La nuova norma UNI 11944: i massetti ed il sistema pavimento
È stata pubblicata la norma UNI 11944 dedicata ai massetti per pavimentazioni. Un documento molto importante per il settore, che fornisce indicazioni su: criteri di progettazione, posa in opera e metodi di verifica. Scopriamo le principali novità introdotte.
Norma UNI 11944: guida completa per massetti e sistemi pavimento
La nuova norma UNI 11944 stabilisce i criteri per la progettazione, la posa in opera e la verifica dei massetti destinati a ricevere pavimentazioni o rivestimenti. Un riferimento essenziale per garantire prestazioni ottimali e conformità nei sistemi pavimento. Scopri di più leggendo questo articolo.
Come è nata la nuova norma “unificata” sui massetti
Durante la primavera ha terminato il suo iter ed è finalmente stata pubblicata la nuova norma UNI 11944 Massetti per pavimentazioni - Criteri di progettazione, posa in opera e metodi di verifica.
Prima di questa pubblicazione, i massetti erano trattati sempre dal punto di vista del rivestimento finale. Non esisteva infatti un unico documento che ponesse le basi in modo chiaro e uniforme per poter progettare la stratigrafia di un pavimento, per avere importanti indirizzi alla modalità di posa e di controllo dell’esecuzione.
Il problema che si trovava di fronte un progettista era quello che il massetto non era visto come parte integrante e fondante del sistema pavimento ma solo in funzione del rivestimento finale. Questo aveva causato anche incongruenze fra le norme e considerazioni, a volte, contradditorie.
Su spinta dei membri del UNI/CT 033 GL23, ovvero il gruppo di lavoro italiano che si occupa di massetti, ed in particolare di CONPAVIPER (Associazione Italiana Sottofondi, Massetti e Pavimentazioni e Rivestimenti Continui) che ha messo a disposizione il proprio CODICE DI BUONA PRATICA come base di partenza, è stato possibile compiere questo primo importante passo per facilitare tutto il lavoro del settore.
La norma è particolarmente corposa perché, oltre a dare importanti e fondamentali definizioni, contiene praticamente tutti gli elementi che occorre valutare per una corretta posa e per una giusta valutazione dell’eseguito.
Il sistema pavimento
Una delle definizioni fondamentali del documento e che ne permea poi tutti i passaggi è quella di “sistema pavimento” e della sua relativa progettazione. Infatti, per la prima volta dal punto di vista normativo, si considera tutta la stratigrafia che compone una pavimentazione.
Quindi non si parla solo del rivestimento finale ma, ovviamente, anche del massetto, dei sottofondi di alleggerimento, dei sistemi di riscaldamento/raffrescamento, degli strati di isolamento acustico e/o termico, dei freni e barriere vapore.
Senza nulla togliere alla normativa in essere su questi singoli materiali, questo nuovo documento aiuta a far colloquiare fra loro tutti gli attori presenti. Ovvero pone luce sul fatto che, una pavimentazione riuscita dal punto di vista estetico e funzionale, è frutto di tutto quello che ci sta sotto.
Questo aspetto può sembrare ovvio ma chi è avvezzo al settore, sa bene che non è così. La volontà della norma è quella di innescare un circolo virtuoso per cui, tutte le figure e le referenze coinvolte nella stratigrafia, collaborino per proporre la migliore e più efficace soluzione alla committenza, eseguano il lavoro a regola d’arte e forniscano strumenti per valutarlo.
La prima definizione normata di sottofondo
Altra definizione fondamentale, che non era finora presente in alcuna norma, è quella di sottofondo, ovvero lo strato che è normalmente interposto fra il solaio portante dell’edificio e il massetto di supporto al rivestimento.
Non solo viene definito ma sono indicate diverse caratteristiche e prestazioni che deve avere correlate alla tipologia di posa del massetto ovvero aderente, desolidarizzato, galleggiante e/o con sistema radiante. Questi contenuti sono preziosi in quanto scelte tecniche o pose errate a partire dal sottofondo possono compromettere il resto della stratigrafia.
La prima definizione di sistema radiante a bassa inerzia
Oltre ai materiali, vengono anche definiti per la prima volta i parametri con cui dividere in specifiche categorie il modo dei sistemi radianti partendo dalle caratteristiche del massetto abbinato.
- sistema radiante tradizionale: massetto con spessore minimo sopra tubo ≥ 30 mm;
- sistema radiante tradizionale con massetto a spessore ridotto: spessore sopra tubo < 30 mm e > 15 mm (ad esclusione del tipo B);
- sistema radiante a bassa inerzia: massetto con spessore sopra il tubo ≤ 15 mm del tipo B).
Quest’ultima definizione è particolarmente importante perché, pur non essendo presente nella UNI EN 1264-1, è una soluzione che sta rapidamente prendendo spazio sul mercato in relazione alle nuove tecnologie costruttive ed alla crescente richiesta di soluzioni a maggiore sostenibilità.
Proprio i sistemi radianti a bassa inerzia richiedono, però, una progettazione molto accurata in quanto in pochi centimetri di spessore, si devono tenere conto di tanti aspetti non facilmente conciliabili come ad esempio:
- posa del rivestimento e sua durabilità estetica e funzionale;
- massimizzazione della resa termica dell’impianto radiante;
- miglioramento del comfort acustico;
- isolamento termico verso gli strati inferiori.
Questi obiettivi sono raggiunti attraverso la scelta congiunta dei vari componenti della intera stratigrafia del sistema pavimento e della posa di questi secondo precisi limiti (ad esempio di planarità).
Questa nuova norma è stata pensata anche per essere uno strumento pratico, infatti, sono riportati diversi accorgimenti per la realizzazione dei singoli strati in cantiere. Vengono indicati i metodi per valutare il lavoro svolto e viene proposto anche un esempio di verbale di consegna. Quest’ultimo deve essere un riassunto il più esaustivo possibile di quanto fatto in cantiere, riportando informazioni non solo del massetto ma di tutti i componenti del sistema pavimento come:
- tipologia di sottofondo
- eventuale membrana fonoassorbente
- eventuale freno o barriera vapore
- eventuale impianto radiante
- condizioni climatiche durante la posa
- condizioni di stagionatura del massetto
- spessori realizzati
- tipologia e disposizione dei giunti
- test di controllo effettuati in cantiere
È chiaro che gli obiettivi di questa norma sono molto alti. Il mercato dei massetti ha iniziato da poco tempo una forte evoluzione tecnica. Per molti anni, questo strato è sempre stato visto come quello “povero” ma, alla luce di una crescita delle soluzioni innovative dei rivestimenti o similari (ceramica di grandi dimensioni e spessore ridotto, sistemi radianti a basso spessore, etc.), anche lui deve evolvere per completare al meglio il sistema pavimento.
Avendo obiettivi molto alti, la norma non è sicuramente esaustiva ed in buona parte, si appoggia ancora alle precedenti pubblicazioni relative ai vari rivestimenti. Lo scopo era ed è quello di aver messo una prima pietra fondamentale nella direzione di unificare il linguaggio, stimolare la progettazione del sistema, proporre uno strumento utile a tutte le figure coinvolte.
Sicuramente avremo bisogno di revisioni e miglioramenti ma questi sono possibili solo quando una norma è viva e viene utilizzata.
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