presso l’Istituto di Scienza e Tecnica delle Costruzioni dell’Università degli Studi di Ancona (ora Università Politecnica delle Marche), il primo corso nazionale di formazione finalizzato alla certificazione del personale tecnico addetto ai controlli non distruttivi sul calcestruzzo in opera.

Al corso, tenutosi presso l’Assistedil di Ancona dal 18 al 21 marzo 2002 (32 ore di lezione teorico-pratiche), parteciparono dieci tecnici.

In data 22 marzo 2002 venne espletata, sotto il controllo degli ispettori del SINCERT la sessione d’esame per la certificazione delle competenze nei due metodi prova oggetto di formazione, ovvero la “prova magnetometrica” e la “prova sclerometrica”.

Fu così accreditato dal SINCERT il primo “schema proprietario” di un organismo per la certificazione del personale tecnico addetto ai controlli non distruttivi nel campo dell’ingegneria civile.

A seguito del primo corso ne seguirono altri, su tutto il territorio nazionale.

Come formatori si aggiunsero agli scriventi ed al Prof. Giovanni Menditto i Proff. Fabrizio Davì, Luigino Dezi e Roberto Giacchetti, tutti afferenti all’Università Politecnica delle Marche. Nacque la cosiddetta “scuola anconetana” delle prove non distruttive, monitoraggio e diagnostica strutturale.

La svolta avvenne nel 2009 quando l’Istituto INFORMA di Roma attivò, su nostra iniziativa, il “NON DESCTRUCTIVE TESTING MANAGER - CIVIL ENGINEERING”, un corso di alta formazione – oramai divenuto storico ed alla XV edizione - di 80 ore per professionisti e tecnici della pubblica amministrazione.

Al corso, che consentiva l’accesso diretto all’esame di Livello 2 in quattro metodi di prova (prova magnetometrica, prova sclerometrica, prova ultrasonora, monitoraggio strutturale dei quadri fessurativi), parteciparono venti tecnici provenienti da tutti Italia (dalla Sicilia alla Valle d’Aosta).

A seguito di questo corso della durata di tre mesi e degli esami di certificazione venne fondata, spinta da grande entusiasmo, l’Associazione “Materials and Structures, Testing and Research” (in sigla MASTER) con sede legale a Roma.

Gli obiettivi dell’Associazione sono:

  1. Promozione e divulgazione della cultura della sicurezza e della ricerca nel campo dell’ingegneria civile con particolare riguardo al recupero ed alla conservazione del patrimonio edilizio e delle infrastrutture.
  2. Divulgazione tecnico-scientifica della cultura delle Prove su Strutture, del Monitoraggio e dei Controlli Non Distruttivi attraverso l’informazione continua e l’educazione permanente.
  3. Valorizzare lo svolgimento e lo sviluppo dell’attività associativa favorendo lo scambio di idee, informazioni, esperienze e conoscenze tra i Soci.

L’attività di formazione continuò con grande dedizione, studio, ricerca ed approfondimento verso tematiche e metodi di prova in continua evoluzione.

I discenti del “NON DESCTRUCTIVE TESTING MANAGER - CIVIL ENGINEERING” si trasformarono quindi in ottimi formatori, tra cui spiccarono - per la preparazione e impegno l’ing. Fabio Bufarini, l’ing. Giuseppe D’Aria, l’ing. Santo Mineo, l’Ing. Sandro Pariset, l’ing. Domenico Squillacioti, l’ing. Roberto Vollero e l’ing. Alessandro Zizzi.

Contemporaneamente all’attività formativa furono pubblicati i seguenti volumi scientifici che rappresentano una collana “unica e rara” del settore, utilizzata da numerose università nei corsi di “verifica e monitoraggio delle costruzioni ed infrastrutture esistenti”:

  • “Il controllo strutturale degli edifici in cemento armato e muratura” Tecniche diagnostiche, indagini strumentali, esempi di prove su materiali e strutture secondo le nuove normative tecniche e sismiche, di Roberto Giacchetti, Stefano Bufarini e Vincenzo D’Aria - EPC Libri Settembre 2005;
  • “Il monitoraggio delle strutture” Degradi, dissesti ed analisi dei quadri fessurativi, di Stefano Bufarini, Vincenzo D’Aria, Santo Mineo, Domenico Squillacioti . EPC Editore Roma Aprile 2010;
  • “Il controllo strutturale degli edifici in cemento armato e muratura” Tecniche diagnostiche, indagini strumentali, esempi di prove su materiali e strutture secondo le nuove normative tecniche e sismiche. Testo aggiornato alle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni e alla Circolare esplicativa n. 617, di Roberto Giacchetti, Stefano Bufarini e Vincenzo D’Aria - EPC Editore Roma Giugno 2010;
  • “Controlli e verifiche delle strutture di calcestruzzo in fase di esecuzione” Compiti e responsabilità del Direttore dei Lavori secondo le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/2008) e la Circolare esplicativa n. 617, di Alessandro Zizzi, Santo Mineo, Stefano Bufarini e Vincenzo D’Aria – EPC Editore Roma Settembre 2011.
  • “Meccanica delle murature” Dalla definizione della qualità muraria alle indagini sperimentali mediante la tecnica dei martinetti piatti, di Stefano Bufarini, Vincenzo D’Aria e Domenico Squillacioti – EPC Editore Roma Aprile 2012;
  • “COLLAUDO STATICO Prove di carico statiche su solai ed impalcati” Tipologie di solai ed impalcati, schemi statici, tecniche operative ed interpretazione dei dati, di Stefano Bufarini, Vincenzo D’Aria e Domenico Squillacioti . EPC Editore Roma Maggio 2013.
  • “PROVE NON DISTRUTTIVE SU NUOVE STRUTTURE E COSTRUZIONI ESISTENTI” Guida pratica e Capitolato Speciale d'Appalto, di Stefano Bufarini, Salvatore Lombardo e Vincenzo Domenico Venturi - EPC Editore Roma Giugno 2021.

 

La prassi di riferimento

Il proliferare di “schemi proprietari” di organismi accreditati da ACCREDIA (nata nel 2009 dalla fusione tra SINAL e SINCERT) per la certificazione del personale addetto alle prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile impose la pubblicazione di una linea guida che ne uniformasse i requisiti in termini di esperienza, addestramento e modalità di conduzione delle sessioni d’esame.

In data 3 maggio 2019 è stata pubblicata la UNI/PdR 56 “Certificazione del personale tecnico addetto alle prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile”, sviluppata da UNI con la collaborazione dell’Associazione scientifico-culturale “Materials and Structures, Testing and Research (MASTER)”, che ha assunto il ruolo di Project Leader.

Le Prassi di Riferimento sono documenti para-normativi che rientrano fra i prodotti della normazione europea, così come definiti dal Regolamento UE n. 1025/2012. Vengono elaborate da un numero ristretto di esperti, sotto la conduzione operativa di UNI. Introducono prescrizioni tecniche, elaborate sulla base di un rapido processo di condivisione, in risposta a specifiche esigenze del mercato.

Le prassi di riferimento sono disponibili e fruibili gratuitamente per un periodo non superiore a 5 anni, che rappresenta il tempo massimo dalla loro pubblicazione entro il quale o decadono o vengono trasformate in un documento normativo (UNI, UNI/TS, UNI/TR).

Dal 2019 ad oggi la UNI/PdR 56 ha completato con successo il suo viaggio, confermando positivamente le aspettative che ne avevano stimolato l’elaborazione: tutti gli organismi di certificazione accreditati hanno adeguato ed uniformato i loro “schemi proprietari” alla UNI/PdR 56 e riemesso oltre 8.000 certificazioni in allineamento ad essa.

L’aggiornamento della UNI/PdR 56, avvenuto nel settembre 2020, e la parallela pubblicazione in versione inglese, ne ha di fatto confermato la validità e l’efficacia, contribuendo a fornire a tutti gli stakeholder un documento coerente con gli obiettivi prefissati. 

 

La trasformazione della UNI/PdR 56 nella norma UNI 11931

In data 18 gennaio 2024 è stata pubblicata la UNI 11931:2024Certificazione del personale tecnico addetto all’esecuzione delle prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile e dei beni culturali ed architettonici” che sostituisce la UNI/PdR 56:2019.

La norma è stata elaborata a seguito di un’attenta attività di analisi e perfezionamento della UNI/PdR 56, che ha visto impegnati nella stessa Commissione tecnica rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico, delle professioni e dei laboratori prove.

Da ottobre 2021 la Commissione tecnica UNI/CT 021 Ingegneria strutturale - UNI/CT 021/GL 08 Monitoraggio delle strutture, coordinata dal Prof. Andrea Del Grosso, ha avviato l’iter di trasformazione in norma UNI della UNI/PdR 56. La Commissione ha terminato i lavori nel giugno 2023. L’avvio del processo di trasformazione della prassi in norma UNI è scaturito dal forte interesse mostrato dagli enti di normazione ed accreditamento, dagli organismi di certificazione e dalle stazioni appaltanti (nazionali ed internazionali), oltre che dal mercato, in generale, degli operatori del settore.

 

Cosa definisce la UNI 11931:2024

La norma definisce i principi, i criteri e le procedure per la gestione delle attività relative alla certificazione ed al successivo mantenimento al livello 1, 2 e 3 del personale tecnico addetto all’esecuzione delle prove non distruttive (PND) nel campo dell’ingegneria civile e dei beni culturali e architettonici.

La norma copre la competenza nei seguenti metodi:

  • prelievo di campioni e prove chimiche e fisiche in sito (CH);
  • prove di estrazione “pull out” e di aderenza “pull off” (ES);
  • georadar (GR);
  • prova magnetometrica (MG);
  • prova con martinetti piatti, a compressione diagonale e taglio (MP);
  • misure in campo statico (MS);
  • misura delle vibrazioni (MV);
  • prova di carico (PC);
  • prova di penetrazione (PE);
  • misura del potenziale di corrosione delle armature (PZ);
  • prova sclerometrica (SC);
  • prova sonica (SO);
  • termografia ad infrarossi (TTCiv);
  • prova ultrasonica (UTCiv);
  • visivo (VTCiv).

La UNI 11931, pur mantenendo inalterata l’architettura della UNI/PdR 56, apporta interessanti novità, tra le quali:

  • l’introduzione di un modulo generale (sia per livello 1 che per il livello 2) che potrà essere impartito sia in didattica frontale che con didattica a distanza in modalità sincrona, con sistema di gestione del tracciamento della presenza dei partecipanti;
  • per ciascun metodo di prova l’addestramento potrà essere erogato con didattica a distanza in modalità sincrona documentata, nella misura massima del 40% ore totali previste, limitatamente alla teoria inerente il metodo PND;
  • la nuova denominazione di alcuni metodi di prova: misura delle vibrazioni (ex prove dinamiche), misure in campo statico (ex monitoraggio strutturale e misura delle tensioni e deformazioni), metodo visivo (ex esame visivo ed ispezione delle opere civili ed infrastrutture);
  • dettagliati syllabus per il modulo generale e per ciascun metodo di prova
  • valutazione dell’esame pratico dei livelli 1 e 2 - Guida alla ponderazione percentile;
  • valutazione della procedura PND di Livello 3 - Guida alla ponderazione percentile.

 

Periodo transitorio per la UNI 11931

La UNI 11931 prevede al punto 9 un “periodo transitorio”. Entro 1 anno dalla pubblicazione della norma (18 gennaio 2024), i certificati emessi da organismi di certificazione accreditati UNI CEI EN ISO/IEC 17024 possono essere riconosciuti e volturati nel corrispondente metodo PND di cui al prospetto 11.

Prospetto 11 - Corrispondenza di metodo PND

 

I corsi di formazione/addestramento e le sessioni d’esame per la “Certificazione del personale tecnico addetto all’esecuzione delle prove non distruttive nel campo dell’ingegneria civile e dei beni culturali ed architettonici”, da ora in poi, dovranno essere svolte nel rispetto della nuova UNI 11931.

 

I vantaggi di un sistema di certificazione “armonizzato”

I vantaggi di un sistema "armonizzato", come quello introdotto dalla UNI/PdR 56:2019 ed ora dalla UNI 11931:2024, sono numerosi e possono essere riassunti nei seguenti punti principali:

  • le competenze vengono verificate sulla base di evidenze oggettive;
  • la certificazione di terza parte garantisce indipendenza, imparzialità e trasparenza.

Anche i benefici di un sistema di certificazione del personale sono palesi e consistono, principalmente, nel:

  • mettere a disposizione del mercato operatori qualificati, in grado di operare professionalmente secondo norme tecniche nazionali ed internazionali riconosciute;
  • spingere il tecnico alla continua attualizzazione delle competenze;
  • contribuire ad elevare gli standard di qualità di tutta la filiera di processo;
  • fornire evidenza oggettiva della corretta gestione aziendale del personale e dei processi di controllo;
  • attribuire credenziale tecnica oggettiva delle capacità del personale, requisito cogente ai sensi delle direttive comunitarie europee;
  • fornire un presidio legale a tutela della responsabilità dei/delle laboratori/società che eseguono prove e controlli.

Tale sistema “armonizzato” consentirà di avere contezza ed aggiornamento continuo delle certificazioni nella banca dati di ACCREDIA.


Nel vivo ricordo del grande Prof. Ing. Giovanni Menditto, vero ispiratore di quella che è stata una delle più importanti evoluzioni culturali nell’ambito dell’ingegneria civile, a tutela del controllo e della conservazione delle costruzioni ed infrastrutture esistenti.

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