LA DONNA INGEGNERE. IL RUOLO FEMMINILE NELLE PROFESSIONI TECNICO-SCIENTIFICHE
Tante sono le ingegneri donne della provincia di Messina che occupano un posto nel panorama professionale pubblico rilevante, ed è bello leggere le realtà che ci sono in altri Ordini, quale anche la realtà “Ingenio al Femminile”, ideato e promosso dal CNI, manifestazione atta proprio alla valorizzazione della figura femminile in ambito tecnico-scientifico, anche con premiazioni finali a donne ingegnere, le cui storie possono essere di esempio professionale, e proprio quest’anno arriva alla quinta edizione.
Il filo conduttore è il binomio “donna – ingegnere”. In Italia le donne laureate in ingegneria e architettura sono in aumento e risultano essere “sempre più preparate e competenti”. Tuttavia persiste, anche se si riduce, la disparità uomo-donna su tassi di occupazione e trattamento retributivo.
A riferirlo il Centro Studi CNI che, in occasione dell'8 marzo, propone uno studio sulle donne laureate, con particolare riferimento alle ingegnere. Le laureate sono state nel 2016, secondo gli ultimi dati disponibili elaborati dal Centro Studi CNI, quasi il 31% del totale dei laureati in ingegneria, mentre agli inizi degli anni 2000 la quota era del 16,6%. I dati Eurostat riportano per l’Italia una quota di laureate in ingegneria e architettura di poco superiore al 34% del totale, un valore più elevato di molti altri Paesi europei: in Francia per esempio è il 26% e nel Regno Unito il 23%. In crescita anche la percentuale di iscritte all’Albo degli ingegneri: a gennaio 2018 sono 35.580, quasi il 15% degli iscritti totali all’Albo professionale; erano il 12% nel 2010.
In Italia aumentano le donne ingegnere ma il divario di genere ha ancora un peso importante negli studi tecnici e nei consigli d’amministrazione.
Frasi che si leggono nei vari comunicati sono: In un paese come il nostro è difficile essere donna nelle professione, la parità di genere è ancora lontana e per questo esperienze come Ingenio al femminile valorizzano il ruolo della donna nella società. Tenacia e determinazione servono per essere donne nelle professioni. I dati mostrano che ci stiamo incamminando verso un futuro impossibile, se i ritmi continuano ad essere questi non ci basterebbe il pianeta che abbiamo a disposizione. Stiamo andando verso uno scenario con tratti di insostenibilità, pensiamo ai cambiamenti climatici. Dobbiamo interrogarci su come invertire la rotta e provare a dare prospettive alle future generazioni -ha affermato Simona Bonafè, membro commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo.
Oppure, “Uomini e donne ingegnere devono lavorare assieme. Quello che conta sono le capacità della persona, non il genere. Per questo una delle nostre battaglie principali è quella di favorire la presenza delle donne nei consigli di amministrazione”, come spiega in un articolo Ania Lopez, ideatrice e curatrice di Ingenio al femminile.
Tante sono le ingegneri donne che hanno fatto la storia: Amalia Ercoli-Finzi (1937) è un'accademica, scienziata, ingegnere aerospaziale italiana. È una delle massime esperte internazionali in ingegneria aerospaziale, consulente scientifico della NASA, dell'ASI e dell'ESA, è stata Principal Investigator responsabile dello strumento SD2 sulla sonda spaziale Rosetta. È stata la prima donna in Italia a laurearsi, presso il Politecnico di Milano, in Ingegneria aerospaziale con votazione 110 e lode, dove iniziò poi la sua carriera di docente fino al collocamento in quiescenza.
Samantha Cristoforetti è un'aviatrice, ingegnere, astronauta militare italiana, prima donna italiana negli equipaggi dell'Agenzia Spaziale Europea.
Anche Patrizia Angeli, ingegnere, Presidente dell’Ipe, l’Associazione nazionale ingegneri per la prevenzione e le emergenze, coordinatrice nazionale per la categoria per l’attività di rilevamento del danno e dell’agibilità sia per il terremoto in Emilia nel 2009 che nel Centro Italia nel 2016.
E per non andare tanto lontano, le “Nostre professoresse”, Lione Raffaella, ingegnere, docente Architettura tecnica per il Corso di Laurea in Ingegneria Edile per il Recupero dell’Università degli Studi di Messina, e Ornella Fiandaca, ingegnere, docente per il Corso di Laurea in Ingegneria Edile per il Recupero dell’Università degli Studi di Messina. E non da meno le ingegneri donne presenti nel Consiglio direttivo dell’Ordine di Messina, Marilena Maccora (Tesoriere), Barbara Milio, Giulia Ilacqua e Daniela Ruggeri. Una grande forza e una grande responsabilità di donne dotate di alte competenze.
La proposta sarebbe quella di creare una rete tra più Ordini, attraverso incontri, scambi di opinioni, convegni, affinché si conoscano le competenze professionali, anche quella delle ingegneri donne, essendo un’occupazione lavorativa inferiore rispetto a quella maschile.
Maria Scalisi