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L'ingegneria italiana è sempre più al femminile, ma sulle retribuzioni resta il divario di genere

È quanto emerge dal consueto rapporto annuale del Centro Studi CNI dedicato alle donne nell’ingegneria italiana. L'età media delle laureate in materia è molto bassa (45 anni) e il 73% svolge un'attività lavorativa, ma un anno dalla laurea in ingegneria risultano disoccupati il 10,6% degli uomini, mentre le donne sono al 16,3%.

A 5 anni dalla laurea la differenza di stipendio tra uomini e donne è di circa 300 euro netti al mese

In Italia ci sono 277.201 donne laureate in ingegneria, pari al 26,6% dei laureati in questa disciplina. Tra queste 170.531 appartengono alla classe Architettura e Ingegneria Civile, 106.670 a quella dell’Ingegneria Industriale e dell’Informazione. Considerando l’intera popolazione italiana femminile laureata, la frazione in possesso di un titolo universitario in ingegneria rappresenta circa il 7% del totale. Il fenomeno risulta in grande crescita soprattutto negli ultimi anni, di conseguenza l’età media delle laureate in ingegneria risulta relativamente bassa: meno di 45 anni. Il numero di donne è maggiormente significativo nei corsi di laurea del ramo civile dove arrivano a costituire fino al 60% degli immatricolati. Meno attrattivo per le donne risulta il settore dell’Ingegneria dell’Informazione, dato che rappresentano solo il 22,9% degli immatricolati.

La percentuale di donne iscritte alla facoltà di ingegneria che raggiungono il titolo di Laurea è superiore a quella dei colleghi maschi, a dimostrazione di una ottima motivazione e della consapevolezza della scelta effettuata.
Le donne, inoltre, mostrano di raggiungere ottimi risultati, dal momento che sono meno soggette rispetto agli uomini al fenomeno della dispersione. Se consideriamo le donne nell’ingegneria e nelle discipline Stem, l’Eurostat attesta che l’Italia si colloca al quarto posto in Europa per quota di laureate in ingegneria dopo Romania, Estonia e Bulgaria, molto al di sopra della media UE. È quanto emerge dal rapporto annuale del Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri dedicato alle donne nell’ingegneria.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro, dallo studio emerge che tra tutte le laureate in discipline ingegneristiche circa il 73% svolge un’attività lavorativa. Il dato raggiunge punte del 77% per quanto riguarda il Nord Italia, mentre risulta più basso al Sud: 62%. Purtroppo i dati confermano la persistenza del divario di genere, sia sul piano dei livelli occupazionali che della retribuzione. Ad un anno dalla laurea in ingegneria risultano disoccupati il 10,6% degli uomini, mentre le donne sono al 16,3%. Stesso discorso per i livelli retributivi. A cinque anni dalla laurea magistrale, gli ingegneri guadagnano uno stipendio netto di 1.755 euro, mentre le colleghe donne si fermano a 1.487 euro. Quanto alle nuove assunzioni, nel primo semestre del 2022 risultano assunte 11.152 donne ingegnere, pari a circa il 23,5% del totale delle assunzioni di profili ingegneristici. 

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