L'Intelligenza artificiale, lo sciopero di Hollywood, la lezione per architettura e ingegneria
Dopo settimane di sciopero il mondo dell'intrattenimento ha trovato un accordo sull'uso etico dell'IA. Questa protesta e questo accordo ci mostra l'esigenza che anche il mondo della progettazione si interroghi sullo stesso argomento e arrivi presto a un nuovo diritto d'autore che tuteli il professionista e la sua opera. Ecco cosa è successo e le mie riflessioni.
Lo sciopero di Hollywood e l'uso etico dell'Intelligenza Artificiale
La lezione dell'Industria dell'Intrattenimento
Negli ultimi mesi, Hollywood è stata coinvolta in una delle crisi sindacali più lunghe della sua storia, con scioperi di attori e scrittori che hanno interrotto il business cinematografico e televisivo americano da 134 miliardi di dollari. Tra le motivazione che hanno generato gli scioperi vi era il problema sull'uso etico dell'Intelligenza Artificiale (IA) nell'industria dell'intrattenimento.
Gli scioperi, che hanno visto attori e scrittori manifestare insieme per la prima volta dal 1960, sono stati alimentati infatti dalla paura della rapida evoluzione della tecnologia dell'IA. Il timore era che gli studios potessero impiegare l'IA per creare repliche digitali delle somiglianze degli attori senza una giusta compensazione o l'approvazione adeguata. Questa preoccupazione sottolinea una questione più ampia riguardante l'uso etico dell'IA nel mondo dell'intrattenimento.
L'accordo provvisorio raggiunto tra SAG-AFTRA e gli studios, che ha portato all'interruzione degli scioperi, include garanzie che gli studios non utilizzeranno l'Intelligenza Artificiale per creare repliche digitali delle somiglianze degli attori senza adeguato pagamento e approvazione.
Questa evoluzione è significativa perché sottolinea l'importanza di assicurare che le tecnologie dell'IA vengano utilizzate in modo etico e nel rispetto dei diritti e degli interessi di tutte le parti interessate, compresi attori e scrittori. Essa stabilisce un precedente per l'uso responsabile dell'IA nell'industria dell'intrattenimento.
L'uso dell'IA nell'intrattenimento non si limita alla creazione di repliche digitali degli attori; si estende anche alla creazione di contenuti, agli algoritmi di raccomandazione e all'analisi dei dati.
Poiché l'IA continua a giocare un ruolo sempre più importante nell'industria, è essenziale stabilire linee guida e quadri etici per regolarne l'uso.
Dal cinema una lezione per tutto il mondo dell'AEC
Una lezione chiave dagli scioperi di Hollywood è che la forza lavoro creativa è profondamente consapevole delle potenziali implicazioni dell'IA sulla loro sussistenza. Essa esige trasparenza, una giusta compensazione e salvaguardie contro un uso improprio della tecnologia dell'IA. Questa domanda di IA etica si allinea con le discussioni più ampie sull'etica dell'IA nella società, enfatizzando la necessità di trasparenza, responsabilità ed equità nei sistemi di IA in vari settori. Gli accordi provvisori raggiunti con i sindacati degli scrittori e degli attori offrono uno sguardo su come anche il mondo dell'AEC, e in particolare della progettazione, possa affrontare questo delicato equilibrio.
In futuro come verrà la possibilità da parte dei soggetti committenti, o di altri studi di progettazione, di rielaborare attraverso l'intelligenza artificiale l'attività e l'opera di altri, per replicarla e riusarla in modo rigenerativo.
Quale protezione sul diritto d'autore saremo in grado di esprimere sul progetto, dall'opera nel suo insieme ai particolari costruttivi, in un mondo in cui oggi è già possibile creare persone virtuali che replicano immagine e voce di persone reali quasi alla perfezione?
E di fronte a una deregulation che potrebbe essere distruttiva per la professione quali forme di protesta saremo in grado di esprimere? saremo capaci di scioperare unitariamente per dirsi mesi così come ha fatto il mondo del cinema?
Il diritto d'autore del progetto in architettura: il caso di Palermo
Una recente sentenza del Tribunale Civile di Palermo (maggio 2022) ha posto i riflettori sull'arte dell'architettura, enfatizzando la sua protezione ai sensi del diritto d'autore. Il caso si è sviluppato attorno a un architetto che ha visto il suo progetto, pensato e realizzato per una catena di supermercati, riutilizzato senza consenso per il restyling di ulteriori punti vendita.
In questo scenario, l'architetto ha sollevato la questione della violazione dei diritti di proprietà intellettuale, sostenendo che il suo lavoro non solo era artisticamente valido, ma anche protetto dalla legge in quanto "originale opera creativa dell’ingegno". Il tribunale ha concordato, riconoscendo nel progetto una "personale individualizzata espressione" che va al di là della semplice soluzione di problemi tecnico-funzionali.
Quello che è emerso è che nonostante gli elementi di arredo possano essere comuni o già utilizzati, la combinazione unica e il particolare assemblaggio che caratterizzano il progetto lo rendono un'opera d'arte a tutti gli effetti, degna di protezione.
La decisione dei giudici di Palermo è stata una vittoria per gli architetti e tutti i creatori che vedono nella loro opera una forma d'arte. Ribadisce che la tutela del diritto d'autore non è solo un concetto astratto, ma un principio attivo che garantisce agli artisti il controllo e il merito economico delle loro creazioni.
Ma con l'avvento dell'intelligenza artificiale la rielaborazione dell'opera altrui può diventare più sottile, più difficile da sovrapporre al progetto originario, perchè può entrare nel merito di particolari scelte tecniche, di aspetti non sempre identificabili.
Perchè l'elaborazione artificiale può riguardare un oggetto, un edificio, ma anche un piano urbanistico, un opera paesagistica ...
Ecco perchè è fondamentale che chi rappresenta oggi il mondo della progettazione cominci a porsi il problema per arrivare a una regolamentazione etica e professionale del diritto d'autore che tenga conto del nuovo contesto tecnologico.
Intelligenza artificiale e progetto: tre domande per il settore
In conclusione, sulla base di quanto raccontato e delle riflessioni personali che ho riportato nell'articolo, lascio tre domande ai nostri lettori.
- Come pensi che il mondo dell'architettura e dell'ingegneria possa integrare un uso etico dell'Intelligenza Artificiale per proteggere il diritto d'autore senza limitare l'innovazione?
- In che modo gli architetti e i progettisti dovrebbero affrontare la sfida di una possibile deregolamentazione che potrebbe influenzare la protezione delle loro opere creative nell'era dell'IA?
- Se il settore della progettazione dovesse affrontare sfide simili a quelle di Hollywood, quali forme di protesta o azioni collettive ritieni che sarebbero efficaci per difendere i diritti degli autori?
INGENIO è interessata a raccogliere articoli di riflessione che diano risposta a queste domande, e cercherà di animare un dibattito sull'argomento.
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