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La mobilità elettrica: una scelta sbagliata?

Per quanto le auto elettriche possano ridurre le emissioni di CO2 e fornire uno strumento alla lotta sul cambiamento climatico, ancora il loro uso pone diversi dubbi e criticità. Vediamo quali sono attraverso l'analisi di un articolo sul New York Times.

Negli ultimi anni, i paesi più importanti del mondo stanno spingendo fortemente sulla mobilità elettrica, promuovendo l'adozione di veicoli elettrici (EV) come soluzione chiave per la riduzione delle emissioni di CO2 e la lotta contro il cambiamento climatico.

Qualcuno lo fa perché ci crede, qualcuno per cambiare il mercato dell’automobile, qualcuno perché ormai ha comprato un’auto elettrica.

Tuttavia, nonostante gli sforzi e gli incentivi governativi, le vendite di auto elettriche continuano a essere scarse. Molti consumatori dubitano della qualità e della convenienza di questa scelta, e alcune case automobilistiche stanno addirittura facendo passi indietro.

Un recente articolo del New York Times intitolato "Electric Cars Help the Climate. But Are They Good Value?" di Jack Ewing, pubblicato il 29 luglio 2024, solleva diversi punti critici riguardanti i veicoli elettrici che meritano una riflessione più approfondita.

   

Costi e Valore dei Veicoli Elettrici

Ewing evidenzia come i veicoli elettrici costino più delle auto a benzina al momento dell'acquisto e possano perdere valore più rapidamente.

Questa è una preoccupazione legittima per molti potenziali acquirenti.
Sebbene sia allettante possedere un'auto senza emissioni di scarico, è ragionevole chiedersi se valga la pena comprarne una ora.

La risposta dipende da diversi fattori, tra cui le abitudini di guida e l'importanza che si attribuisce alla riduzione dell'impatto ambientale.

   

Durata delle Batterie

Un altro aspetto importante riguarda la durata delle batterie.
La maggior parte delle auto elettriche non è stata in circolazione abbastanza a lungo per fornire dati definitivi sulla durata delle batterie.

Le batterie agli ioni di litio, utilizzate in quasi tutti i veicoli elettrici, perdono autonomia nel tempo, anche se il degrado è molto lento.

I produttori come Tesla hanno implementato software che proteggono le batterie dal surriscaldamento o dal sovraccarico, mitigando così i danni durante la ricarica.

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Le case automobilistiche generalmente garantiscono le batterie dei veicoli elettrici per otto anni o 100.000 miglia, e la maggior parte sostituirà una batteria se perde più del 30 percento della sua capacità durante il periodo di garanzia.

Inoltre, anche se le batterie funzionano ancora in condizioni di freddo estremo e caldo, la loro autonomia potrebbe essere temporaneamente ridotta.

Secondo i dati di Recurrent, una società che traccia il mercato dei veicoli elettrici usati, le probabilità che una batteria si degradi al punto da dover essere sostituita sono inferiori all'1 percento per i veicoli elettrici costruiti nel 2016 o successivamente.

"Tutte le indicazioni sono che le batterie dovrebbero durare più a lungo delle auto stesse", afferma Liz Najman, direttore delle analisi di mercato di Recurrent. "Certamente dovrebbero durare per la vita media di un'auto a benzina."

  

Valore di Rivendita

Il valore di rivendita dei veicoli elettrici è un'altra questione complessa. I prezzi dei veicoli elettrici usati hanno fluttuato notevolmente.

Nel 2022, quando le auto elettriche erano popolari e difficili da trovare, alcuni modelli venivano venduti sul mercato dell'usato a prezzi superiori rispetto a quando erano nuovi. Ora che sono disponibili più di 100 modelli di veicoli elettrici, i valori di rivendita di alcuni modelli sono crollati.

In media, i veicoli elettrici si sono deprezzati del 49 percento in cinque anni, rispetto al 39 percento per tutti i veicoli, secondo iSeeCars.com, un sito di vendite auto online.

Tuttavia, numerosi fattori eccezionali hanno contribuito al calo, in particolare i tagli di prezzo di Tesla per i suoi nuovi modelli.

  

Dubbi e riflessioni da un punto di vista ambientalista

Come editore, che si occupa anche di ambiente e sostenibilità, riconosco l'importanza di ridurre le emissioni di carbonio e di adottare tecnologie più pulite.

Tuttavia, ci sono ancora molti dubbi sulla soluzione elettrica.

Ad esempio, la produzione e lo smaltimento delle batterie comportano un significativo impatto ambientale.

Inoltre, l'attuale infrastruttura di ricarica è ancora insufficiente in molte regioni, rendendo l'uso quotidiano di un'auto elettrica meno pratico rispetto a un'auto a benzina.

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Inoltre, l'origine dell'energia utilizzata per ricaricare le auto elettriche è un altro punto critico.

Se l'elettricità proviene da fonti non rinnovabili, come il carbone o il gas naturale, l'impatto ambientale complessivo potrebbe non essere così positivo come sperato. Questo solleva la questione di quanto i veicoli elettrici contribuiscano realmente alla riduzione delle emissioni globali.

   

Conclusioni

Negli ultimi anni ci è stato detto che i veicoli elettrici rappresentino il passo avanti più importante verso un futuro più sostenibile.

Le esperienze maturate ci evidenziano però che è essenziale affrontare e risolvere le molte sfide che ancora persistono per poter sostenere con convinzione questa affermazione.

Dal costo iniziale elevato alla durata delle batterie e all'impatto ambientale della produzione, ci sono molti aspetti che richiedono ulteriori miglioramenti e innovazioni.

Forse, più che spendere miliardi di euro in incentivi governativi per sostenere un'industria con ancora tanti dubbi nel settore della mobilità privata sarebbe stato più opportuno accompagnare la transizione elettrica attraverso interventi mirati, per esempio nell'ambito del trasporto pubblico e della mobilità urbana, avviando delle sperimentazioni che non guardassero solo alla sostituzione dei mezzi ma alla creazione di microsistemi in cui vengono affrontati tutti i problemi in modo olistico, a cominciare dalla produzione energia elettrica, distribuzione e punti di carica in zone densamente abitate. Un approccio di questo tipo avrebbe consentito di misurare gli impatti e definire politiche a più lungo raggio.

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