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La nuova carta della sismicità in Italia (1999-2024): uno strumento fondamentale per la progettazione antisismica

L'INGV ha pubblicato una nuova carta della sismicità italiana che documenta i terremoti registrati dal 1999 al 2024. Uno strumento essenziale per comprendere la distribuzione dei fenomeni sismici e migliorare le strategie di progettazione e prevenzione antisismica.

La nuova carta della sismicità in Italia: un aggiornamento fondamentale

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha recentemente rilasciato una nuova carta della sismicità italiana, che raccoglie e analizza i dati sugli eventi sismici verificatisi dal 1999 al 2024.

Questa mappa rappresenta un aggiornamento significativo per la comunità scientifica e per i professionisti impegnati nella progettazione e gestione del rischio sismico.

La carta si basa su oltre due decenni di rilevamenti, evidenziando con precisione la distribuzione geografica degli epicentri e la frequenza dei terremoti in tutto il territorio nazionale. Grazie a questa analisi, è possibile identificare le aree più critiche e migliorare la resilienza delle infrastrutture esistenti e future.

    

Nuova carta della sismicità in Italia (1999-2024) realizzata dall'INGV
Nuova carta della sismicità in Italia (1999-2024) realizzata dall'INGV (@INGV)

  Clicca qui per scaricare la mappa in alta risoluzione

      

Attraverso il QR CODE riportato in basso a destra nella Carta della Sismicità 1999-2024 si può accedere al sito web “Carta della sismicità in Italia” sviluppato appositamente per i dispositivi mobili. Da questo sito è possibile visualizzare e scaricare la versione digitale della carta e fornire all’utente alcuni contenuti e funzionalità aggiuntive.

    

Un database sismico dettagliato: oltre 72mila terremoti monitorati

La nuova carta della sismicità si basa su un’analisi di oltre 72mila terremoti localizzati tra il 1° gennaio 1999 e il 31 agosto 2024, con magnitudo pari o superiore a 2.0. Questo impressionante database, frutto delle rilevazioni della Rete Sismica Nazionale Integrata, rappresenta solo una piccola parte degli eventi registrati, ma include i fenomeni più rilevanti per lo studio della sismicità italiana.

Gli eventi sismici sono classificati secondo due parametri chiave: la magnitudo, rappresentata con simboli differenti (tra cui stelle per i terremoti più forti, di magnitudo pari o superiore a 5.0), e la profondità ipocentrale, indicata attraverso una scala cromatica che va dal giallo per i terremoti superficiali al viola per quelli più profondi.

Questa rappresentazione visiva fornisce uno strumento intuitivo e dettagliato per interpretare la distribuzione e l’intensità dei terremoti sul territorio italiano, supportando la progettazione di soluzioni antisismiche sempre più mirate ed efficaci.

 

La Carta della sismicità 1999-2024

 

    

I terremoti più forti

In questi 25 anni, i terremoti più forti si sono verificati nel 2002, il 6 settembre, magnitudo M 5.6, nel Mar Tirreno, a nord di Palermo; durante le sequenze del 2009 in Abruzzo (M 6.1), del 2012 in Emilia Romagna (M 5.8 e M 5.6), del 2016 - 2017 in Italia centrale - con gli eventi del 24 agosto 2016 (M 6.0) ad Amatrice (RI), del 26 ottobre 2016 (M 5.9) a Visso (MC), del 30 ottobre 2016 (M 6.5) a Norcia (PG) e del 18 gennaio 2017 (M 5.5) a Capitignano (AQ) - e del 2022 (M 5.5) al largo della costa marchigiana.

Il terremoto di Norcia del 30 ottobre 2016 è l’evento più forte registrato dalla Rete Sismica Nazionale dalla sua nascita.

In questo periodo sono avvenuti altri eventi rilevanti (M>5.0), rappresentati dalle stelle in mappa; in particolare, gli eventi nel Mar Tirreno meridionale, caratterizzato da sismicità molto profonda. È inoltre evidente un’elevata sismicità nelle aree vulcaniche siciliane e campane, in particolare nell’area etnea e, negli ultimi anni, ai Campi Flegrei con terremoti di magnitudo anche superiore a 4.0.

     

Gli anni più significativi per la sismicità italiana: 2009, 2012 e 2016-2017

L’analisi dei dati evidenzia come i periodi con il maggior numero di terremoti coincidano con le sequenze sismiche più importanti di questo secolo. In particolare, il 2009, il 2012 e il biennio 2016-2017 rappresentano momenti chiave nella storia sismica recente dell’Italia.

 

Il 2016 è stato l’anno con il maggior numero di eventi sismici registrati: quasi 12mila terremoti con magnitudo pari o superiore a 2.0.

Se si considerano anche gli eventi di magnitudo inferiore a 2.0, il totale supera i 70mila eventi localizzati. Questo picco è legato alla drammatica sequenza sismica che ha colpito l’Appennino centrale, un’area già nota per la sua elevata attività sismica. Tali dati sottolineano l'importanza di monitoraggi costanti e approfonditi per comprendere l'evoluzione della sismicità e migliorare le strategie di prevenzione e mitigazione del rischio.

   

Aree di maggiore attività sismica

La mappa conferma che le aree più colpite dai terremoti sono l’Appennino centrale e meridionale, la Sicilia orientale e la Calabria. Particolare attenzione è stata dedicata alle zone vulcaniche attive, come l’Etna e i Campi Flegrei, dove si registra un’elevata sismicità legata all’attività magmatica.

 

La sismicità profonda nel Tirreno Meridionale.
La sismicità profonda nel Tirreno Meridionale. (@INGV)

    

L’analisi della profondità ipocentrale e della magnitudo degli eventi sismici permette di comprendere meglio le dinamiche tettoniche delle diverse regioni italiane, fornendo informazioni utili per la progettazione di edifici e infrastrutture resilienti.

Maggiori dettagli sul sito dell'INGV.

  

Un supporto per la progettazione antisismica

Per chi si occupa di ingegneria strutturale e progettazione antisismica, questa carta rappresenta un supporto imprescindibile. I dati raccolti consentono di effettuare valutazioni più precise del rischio sismico e di applicare soluzioni progettuali adeguate alle specificità locali.

Ad esempio, la conoscenza dettagliata della sismicità storica può guidare la scelta dei materiali, delle tecniche costruttive e delle strategie di rinforzo strutturale. Inoltre, la mappa costituisce una base di riferimento per aggiornare le normative tecniche e migliorare la sicurezza degli edifici esistenti.

La nuova carta della sismicità in Italia rappresenta un passo avanti per la comprensione del fenomeno sismico e per la gestione del rischio. Strumenti come questo rafforzano il legame tra ricerca scientifica e applicazioni pratiche, contribuendo a costruire un futuro più sicuro per il nostro Paese.

Per consultare la mappa interattiva e approfondire i dati
vai al sito della CARTA DELLA SISMICITA' IN ITALIA

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