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La città nel sottosuolo e lo shotcrete evoluto: un’opportunità per il Ready Mix Concrete?

Nell’attuale periodo di crisi economica, che coinvolge particolarmente il comparto delle costruzioni, sarebbe opportuno ed auspicabile che tutte le aziende interessate si facessero parte attiva nel promuovere le nuove tecnologie ed applicazioni, finalizzate alla migliore qualità del prodotto finale ma anche a quella della nostra vita.
Cementificare è, per l’opinione pubblica, sinonimo di eccesso di costruzione, in quanto viviamo su un territorio geologicamente complesso, con una complicata orografia e con un controllo pubblico che si è rivelato estremamente carente. Da questo assunto nasce l’idea che in un ambiente urbano sempre più densamente affollato, un razionale uso del sottosuolo si presenti come un’alternativa essenziale al disordine ed alla congestione e, sino alla fine degli anni “90”, varie Associazioni hanno sviluppato incontri per promuovere questo tema. In particolare, richiamo i Congressi dal titolo “Per un appropriato uso del sottosuolo”, organizzati da URIA (Unione Romana Ingegneri ed Architetti) con il COPIT (Comitato di Parlamentari per l’Innovazione Tecnologica e lo Sviluppo Sostenibile), con interessanti interventi su “Il piano regolatore generale del sottosuolo” e su “Il progetto di espansione delle città ed il sottosuolo” che si dovrebbero affiancare a quelli del soprasuolo.

Questa filosofia ha già avuto importanti sviluppi nel Nord Europa tanto che, e questo è solo un esempio, è stato presentato a Helsinki il progetto di un'intera città nel sottosuolo ed entro il 2020 dovremmo assistere alla costruzione di 400 strutture per un volume complessivo di nove milioni di metri cubi. Costruire le nuove strutture in sotterraneo, essenzialmente dedicate ai servizi commerciali od industriali, significa liberare ampie aree da destinare al verde ed al godimento della popolazione e questo attraverso la realizzazione di cavità con sezioni di scavo superiori a quelli che normalmente caratterizzano le normali gallerie.

Nel progetto esecutivo sono normalmente definite le sezioni tipo, in funzione del prevedibile comportamento tenso-deformativo del fronte di scavo e delle formazioni attraversate, in considerazione che quando si crea una cavità in una massa rocciosa, si perde l'effetto di sostentamento del materiale scavato e la disposizione originale delle tensioni, l'equilibrio naturale, viene perturbato. Come conseguenza, si ha una risposta automatica del massivo roccioso che tenta di ritrovare un nuovo stato di equilibrio e se il materiale roccioso circostante il cavo può resistere alla ridistribuzione ed alla concentrazione delle tensioni stesse, si determina uno stato di auto stabilizzazione intorno alla cavità.

Molto frequentemente, sono necessari sistemi di sostenimento supplementari, attraverso attività di bloccaggio superficiale e di consolidamento della roccia, per cui si rende indispensabile tener conto dello sviluppo tecnologico, sia nel campo della progettazione delle strutture, sia della tecnologia dei materiali, al fine di accrescere i livelli di sicurezza e la vita utile delle strutture. Anche nel caso delle opere sotterranee il prodotto più comunemente utilizzato è il calcestruzzo, in particolare quello conosciuto come calcestruzzo proiettato, shotcrete o spritzbeton, che è utilizzabile nel campo delle opere di ingegneria civile, in condizioni quali:
• assenza di casseforme;
• applicazione di strati successivi;
• richiesta di resistenze a breve e brevissimo termine, per speciali tecniche di costruzione.

Il calcestruzzo proiettato più utilizzato, quello che si applica con il processo detto “per via umida”, deve essere considerato come un normale conglomerato cementizio che, rispetto a quello tradizionale, si differisce essenzialmente nel sistema di messa in opera e di compattazione. Sono identici, rispetto a un calcestruzzo ordinario, i criteri generali di determinazione del mix-design, le prescrizioni minime per la durabilità, per la produzione e per il trasporto in autobetoniera, ecc. La differenza sostanziale consiste nel metodo di compattazione, che è di tipo statico per i conglomerati cementizi ordinari, mentre è di tipo dinamico per i calcestruzzi proiettati sulle superfici.
La UNI 10834 “Calcestruzzo Proiettato”, classifica questo prodotto in funzione:

  • della resistenza;
  • della destinazione d’uso.

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