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La notizia che non cambierà il settore delle costruzioni: il BIM torna ad essere volontario

Dopo il proclama del Ministro Delrio il 18 febbraio alla Camera che il BIM sarebbe stato obbligatorio solo dopo un mini periodo di sperimentazione (12-14 mesi), perchè il BIM era fondamentale per portare la progettazione al centro dell'appalto e quindi occorreva essere coraggiosi - VEDI IL VIDEO DELL'INTERVENTO - si è passati nelle diverse versioni del nuovo Codice poi a 18 mesi, poi a 20 mesi, poi a 24 mesi e ora ... scompare l'obbligo ma - in base all’ultima versione del 22 febbraio -  sei mesi dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice Appalti, le Stazioni Appaltanti potranno chiedere l’uso del BIM per le nuove opere e i servizi di progettazione di importo superiore alle soglie comunitarie (5.225.000 euro per i lavori, 135.000 euro per i servizi e i concorsi di progettazione aggiudicati dalle amministrazioni governative, 209.000 euro per i servizi e i concorsi di progettazione aggiudicati dalle altre amministrazioni).

Dal Coraggio si è passo quindi alla Paura.

Il Coraggio di fare l'ennesima figuraccia non si è però persa.

Che senso ha, nel giro di pochi giorni, passare da dichiarazioni al limite della incoscenza a un completo dietrofront, in cui l’ultima bozza del Codice Appalti non prevede termini stringenti, ma solo la possibilità che le Stazioni Appaltanti chiedano l’uso dei sistemi di modellazione elettronica per l’edilizia e le infrastrutture.

La nuova bozza prevede inoltre che la Stazione Appaltante per migliorare la qualità della progettazione e della programmazione complessiva possa istituire una struttura stabile a supporto del responsabile unico del procedimento (RUP).  Con lo stesso obiettivo potrà organizzare corsi di formazione per i dipendenti con requisiti idonei al conferimento dell’incarico di RUP, in cui siano presenti anche insegnamenti sui metodi e gli strumenti di modellazione elettronica.

Personalmente mi sento più in linea con questa scelta che con la precedente.

Il BIM obbligatorio in un Paese in cui le Stazioni Appaltanti non sono assolutamente pronte per poter operare con il BUlding Information Modelling, altro che soft_law di Cantone ci sarebbero volute per gestire i contenziosi che sarebbero nati a seguito della pubblicazioni di appalti inpropri. Non abbiamo un sistema attualmente in grado di applicare il BIM: non sono pronti i committenti, non sono pronte le imprese, non sono pronti i professionisti, non sono pronti i fornitori. E 12/14 mesi, oppure 18 mesi, oppure 24 mesi non sono sufficienti per rinnovare un mondo oggi distrutto dalla crisi.

Come hanno affermato molte figure del settore, uno degli ultimi De Albertis (LINK), se il BIM diventasse obbligatorio in tempi stretti si trasformerebbe nel solito bollino blu, come lo è stata la ISO 9000, e non otterremmo nessuna rivoluzione del sistema delle costruzioni italiano.

Certo, una data di scadenza dovremo prevederla, per esempio il 2020 come ha fissato la Germania, ma diventa più importante definire la ROAD MAP di introduzione del BIM in ITALIA. Il Convegno del 18 febbraio è stato molto utile per capire cosa fare (LINK) attraverso la presentazione degli esempi degli altri Paesi, a cominciare dall'UK: definire delle Linee Guida (anche copiandole da altri Paesi), fare molta formazione, fare molta sperimentazione. L'Associazione italiana del BIM - buildingSMART Italia - ha dato delle indicazioni.

Ora chi deve fare la sua parte è il Governo, e invece di far finta di essere coraggioso, deve avviare un piano serio che consenta al nostro sistema di arrivare all'adozione del BIM in modo corretto, mettendo a disposizione delle risorse che come in UK servano per far crescere la CONSAPEVOLEZZA generale, e non singolari sistemi nazionali.

Vorrei ora soffermarmi su cosa è successo dopo la bufala lanciata pochi giorni fa dal Ministro. Il nostro articolo ha superato le 40.000 letture e su Facebook sono scoppiati i commenti negativi: "un regalo alle società di software", "l'ennesimo peso per i professionisti", "lo stato deve dare i software gratis" ... un moltiplicarsi di opinioni che denotano soprattutto l'ignoranza che il mondo professionale ha ancora sull'argomento BIM.

E' mia ferma opinione che il BIM sia un'opportunità per il professionista: non costringe a comprare nuovi software (ormai tutti i software sono interoperativi) ma torna a mettere il progettista al centro dell'appalto.

Se oggi il professionista è pagato due soldi per elaborare un progetto è perchè operiamo in un sistema dove spesso il progetto consegnato vale poco più di quei due soldi, e questo spesso non dipende dalle capacità del professionista, ma dalla scarsa qualità del committente, che chiede poco e niente e quindi non valorizza le capacità del professionista che sono di gran lunga superiori. Ci siamo adattati a disegnare un edificio, a fare i calcoli strutturali e impiantistici, un ruolo purtroppo che non crea distinzione, quando potremmo invece pensare e progettare edifici che per architettura, posizione, scelte condivise da architetto, strutturista, impiantista, ... hanno un valore assoluto più grande.

Il BIM è l'occasione per tornare ad affermare un ruolo, quello del GENIO, un ruolo che insito nei professionisti migliori, che permette di distinguersi, e quindi valorizzare le proprie capacità, e quindi guadagnare di più. Dobbiamo tornare ad esercitare questo nostro GENIO, in cui l'elemento caratterizzante dell nostro ruolo non è solo trovare la soluzione che rispetta le prescrizioni minime della norma, ma metterci quel valore aggiunto in più tale che chi utilizzerà quell'edificio potrà affermare "cazzo, che progetto fantastico ha fatto questo professionista".

Ma serve il BIM per questo ? di certo non è condizione necessaria o sufficiente.

Si può creare valore anche senza il BIM (come hanno fatto nel passato fior fiori di progettisti), e non basta utilizzare il BIM per ottenere un buon progetto. Ma il BIM ha due vantaggi: prevede l'inserimento delle informazioni nel progetto e consente l'interoperatività tra le diverse specializzazioni progettuali. Il BIM quindi non è ne necessario ne sufficiente, ma sicuramente UTILE.

Ho conosciuto in questi 5 anni di rubrica sul BIM di INGENIO tanti piccoli e medi studi di progettazione che hanno scelto di imparare e hanno cominciato ad utilizzarlo, dimostrando che il BIM non constringe a comprare nuovi software, che lo possono applicare tutti e non solo i grandi studi.

Cari colleghi, il BIM è un percorso inderogabile, e non perchè ci sarà una legge che ci obblighi a farlo. Invece di spender tempo a contestarlo cerchiamo di comprenderlo, di imparare a usarlo, perchè ci sarà utile in chiave nazionale e internazionale.

Mi sbaglio ? con INGENIO abbiamo definito un nuovo SONDAGGIO, serio, dedicato al BIM:  ecco il LINK  per partecipare.

Per altri commenti al nuovo Codice aspettiamo di vedere il testo finale, che doveva essere discusso in Consiglio dei Ministri il 24 poi il 26 febbraio.

Andrea Dari

Editore INGENIO