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La certificazione BIM per aziende e professionisti: il salto di livello per tornare a crescere

Quali sono i vantaggi che derivano dalla certificazione BIM per professionisti e aziende? Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza delle potenzialità derivanti dalla certificazione BIM: i dati di ICMQ riflettono questa tendenza, sia per le certificazioni delle competenze professionali sia per le certificazioni del sistema di gestione.

Quali sono i vantaggi che derivano dalla certificazione BIM per professionisti e aziende?

Negli ultimi anni, complice anche la normativa, è aumentata la consapevolezza delle potenzialità derivanti dalla certificazione BIM rilasciata da un ente terzo, sia in termini di visibilità, sia di marketing che di qualità dei servizi e sempre più professionisti e aziende hanno deciso di certificare le proprie competenze.

 

Il BIM nei bandi di gara per le opere pubbliche 

Il fenomeno della digitalizzazione ha investito a gran velocità tutti i comparti economici, grazie anche e soprattutto al PNRR e alle direttive internazionali.

In Italia, nel settore delle costruzioni, il BIM ha visto un’accelerazione grazie al decreto che porterà già dal prossimo gennaio 2022 ad estendere le richieste del BIM nei bandi di gara per tutte le opere pubbliche che superino i 5 milioni di euro (ad oggi è richiesto per quelle superiori ai 15 milioni).

Mancano quindi solo due anni e mezzo alla fatidica scadenza del DM 560/2017, a partire dalla quale tutti i bandi riguardanti le opere pubbliche dovranno prevedere l’utilizzo della metodologia BIM. 

La spinta normativa è stata sufficiente a innalzare il valore dei bandi di gara in BIM di oltre il 140% nel solo 2020 con un importo di affidamenti pari a 711,6 milioni di euro (Fonte OICE), ovvero il 30% del totale del mercato. Se già nel 2019 si era registrato un notevole balzo in avanti con un +58,3% sul 2018, nel 2020 i dati OICE hanno mostrato un ulteriore incremento del 17,2%. Sono stati infatti 560 i bandi emessi da stazioni appaltanti con riferimento al BIM nello scorso anno.

I dati di ICMQ riflettono in pieno questa tendenza, sia per quanto riguarda le certificazioni delle competenze professionali sia per le certificazioni del sistema di gestione BIM. Se, per quanto riguarda alcune figure, la pandemia ha contribuito nel 2020 ad un lieve rallentamento, ciò non è avvenuto per le organizzazioni che, proprio in questo ultimo anno e mezzo, grazie alla pubblicazione nel 2019 della PdR UNI 74/19, hanno deciso di certificarsi.

 

 Il numero dei professionisti certificati BIM

 

Le certificazioni professionali BIM: i dati

Secondo le stime ICMQ, i BIM specialist, dopo un'impennata tra il 2018 e il 2019 avrebbero subito un calo nel 2020, a favore di BIM Manager e BIM Coordinator.

Le richieste vanno di pari passo con i bandi pubblici, all’interno dei quali i professionisti diventano criterio premiante. Questo trend dimostra il crescente interesse nei confronti di una certificazione che attesti la propria professionalità non solo in ambito tecnico, ma anche nel management e gestione dei diversi attori del BIM.

 

Le certificazioni professionali Bim i numeri

 

Dal 2016 al 2021 sono state effettuate 1.436 certificazioni dei professionisti esperti nel Building Information Modeling. Il 66% è rappresentato dagli Specialist, il 19% dai Manager e il 14% dai Coordinator, mentre per il profilo del CDE Manager, una figura ancora in fase di “metabolizzazione” da parte del mercato, si arriva appena all’1% del totale. Quest’ultima certificazione, solo all’inizio del 2021, ha iniziato a ricevere maggiori richieste da parte di ingegneri e progettisti.

 

Il numero di professionisti certificati Bim

 

Le due figure più “manageriali”, come quella di BIM Manager e Coordinator hanno avuto un incremento maggiore nell’ultimo periodo, che va dal 2020 a maggio 2021, e dall'analisi di ICMQ emerge chiaramente come questo avvenga perché i ruoli apicali sono quelli più ambiti e il periodo della pandemia ha incentivato la formazione di chi ha voluto specializzarsi per arrivare a distinguersi sul mercato grazie alle proprie competenze.

 

Certificazione del sistema di gestione BIM

Dal 2019, anno in cui è stata pubblicata da parte di UNI la PdR 74/19 quale documento normativo di riferimento per il mercato italiano per tutti i soggetti (Committenti, Progettisti, Costruttori, Produttori e Gestori) interessati dalla filiera “digitale” delle costruzioni, la certificazione del sistema di gestione BIM ha iniziato a diffondersi rapidamente, in particolare perché viene sempre più indicata come elemento premiante nei bandi di gara.

Nel giro di poco più di un anno sono state emesse oltre 30 certificazioni, la maggior parte delle quali da parte di società di progettazione.

 

La certificazione BIM per aziende e committenti

 

Questo trend mostra come ICMQ sia sempre in linea con le indicazioni normative nazionali e internazionali e sia in grado di intercettare in anticipo le richieste del mercato. Rispetto alle norme precedenti, la PdR UNI 74/19 aggiunge un tassello in più alla strada verso la digitalizzazione delle costruzioni. Molte sono le imprese e organizzazione che hanno compreso il cambiamento e vogliono cogliere tutte le opportunità che hanno per fare la differenza.

La certificazione in conformità alla PdR UNI 74/19 definisce, in base alla propria attività, le “dotazioni” minime che un’organizzazione deve avere per poter gestire in modo corretto una commessa in BIM e permette, ai soggetti che la richiedono, di organizzare e monitorare al meglio i processi aziendali coinvolti dal modello.

La Prassi è stata sviluppata seguendo la stessa High Level Structure che ISO (ente di normazione a livello mondiale) ha definito per tutte le norme che trattano sistemi di gestione – ISO 9001, ISO 14001, ISO 45001 etc. ed è quindi perfettamente integrabile con queste certificazioni; inoltre, si basa su una struttura internazionalmente conosciuta e di comprovata efficacia. 

 

I vantaggi della certificazione BIM per aziende e professionisti

I dati confermano un aumento di consapevolezza da parte di organizzazioni e singoli manager, architetti e ingegneri nei confronti delle potenzialità in termini di visibilità, marketing e qualità derivanti da una certificazione rilasciata da un ente terzo.

Nel corso degli anni ICMQ ha raccolto numerose testimonianze.

Secondo Simone Di Biase di DBA PRO:

«L’impatto del BIM, in linea generale, è esponenziale e sta portando sia studi tecnici di medie/grandi dimensioni sia le stazioni appaltanti (pubbliche e private), a ripensare nell’ottica BIM le procedure interne di progettazione, aumentando, di fatto, il livello qualitativo della richiesta dei servizi di ingegneria nell’ottica dell’ottimizzazione dei processi».

Questo processo richiederà soluzioni sempre più evolute e una capacità di rispondere alla domanda sempre più qualificata e specializzata. I vantaggi di una certificazione BIM, secondo Di Biase, sono:

«Sicuramente la possibilità di ottimizzare i processi interni e di renderli disponibili a tutte le Business Unit aziendali affinché tutti operino con stessi strumenti, procedure e processi di delivery standard e controllati. Oltre a questo, la possibilità, attraverso gli audit interni, di poter avere un’analisi concreta di feedback operativi e problematiche rilevate in fase di erogazione dei servizi, che consentano di individuare possibili ottimizzazioni nell’ottica del miglioramento continuo. Inoltre, la certificazione del personale, garantisce, sia internamente sia nei confronti del Cliente, l’individuazione della figura di riferimento specifica, nell’ottica di ottimizzare i rapporti e i flussi interni in termini di scambio di informazioni e ottimizzazione dei flussi di commessa».

C’è poi anche chi vede nella certificazione un modo per espandere i propri servizi e offrire diversi livelli alla clientela, più “personalizzati”, come lo Studio Archimede.

Per Elisa Spallarossa, BIM Manager dello studio:

«L’esperienza maturata non si limita alla fase progettuale, ma si estende anche alla gestione del cantiere e alla gestione dell’opera, costituendo la necessaria premessa per l’attivazione di sistemi di asset management e manutenzioni programmate, servizi sempre più richiesti».

Molti vedono nella certificazione solo un altro documento, ma chi crede nella digitalizzazione e nell’evoluzione tecnologica ha una visione diversa.

Per Luca Frattin, CEO di Alfaluda:

«Bisogna andare incontro alle richieste del mercato e, in molti casi, è necessario anche fare di più e anticipare i tempi, avere una visione di lungo termine per non rimanere indietro ed essere competitivi sia in Italia sia all’estero. L’unico modo è puntare su innovazione e sostenibilità, che sono anche gli asset individuati a livello globale per la crescita economica».

 

Una BIM Community per apprendere e collaborare

Come conseguenza dei trend più che positivi, ICMQ ha deciso, già nel maggio dello scorso anno di avviare una BIM Community, riservata esclusivamente agli esperti certificati da ICMQ. L’obiettivo di questa comunità virtuale è di promuovere una crescita culturale del settore, stimolando un confronto e un costante aggiornamento tra i suoi membri, stimolando al contempo eventuali opportunità di collaborazione.

Tante sono le iniziative avviate per favorire la conoscenza e il dibattito dei membri.

A inizio anno sono state realizzate una serie di interviste di pochi minuti in cui ci si presenta, si parla di un tema che caratterizza la propria esperienza in BIM e si chiude ponendo una questione aperta alla community, in modo da creare un dibattito e focalizzare l’attenzione sui temi ancora da approfondire. Sulla base dei temi emersi nel corso delle interviste sarà predisposto un documento di sintesi che poi verrà divulgato con l’obiettivo di condividere l’esperienza e il punto di vista degli esperti certificati. Saranno infine organizzati degli eventi in diretta live sulla piattaforma in cui saranno invitati ospiti esterni per fornire un contributo sui temi di maggiore interesse e favorire un dibattito con i membri della community. 


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