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La liquefazione del terreno in condizioni sismiche: un nuovo e interessante criterio di valutazione

In questo articolo si descrive un interessante criterio di valutazione che tiene conto della resistenza derivante dalla presenza di strati superiori di terreno non liquefacibili.

Prendendo lo spunto dalle valutazioni di Ishihara (1985) in merito agli effetti sulla liquefazione derivanti dalla presenza di strati superiori di terreno non liquefacibili, Hutabarat (2020) e Bray & Hutabarat (2022), dell’Università della California - Berkeley, hanno messo a punto un nuovo interessante criterio di valutazione del rischio di liquefazione, criterio derivante dall’esame diretto di manifestazioni superficiali di espulsione di materiale dal terreno (Liquefaction Ejecta).

E ciò partendo dal principio che un sito non può essere considerato soggetto a liquefazione se non vi è evidenza di manifestazioni superficiali, indipendentemente dal fatto che possano essere avvenuti fenomeni di liquefazione negli strati sottostanti di terreno.

Il nuovo criterio tiene conto della resistenza offerta da strati superiori di terreno non liquefacibili, nei confronti di detta espulsione di materiale (vedi schema sottostante).

  

Schema espulsione di materiale sabbioso (Liquefaction Ejecta)
Schema espulsione di materiale sabbioso (Liquefaction Ejecta)
(@R. Zoppellaro)

  

Le finalità di questo nuovo criterio

Il nuovo criterio si basa sui risultati di prove CPTU per verificare se sono possibili manifestazioni di espulsione di materiale come effetto della liquefazione (liquefaction ejecta).

Il parametro (LD) fornisce una indicazione dell’intensità del moto di filtrazione verso l’alto generato dall’eccesso di pressione interstiziale, mentre il parametro (CR) rappresenta la resistenza al moto fornita dallo strato superiore non liquefacibile.

La procedura utilizza le informazioni fornite da 176 casi ben documentati di siti della Nuova Zelanda (Christchurch), soggetti a 4 terremoti.

(LD) tende a crescere sistematicamente, con conseguenti incrementi della severità del fenomeno, nel caso di spessi strati di sabbia pulita, mentre si rilevano bassi valori di (LD) nel caso di terreni stratificati che non hanno prodotto espulsione di materiale.

Il diagramma (LD – CR) proposto individua classi di diversa manifestazione del fenomeno: estrema, elevata, moderata, scarsa, nessuna (estrema o elevata per alti valori di LD e bassi valori di CR , scarsa o nessuna per bassi valori di LD e alti valori di CR).

(@R. Zoppellaro)

  

Manifestazione Superficiale:  (espulsione di materiale, cedimenti e crepe)

1- Estrema
2 - Elevata
3 - Modesta
4 - Scarsa
5 - Nessuna

Alle manifestazioni superficiali sopra descritte viene associata dagli Autori una valutazione dei possibili cedimenti del terreno.

 

La procedura di valutazione

Lo spessore (H1) ovvero la profondità dal piano campagna (ZA) dello strato superiore non liquefacibile, può comprendere terreni di natura coesiva (Ic > 2,6) e sabbie (Ic < 2,6) sopra falda, ove Ic rappresenta l’indice di comportamento secondo Robertson & Cabal 2022 (SBT). Per inciso non vengono presi in considerazione livelli di spessore inferiore a 25 mm.

Nelle valutazioni viene poi presa in considerazione una profondità massima dal piano campagna, pari a 15 m.

Con (ZB) viene indicata la profondità dal piano campagna fino alla sommità del primo strato non sabbioso (Ic > 2,6), compreso fra (ZA) e 15 m (max). Anche in questo caso non vengono presi in considerazione livelli di spessore inferiore a 25 mm.

Il parametro (LD) che rappresenta gli effetti, viene valutato entro le profondità (ZA) e (ZB) e tiene conto sia del grado di permeabilità degli strati (kv), sia dell’incremento di pressione interstiziale generata dal sisma (Δu).
L’espressione risulta la seguente:

LD (kN/m) = γw Σ [ (kv/kcs) (hexc – hA) Δz ]

ove:

kv = coefficiente di conducibilità idraulica del generico strato di spessore Δz (valutato secondo Robertson & Cabal 2022)
kcs = 3 x 10-5 m/s = coefficiente di conducibilità idraulica di riferimento
hA = altezza critica = profondità dal piano campagna
hexc = ru σ’v0w = Δu/γw = altezza piezometrica in eccesso
ru = Δu/σ’v0 < 1 = coefficiente di pressione interstiziale (vedi diagramma in funzione del coefficiente di sicurezza nei confronti della liquefazione FSL).

 

Coefficiente di pressione interstiziale
Coefficiente di pressione interstiziale
(@R. Zoppellaro)

  

Il coefficiente di sicurezza nei confronti della liquefazione FSL va valutato secondo Boulanger & Idriss (2016), con riferimento a una probabilità di liquefazione PL = 50% e non in base al solito criterio, relativo a una probabilità PL = 15%.

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