Data Pubblicazione:

La crisi del settore delle costruzioni

si riporta un quadro della situazione del settore delle costruzioni attraverso i dati dell'Osservatorio Congiunturale ANCE

Il settore delle costruzioni sta vivendo la crisi più grave dal dopoguerra ad oggi.


Secondo i dati dell’Osservatorio congiunturale Ance, presentato a dicembre scorso, gli investimenti in costruzioni registrano nel 2012 una flessione del 7,6% in termini reali rispetto all’anno precedente. Una ricaduta di entità simile a quella registrata nel 2009 e cioè nella fase iniziale della crisi.

 

 

 

Per il 2013 è previsto un ulteriore calo, pari a -3,8%.

In sei anni, dal 2008 al 2013, il settore delle costruzioni avrà perso circa il 30% degli investimenti, collocandosi sui livelli di attività più bassi degli ultimi quaranta anni.

La caduta dei livelli produttivi coinvolge tutti i comparti: la produzione di nuove abitazioni nei sei anni perde il -54,2%; l’edilizia non residenziale privata -31,6% e le opere pubbliche -42,9%. Solo il comparto della riqualificazione degli immobili residenziali mostra una tenuta dei livelli produttivi (+12,6%), grazie anche all'effetto di stimolo degli incentivi fiscali.

La crisi settoriale sta fortemente minando i livelli occupazionali con effetti pesantissimi: le costruzioni hanno perso, dall’inizio della crisi 360.000 posti di lavoro che salgono a 550.000 considerano anche i settori collegati.

In questo contesto, la fase negativa del ciclo immobiliare residenziale peggiora ulteriormente nel corso del 2012. Nel 2012 le abitazioni compravendute sono diminuite significativamente del 25,8% su base annua, attestandosi su circa 444mila transazioni. In sei anni, dal 2007 al 2012 il numero di unità abitative compravendute si è ridotto del 48,9%, riportandosi ai livelli di metà anni ottanta.
 

PER CONOSCERE TUTTI GLI ALTRI DATI SCARICA L'ARTICOLO INTEGRALE