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Le Linee Vita per la sicurezza in quota: che cosa sono, perchè vanno installate

Le Linee Vita sono sistemi di sicurezza fondamentali per la protezione dei lavoratori in quota. In Italia, settori come lo spazzacamino, la lattoneria e l'installazione di antenne richiedono misure di sicurezza specifiche a causa del rischio elevato di cadute da altezze superiori ai due metri. Secondo l'INAIL, le cadute dall'alto rappresentano una delle principali cause di morte sul lavoro. Questo articolo esamina le Linee Vita, le normative che ne regolamentano l'installazione e l'uso, nonché l'importanza di queste misure di sicurezza in contesti lavorativi ad alto rischio.

Spazzacamino, lattonieri, antennisti: ecco solo alcuni dei profili esposti al rischio di caduta nel corso della propria attività lavorativa.

In particolare, viene considerato lavoro in quota un’attività svolta ad un’altezza superiore ai due metri rispetto ad un piano stabile.

Secondo le statistiche dell’Inail, le cadute dall’alto sono fra le principali cause di morte sul lavoro: fra i più colpiti si trovano uomini residenti in Italia Settentrionale con un’età compresa fra i 35 ed i 49 anni.

 
Linea vita su copertura con coppi in laterizio
Linea vita su copertura con coppi in laterizio (SICURPAL)

Le "linee vita" in sintesi

Per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro con rischio di caduta, le linee vita di Tipo C rappresentano una soluzione economica e conforme alle normative vigenti. Questi sistemi, regolamentati dal D.Lgs. 81/2008 s.m.i e in linea con le norme UNI EN 795:2012, UNI CEN/TS 16415:2013 e UNI 11578:2015, sono progettati per offrire protezione efficiente e duratura. Sicurpal, azienda leader nel settore, offre una vasta gamma di linee vita, con soluzioni che si adattano a diverse esigenze di mercato. I prodotti Sicurpal sono realizzati con materiali di alta qualità come l'acciaio inox e l'alluminio, scelti per la loro resistenza e durabilità, e con componenti in acciaio zincato a caldo, più economici ma efficaci contro la corrosione e l'usura, garantendo così un ottimo rapporto qualità-prezzo.

 

Le conseguenze di una  caduta

E’ chiaro da subito che tali mansioni sottopongono i lavoratori a rischi e pericoli che possono tramutarsi in incidenti talvolta anche gravi.

La caduta di un operatore genera una forza di arresto forte al punto tale da poter compromettere gli organi interni del corpo, così come possibile è il rischio di impatto contro una parete o un ostacolo per via dell’effetto pendolo. Ancora, l’operatore potrebbe subire gravi danni all’apparato circolatorio qualora rimanesse sospeso per molto tempo prima del recupero.

Ad integrazione del Decreto Legislativo 81, che richiede di prevedere misure di sicurezza a protezione degli operatori in quota e che rimanda alle norme tecniche UNI 11560, UNI 11578, UNI 11158, alcune Regioni Italiane hanno legiferato in merito. La prima è stata la Toscana, seguita da Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia e poi ancora da Liguria, Umbria, Sicilia, Marche e Sardegna.

Secondo tali regolamenti regionali, i sistemi di ancoraggio devono essere installati sugli edifici per permettere un accesso sicuro alla copertura per opere di manutenzione periodica o straordinaria.

 

Linea vita PBS SICURPAL
Linea vita PBS - per chi desidera una linea vita a palo installabile su una ridotta struttura di supporto (SICURPAL)

 

In molti casi, l’obbligatorietà viene applicata anche in caso di ristrutturazioni di edifici già esistenti.

Anche la progettazione ed il montaggio sono soggetti a normative per alcune regioni: in Emilia Romagna, per esempio, il Testo Unico (D.L. n. 81/2008) impone l’obbligo di creare una documentazione comprensiva delle soluzioni progettuali e relativi criteri generali di progettazione, della relazione di calcolo, della certificazione e manuali di prodotto, della dichiarazione di corretto montaggio da parte dell’installatore ed, infine, delle istruzioni d’uso del sistema per permettere agli utilizzatori di effettuarne un corretto utilizzo.

Dopo l’installazione di una linea vita è inoltre fondamentale effettuarne il collaudo e periodiche revisioni: almeno una volta all’anno, oppure prima del riutilizzo se non utilizzate per lunghi periodi o ispezionare in seguito ad una caduta di un utilizzatore, come previsto nell’articolo 916 della norma UNI EN 11158.

 
Per informazioni www.sicurpal.it

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