La compensazione del carbonio: una soluzione ambigua per la Sostenibilità

La compensazione del carbonio ci distrae dai veri obiettivi della sostenibilità?

La recente decisione dell'Università della California (UC) di abbandonare quasi del tutto l'uso dei carbon offset, o compensazioni del carbonio, ha sollevato importanti questioni riguardo all'efficacia di questa pratica nella lotta contro il cambiamento climatico.

L'UC, una delle istituzioni pubbliche di ricerca più influenti al mondo, ha analizzato a fondo il mercato delle compensazioni del carbonio e ha rilevato problemi sistematici che ne mettono in dubbio l'efficacia.

La sua decisione di concentrarsi sulla riduzione diretta delle emissioni anziché sull'acquisto di offset ha suscitato un dibattito significativo.

Compesare, per non ridurre

Nel 2018, l'UC aveva incaricato un team di ricercatori di identificare progetti di piantumazione di alberi o simili da cui acquistare compensazioni del carbonio che potessero annullare in modo affidabile le emissioni di gas serra nei suoi campus.

Tuttavia, la ricerca ha rivelato scarse opportunità in questo settore. "Abbiamo esaminato l'intero mercato e approfondito progetti che sembravano promettenti", ha dichiarato Barbara Haya, direttrice del Berkeley Carbon Trading Project. "E siamo arrivati a pochi risultati positivi."

Questi risultati hanno spinto l'intero sistema universitario a riconsiderare radicalmente i suoi piani di sostenibilità. Nel luglio dello scorso anno, l'UC ha annunciato di ridurre notevolmente l'uso di compensazioni del carbonio da terze parti, di addebitare a ciascuna delle sue università una tassa sul carbonio per l'inquinamento continuo e di concentrarsi sulla riduzione diretta delle emissioni nei suoi campus e strutture sanitarie.

L'Università della California, con i suoi tre laboratori nazionali e dieci campus, svolge un ruolo significativo nel dibattito sulla sostenibilità e ha offerto un modello per altre università, organizzazioni e città. La sua decisione di prendere una forte posizione contro le compensazioni del carbonio rappresenta un duro colpo per i mercati del carbonio, che già stanno attraversando una fase di criticità.

Le compensazioni del carbonio si basano sulla promessa di bilanciare le proprie emissioni di gas serra pagando altri per piantare alberi, fermare il disboscamento o prendere altre misure che possono ridurre le emissioni o rimuovere il biossido di carbonio dall'atmosfera. Tuttavia, crescente evidenza ha dimostrato che questi progetti possono esagerare notevolmente i benefici climatici in vari modi, spesso rappresentando poco più che una forma di greenwashing. 

Stop aqlla compensazione del carbonio, perchè.

L'UC ha tratto tre conclusioni principali dalla sua ricerca.

In primo luogo, sottolinea che non è saggio acquistare compensazioni del carbonio, ma piuttosto concentrarsi sulla riduzione diretta delle emissioni.

In secondo luogo, se si decide di utilizzare compensazioni, è meglio crearle in proprio.

Infine, se non è possibile crearle in proprio, è necessario valutare attentamente le opzioni disponibili sul mercato e acquistare solo compensazioni affidabili. Tuttavia, Haya nota che la terza opzione è difficile da seguire a causa della scarsa qualità delle compensazioni disponibili sul mercato.

L'UC ha stabilito l'obiettivo di ridurre le sue emissioni di carbonio del 30% rispetto ai livelli del 2009 entro il 2045, quasi esclusivamente attraverso la riduzione diretta delle emissioni. Questo obiettivo comporterà anche l'addebito di una tassa sul carbonio a ogni campus, con l'obbligo di utilizzare questi fondi per la riduzione delle emissioni di gas serra o per programmi di giustizia climatica e benefici per la comunità.

La decisione dell'UC di ridurre drasticamente l'uso delle compensazioni del carbonio e di concentrarsi sulla riduzione diretta delle emissioni riflette un crescente scetticismo riguardo all'efficacia di questa pratica. Tuttavia, non tutte le organizzazioni hanno la capacità di sviluppare progetti di compensazione del carbonio in proprio, e questa può ancora essere una strada utile per alcune. Ciò che è importante è valutare attentamente le opzioni disponibili e garantire che i progetti di compensazione siano di alta qualità e contribuiscano effettivamente alla lotta contro il cambiamento climatico.

Conclusioni

In conclusione, la recente decisione dell'UC di ridurre significativamente l'impiego delle compensazioni del carbonio apre un dibattito fondamentale sul ruolo di questa tattica nella nostra battaglia collettiva contro il cambiamento climatico.

È essenziale riconoscere che, nonostante l'importanza cruciale della riduzione diretta delle emissioni, esistono limiti reali sia tecnologici che economici nell'ottimizzazione dei processi industriali. Oltre un certo punto, infatti, miglioramenti ulteriori possono risultare non solo difficili ma anche economicamente insostenibili.

In questo scenario, a mio parere la compensazione del carbonio si palesa come una soluzione di grande valore, soprattutto in quei settori industriali dove la neutralità carbonica è altrimenti irraggiungibile.

Dal mio punto di vista, in un'era in cui le sfide della sostenibilità ambientale sono ancora numerose e complesse, rinunciare a un'opportunità come la compensazione del carbonio sarebbe un passo indietro.

È necessario adottare una visione complessiva, equilibrando la riduzione diretta delle emissioni con alternative praticabili e sostenibili come la compensazione.

Una generalizzazione eccessiva in questo campo rischia di essere controproducente, quasi quanto il negazionismo climatico. L'obiettivo finale dovrebbe essere sempre l'effetto complessivo sul nostro pianeta, e in questo contesto, la compensazione del carbonio si afferma come un elemento chiave per avanzare verso tale obiettivo.

Fonti:

• The University of California has all but dropped carbon offsets—and thinks you should, too (MIT Technology Review)
• Carbon capture, utilisation, and storage (State of Green)
• How efficient is carbon capture and storage? (MIT - Climate Portal)
• Wikipedia