La centralità dell’informazione nella metodologia BIM
La vera essenza del BIM risiede nell'informazione: un approccio sistemico che integra scienza, tecnologia e intelligenza artificiale per costruzioni più sicure, efficienti e orientate al futuro.
BIM e innovazione: come i dati guidano la progettazione e la gestione degli edifici
Che cosa ha significato fino ad oggi la “I” di Informazione dell’acronimo BIM? Praticamente nulla. Forse ora le cose cambieranno. Forse è finalmente ora di comprendere il fenomeno digitale in modo serio.
Il libro e-BIM è stato pubblicato esattamente quattro anni fa il 30 novembre del 2020 e mai come oggi la sua portata è assolutamente attuale.
Lo scopo del libro è quello di generare chiarezza e soprattutto quello di prospettare le possibilità che il digitale può consentire al settore della costruzione per trasformarne il suo significato ultimo. Questo deve necessariamente convergere verso un sistema capace di garantire i risultati in termini di performance tecniche, tecnologiche, economiche e di sostenibilità ambientale ed energetica. Ed ecco perché il sottotitolo di e-BIM è appunto: la metodologia della modellazione informativa in una economia “a risultato”.
Eppure, nonostante siano trascorsi 4 anni dalla pubblicazione di e-BIM, oggi è facile constatare come il mercato, almeno fino ad ora, abbia avuto i suoi tempi e altri interessi. E la stessa pubblicazione del libro è avvenuta in modo indipendente, tramite il sistema Kindle Direct Publishing (KDP) di Amazon, per evidenti ragioni sottostanti alle scelte degli editori italiani tra qualità dei contenuti e interessi di business.
L’informazione e la finalità antropica della costruzione
La finalità ultima della costruzione, che oramai contraddistingue tutto il mio lavoro, è sempre quella di riportare la tecnica ai bisogni dell’uomo e, in questo caso, ribadire con forza che non progettiamo edifici per un perfetto progetto tridimensionale, né per una fase della costruzione massimamente efficiente. Progettiamo e realizziamo edifici per il loro uso, un uso antropico, destinato a rappresentare percezioni e per questo influenzare significativamente le attività che al suo interno vengono servite e realizzate.
In e-BIM il significato di dato, informazione e modello sono assolutamente chiari e spiegati con rigore scientifico. In particolare, vorrei ribadire ancora una volta che nell’interpretazione del BIM come modello si intende la modellazione tridimensionale parametrica, mentre nell’interpretazione della BIM come metodologia si intende quella della modellazione delle informazioni. Ma la vera essenza di e-BIM, che si basa sull’esperienza di importanti e pionieristici sviluppi IT precedenti, è proprio quella della centralità dell’informazione, dando significato a quella “I” dell’acronimo che fino ad ora tutti hanno cercato in qualche modo di ignorare.
Ovviamente la portata di e-BIM sul piano scientifico è ben più ampia rispetto alla necessità di significato di dato e informazione, considerando l'importanza che ha, rispetto all'impiego del digitale, la questione della garanzia dei risultati della costruzione.
In realtà ho scritto e-BIM con un obiettivo preciso. Aiutare la formazione dei giovani architetti e ingegneri italiani che si laureano brillantemente presso le nostre prestigiose università ma purtroppo, sotto la spinta potente del paradigma STEM, solo come meri tecnici della modellazione tridimensionale delle opere, senza quella visione sistemica delle relazioni tra le parti e il tutto di cui la costruzione ha un bisogno crescente.
A distanza di quattro anni esatti dall’uscita del libro sembrerebbe che, mentre la rete mondiale dei professionisti del BIM continua senza sosta ad alimentare il "cinema tridimensionale della costruzione" (il BIM), finalmente si stia aprendo un raggio di sole all'orizzonte del settore (la BIM).
Significati autentici
Così appare leggendo il Professor Angelo Luigi Camillo Ciribini in un articolo apparso proprio qui su Ingenio.
"Una prima ipotesi potrebbe portare a ritenere che, esaurita l’enfasi per il Building Information Modelling, sia pure accoppiato al Digital Twin o all’Artificial Intelligence, ormai divenuto un must per i redattori di research proposal e di paper sui journal, sia, infine, venuto il tempo di confrontarsi sul serio sul significato autentico di dato, di informazione e di modello."
Ma la domanda che ora si pone spontanea è: chi ha scelto, sceglie e sceglierà il mercato per questo serio confronto?
Questa domanda risulta di fondamentale importanza se si considera con la dovuta attenzione cosa c’è sotto a quello che potrebbe diventare un passaggio epocale del ruolo della digitalizzazione nel settore della costruzione.
Lo scenario è abbastanza chiaro per chi come me continua una attività di ricerca scientifica indipendente come sta accadendo partecipando come partner primario al progetto europeo openDBL, finanziato dal programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe, per la realizzazione del fascicolo digitale del fabbricato europeo.
Un progetto di grande interesse, nell’ottica della garanzia dei risultati di e-BIM, se si considera l’importanza che hanno i dati delle costruzioni al fine del raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo in merito al taglio delle emissioni climalteranti.
E quindi, di quale scenario si tratta?
Per motivi di spazio è possibile semplificare dicendo che le nostre intensioni di interpretare diversamente, quindi molte volte più correttamente, il fenomeno digitale, si trovano di fronte ad un bivio. In altre parole, se è venuto il tempo di confrontarsi sul serio circa il significato autentico di dato, di informazione e di modello, dobbiamo capire cosa è accaduto e cosa ha condotto a questa consapevolezza.
L’importanza di capire la vera causa è riferita al fatto che le conseguenze di questa decisione non sono affatto indifferenti.
Ma la cosa sorprendente è scoprire oggi che il bivio di fronte al quale ci troviamo a valutare i diversi possibili cammini da percorrere, in realtà ci porta poi a confluire nello stesso luogo.
Il percorso della scienza dell’informazione
Da un lato è possibile che, direi finalmente, il mercato si è veramente reso conto che la modellazione tridimensionale, pur con tutto lo sforzo di imputazione di un numero considerevole di dati, non sta conducendo a nessun risultato concreto.
Secondo questa possibilità si tratta finalmente di comprendere come sia stato un vero errore l’aver affrontato il tema della introduzione della digitalizzazione all’interno del settore, attraverso l’adozione dei principi della scienza della costruzione, invece che con quelli della scienza dell’informazione.
Tale errore tuttavia, se effettivamente accettato, avrebbe comportato solamente una perdita di tempo e risorse tutta derivata dalla pessima idea di isolare la materia all’interno della sola fase di progettazione delle opere costruite, concentrando il tutto sulla generazione di modelli tridimensionali parametrici.
Si dovrebbe praticamente ricominciare da zero e diffondere la cultura della scienza dell’informazione anche nel settore della costruzione alla stessa stregua di quanto è accaduto in diversi altri settori del mercato.
Il cuore di questa azione è la comprensione di quali modalità e strumenti sono necessari al fine di garantire i risultati della costruzione attraverso la loro oggettivizzazione digitale.
Tutto questo potrà essere realizzato a partire da una nuova definizione: quella della BIM. la metodologia di modellazione delle informazioni. E si tratta proprio di quella metodologia che è stata definita in e-BIM e descritta come quella azione coordinata di mappatura delle necessità informative capace di arrivare a ritroso fino alla definizione dell’ultimo dato digitale necessario alla loro soddisfazione.
Una azione che può essere compiuta solo se per team BIM intendiamo, niente affatto un insieme di progettisti, ma un insieme di esperti qualificati per rappresentare tutte le necessità informative nell’arco dell’intera vita utile della costruzione, dalla sua ideazione fino alla rinaturalizzazione del suolo sul quale questa ha insistito.
(riproduzione riservata)
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