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La comunicazione di avvio del procedimento è obbligatoria negli abusi edilizi?

Il TAR Campania, attraverso la sentenza n. 4790 del 02/09/2024, chiarisce le normative sulle costruzioni e ristrutturazioni, evidenziando l’importanza della documentazione necessaria per evitare sanzioni per l’abusivismo edilizio.

Normative e documentazione necessaria

Gli interventi di costruzione o ristrutturazioni prevedono una serie di documenti per garantire che tutti i lavori si svolgano seguendo e rispettando le normative vigenti. Questi documenti sono necessari per autorizzare lo svolgersi dei lavori, la sicurezza dei cantieri e la conformità con le leggi edilizie.

Quindi l'abuso edilizio riguarda qualsiasi intervento edilizio senza le necessarie autorizzazioni amministrative previste dalla legge e ciò può comportare sanzioni penali, oltre a multe amministrative.

Recentemente il tribunale amministrativo regionale della Campania (Sezione Terza) ha emesso la sentenza n. 4790, pubblicata il 02/09/2024, riguardante un ricorso contro il Comune di Trecase che ordinava la demolizione delle opere ritenute abusive realizzate su un fondo agricolo di proprietà del ricorrente.

Nell'atto di ricorso si pone particolare risalto alle presunte violazioni di legge e al mancato rispetto del procedimento amministrativo, ma il Comune non si è presentato in giudizio.

 

Irregolarità nel procedimento edilizio

Le irregolarità che il ricorrente ha evidenziato riguardano principalmente:

  • la violazione del diritto di difesa;
  • la violazione del dovere di trasparenza;
  • la violazione del dovere di lealtà;
  • l'illogicità manifesta.

La parte ricorrente contesta che non ci sia stato l’invio della comunicazione di avvio del procedimento, come previsto dall’art. 7 della L. n. 241/1990, e ciò avrebbe permesso di chiarire che gli interventi individuati dal Comune intestatario rientrano nelle opere di manutenzione ordinaria su un fabbricato già esistente e quindi non era necessario richiedere il permesso di costruire.

Il TAR ha risposto che per gli abusi edilizi non è richiesta necessariamente la comunicazione di avvio del procedimento, specialmente quando si tratta di atti vincolati e, dopo aver esaminato il caso, ha dichiarato che il ricorso è infondato e deve essere respinto.

Inoltre, il tribunale ha confermato, essendo le opere contestate state eseguite senza la necessaria autorizzazione, che l'adozione di misure sanzionatorie, come la demolizione di opere abusive, sia doverosa in assenza di permesso di costruire, in particolare nelle aree soggette a vincoli ambientali e paesaggistici come nel caso in esame.

Il Tribunale Amministrativo Regionale di Napoli ha quindi respinto il ricorso e non essendosi il comune costituito, nulla deve essere statuito in ordine al regolamento delle spese di lite.

L'importanza di questo caso sottolinea il rigoroso approccio della giurisprudenza italiana nella repressione degli abusi edilizi, nella tutela del territorio, in particolare nelle aree soggette a vincoli.

Nello specifico, si evidenzia il ruolo cruciale:

  1. dell’accuratezza della documentazione;
  2. dell'onere della prova nel contesto degli abusi edilizi;
  3. del dovere da parte dell'amministrazione di garantire il ripristino dello status quo.

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L'abuso edilizio rappresenta la realizzazione di opere senza permessi o in contrasto con le concessioni esistenti, spaziando da costruzioni non autorizzate ad ampliamenti e modifiche illegali. Questo comporta rischi di sanzioni e demolizioni, oltre a compromettere la sicurezza e l’ordine urbano. Regolarizzare tali abusi richiede conformità alle normative urbanistiche, essenziale per la legalità e il valore immobiliare.

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