Pavimenti radianti | Ceramica | Massetti | Parquet | Particolari Costruttivi | Pavimenti per Interni | Progettazione | Resina | Impianti Termici
Data Pubblicazione: | Ultima Modifica:

La corretta stratigrafia del pavimento con impianto radiante: dalla barriera al vapore al rivestimento

Una progettazione precisa, che definisca la stratigrafia corretta per un pavimento con sistema radiante, può fare la differenza in termini di prestazioni, comfort e risparmio energetico. In questo articolo scoprirai i passaggi fondamentali per ottimizzare il tuo impianto.

La corretta stratigrafia dei sistemi radianti a pavimento

La corretta stratigrafia dei sistemi radianti a pavimento è legata alla funzionalità di tutti i componenti: questi vengono di seguito descritti.

I sistemi radianti negli edifici di nuova costruzione si installano sopra ad uno strato di alleggerito, con funzione di livellamento degli impianti (elettrici, idraulici) e di compensazione per la posa di sistemi radianti.

Partendo dal basso i sistemi radianti a pavimento sono costituiti da :

  • barriera o freno al vapore: le caratteristiche devono essere scelte in funzione della collocazione del sistema radiante (a contatto con il terreno, su interpiano riscaldato o non ecc.) e della tipologia di pavimentazione;
  • strato acustico: tale strato può essere indipendente oppure pre-accoppiato allo strato isolante (ad esempio mediante una guaina a base di gomma);
  • strato isolante: i valori di resistenza termica dovranno essere conformi alle prescrizioni degli standard UNI EN 1264-4 e UNI EN ISO 11855-5;
  • strato di protezione dello strato isolante: NON è una barriera al vapore! La sua funzione, come dice il suo nome è quella di proteggere l’isolante dal getto del massetto. Tale strato, infatti, non è soggetto a vincoli di installazione (sigillatura) o prestazionali (valore minimo di SD) come per la barriera al vapore; Gli unici vincoli sono spessore che deve essere di almeno 0,15 mm per un foglio di polietilene e la sovrapposizione dei fogli (almeno 8 cm) o materiale con analoghe prestazioni (UNI EN 1264 e UNI EN ISO 11855);
  • tubazioni: in materiale plastico, i diametri variano in funzione della tipologia del sistema (generalmente da 1 a 2 cm);
  • strato di supporto: può essere realizzato in opera oppure prefabbricato e a secco;
  • strato di posa per la pavimentazione: dipende dalla tipologia di posa e dal materiale della pavimentazione;
  • pavimentazione: di norma su un impianto di riscaldamento e raffrescamento radiante è possibile posare qualsiasi tipo di pavimentazione. Le prescrizioni di tale strato riportante negli standard UNI EN 1264 e UNI EN ISO 11855 riguardano il valore massimo di resistenza termica. La resistenza termica della pavimentazione (incluso lo strato di supporto) non dovrà superare il valore di 0.15 m2K/W.

 

Sistema radiante a pavimento: stratigrafia
Figura 1. Sistema radiante a pavimento: stratigrafia (© Clara Peretti)

 

La barriera al vapore/freno al vapore

Le norme UNI EN 1264 e UNI EN ISO 11855 non parlano di barriere al vapore. La norma UNI EN 1264 indica che la base di supporto deve seguire le indicazioni delle norme pertinenti.

Un foglio in polietilene ha funzione di barriera al vapore nei locali a contatto con il terreno o con intercapedine areata o locali non riscaldati. Questo dovrà essere: risvoltato, sovrapposto e sigillato.

La norma UNI 11470 dal titolo “Coperture discontinue - Schermi e membrane traspiranti sintetiche - Definizione, campo di applicazione e posa in operadefinisce le modalità applicative degli schermi e le membrane traspiranti sintetiche e il loro utilizzo su copertura a falda, su supporti continui o discontinui o a contatto diretto con isolante termico. La norma precisa le specifiche di prodotto minime che devono essere garantite, le relative prove di controllo e definisce le regole comuni di installazione e posa in opera.

In Figura 2 (vedi nell'articolo completo in pdf) sono riportate le classificazione delle membrane e schermi al vapore in funzione del valore Sd ovvero dello strato di aria equivalente, valore che si ottiene moltiplicando il coefficiente di resistenza al passaggio al vapore (μ) per lo spessore (in metri).

La norma UNI 11371 (in fase di conclusione della revisione) aggiornata al 2017, riporta che:

Lo strato separatore, per impedire efficacemente la risalita di umidità dagli strati inferiori, deve essere costituito da almeno un freno al vapore a bassa diffusività con valore relativo dello spessore d’aria equivalente Sd compreso tra 40 e 100 m, come indicato nella UNI 11470. Tale valore di Sd deve essere considerato come riferimento per qualsiasi materiale impiegato con la funzione di freno al vapore. In ogni caso risulta opportuno fare riferimento ai dati tecnici forniti dal fabbricante dello strato separatore.

Nella versione precedente della norma (attualmente ancora in vigore) il valore di Sd è pari a 30 metri.

  

I giunti nei sistemi radianti a pavimento

Il sistema radiante subisce variazioni di temperatura e fenomeni di ritiro idraulico, determinando tensioni più o meno evidenti, legati alle dimensioni della lastra costituita. Per assorbire queste contrazioni si devono realizzare delle interruzioni in modo da ridurre le tensioni nello strato di supporto.

Secondo l’utilità si possono costituire differenti tipi di giunti:

  • Giunti di dilatazione;
  • Giunti di costruzione;
  • Giunti di contrazione o di frazionamento;
  • Giunti d’isolamento.

Le tipologie di giunti più utilizzate per i sistemi radianti sono i giunti di dilatazione perimetrale (striscia perimetrale, in verde in Figura 1), i giunti di dilatazione e quelli di frazionamento (o di tensione). Questi sono rappresentati di seguito in Figura 3.

 

Pavimento con impianto radiante: giunti di dilatazione e di frazionamento (o di tensione).
Figura 3. Giunti di dilatazione e di frazionamento (o di tensione). (© Eurotherm)

  

I circuiti del sistema radiante e i giunti devono essere disposti come segue:

  • I circuiti sono da progettare e da posare in modo che non attraversino i giunti di dilatazione (Figura 4).
  • Solo le tubazioni di adduzione possono incrociare i giunti.
  • In queste zone i tubi di riscaldamento/raffrescamento devono essere rivestiti da un tubo sui due lati per almeno 20 cm, in modo da proteggerli contro eventuali sollecitazioni di taglio.

Gli standard UNI EN 1264-4 e UNI EN ISO 11855-5 prescrivono che:

Il progettista della costruzione deve preparare uno schema dei giunti di dilatazione e consegnarlo all’impresa edile che esegue i lavori come parte integrante della specifica delle prestazioni.

Le gettate per sistemi di riscaldamento/raffrescamento devono prevedere una separazione, oltre che mediante isolamento perimetrale, anche tramite giunti nei seguenti punti:

  • per superfici di gettata > 40 m2 oppure per lunghezze dei lati maggiore di 8 m oppure per rapporti tra i lati a/b > 1/2;
  • sopra giunti di dilatazione dell’edificio;
  • nei punti dove le solette hanno una forma molto irregolare.

 

Pavimento con impianto radiante: corretto posizionamento dei tubi su giunto di dilatazione
Figura 4. Corretta (a sinistra) e non (a destra) disposizione dei giunti di dilatazione rispetto ai circuiti di riscaldamento/raffrescamento. (© Rehau)

 

I rivestimenti per i sistemi radianti a pavimento

La scelta del rivestimento da abbinare ad un sistema radiante deve essere fatta conoscendo le caratteristiche e i limiti normativi in funzione della tipologia.

Sono di seguito riportate le principali tipologie di pavimentazioni con le relative normative di riferimento.

  • parquet e pavimentazioni in legno: UNI 11371
  • piastrellature ceramiche: UNI 11493-1
  • rivestimenti resilienti e laminati: UNI 11515-1
  • rivestimenti lapidei: UNI 11322
  • rivestimenti resinosi: linee guida CONPAVIPER e norme UNI 8297, UNI 10966, UNI EN 1504/2.

Già in fase di progettazione sarebbero necessarie informazioni in merito alla tipologia e alle caratteristiche del rivestimento da posare, anche se spesso tali informazioni vengono decise in un secondo momento.

La conoscenza della resistenza termica del rivestimento finale permette un ottimale dimensionamento già durante la progettazione garantendo così un alto rendimento del sistema.

La resistenza termica della pavimentazione (incluso lo strato di supporto) non dovrà superare il valore di 0.15 m2K/W.
Maggiore è la resistenza termica, maggiore dovrà essere la temperatura di mandata dell’acqua.

[...] CONTINUA LA LETTURA NEL PDF IN ALLEGATO

Articolo integrale in PDF

L’articolo nella sua forma integrale è disponibile attraverso il LINK riportato di seguito.
Il file PDF è salvabile e stampabile.

Per scaricare l’articolo devi essere iscritto.

Iscriviti Accedi

Ceramica

News e approfondimenti tecnici che riguardano la corretta progettazione e posa in opera dei pavimenti e rivestimenti in ceramica e/o gres porcellanato.

Scopri di più

Impianti Termici

Quando parliamo di  impianto termico si intende un impianto tecnologico fisso destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva...

Scopri di più

Massetti

Con il topic "Massetti" si raccolgono tutti gli articoli pubblicati su Ingenio sul tema dei Massetti di Supporto, dalla progettazione alla realizzazione, dai materiali alle tecnologie, dall'applicazione al controllo.

Scopri di più

Parquet

Con questo Topic raccogliamo le news e gli articoli pubblicati sui Parquet, dai materiali ai prodotti, dall’applicazione al contenzioso.

Scopri di più

Particolari Costruttivi

I particolari costruttivi rappresentano le specifiche tecniche dettagliate relative alle diverse parti di un edificio o di una struttura...

Scopri di più

Pavimenti per Interni

Tutto quello che devi sapere sulle pavimentazioni per interni: le tipologie di rivestimento più comuni, le soluzioni tecniche più innovative, gli...

Scopri di più

Pavimenti radianti

I sistemi radianti a pavimento per il riscaldamento e il raffrescamento, insieme ai soffitti e pareti radianti, sono una soluzione...

Scopri di più

Progettazione

News e approfondimenti riguardanti il tema della progettazione in architettura e ingegneria: gli strumenti di rilievo, di modellazione, di calcolo...

Scopri di più

Resina

I sistemi resinosi continui rappresentano una versatile gamma di soluzioni per la protezione e il miglioramento delle caratteristiche delle...

Scopri di più

Leggi anche