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L'incremento volumetrico dell'appartamento è una ristrutturazione e richiede il permesso di costruire

L'atto concessorio di tipo urbanistico è necessario allorché la morfologia del territorio venga alterata in conseguenza di opere di scavo, per cui sono soggetti alla disciplina del permesso di costruire gli interventi di ristrutturazione edilizia che comportano modifiche alla volumetria complessiva degli edifici.

Non si può pensare di assentire senza titolo abilitativo un incremento volumetrico pari a 5,78 metri cubi dell’unità immobiliare mediante abbassamento della quota di calpestio: si tratta di ristrutturazione edilizia che, in virtù delle regole del Testo Unico Edilizia, richiede il permesso di costruire.

Lo spiega molto bene il Consiglio di Stato nella sentenza 4038/2024 dello scorso 3 maggio, che respinge il ricorso del privato in quanto si è limitato a formulare obiezioni meramente congetturali - non adeguatamente corroborate dalla documentazione fotografica esibita in giudizio - quale, segnatamente, quella incentrata sul presunto innalzamento del pianerottolo antistante l'ingresso dell'edificio.

 

La differenza tra manutenzione straordinaria e ristrutturazione

In materia edilizia, evdenzia Palazzo Spada, sono da considerarsi interventi di manutenzione straordinaria, così come disciplinati dalla normativa di cui all'art. 3 del dpr 380/2001 (citato dall’appellante), le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino la volumetria complessiva degli edifici e non comportino modifiche delle destinazioni di uso (Cons. Stato, sez. II, 18/02/2021, n. 1474).

Nel caso di specie c’è stato l’aumento di volumetria, per cui l'art. 3 del Testo Unico Edilizia non trova applicazione.

Viceversa, a norma dell'art. 10, comma 1, lettera c) del d.p.r. 380/2001 sono soggetti alla disciplina del permesso di costruire gli interventi di ristrutturazione edilizia che comportano modifiche alla volumetria complessiva degli edifici.

L’intervento di cui si discute non è assistito da alcun titolo edilizio non potendosi attribuire rilevanza alla CILA comunicata il 5 febbraio 2018, posto che l'intervento si rivela difforme da quello comunicato (in ragione dell’aumento volumetrico).

L'atto concessorio di tipo urbanistico è necessario allorché la morfologia del territorio venga alterata in conseguenza di opere di scavo.

 

Le garanzie del procedimento: l'ordine di demolizione è un atto vincolato e può essere emesso anche a distanza di tempo

Palazzo Spada precisa anche che:

  • il provvedimento di demolizione dell'abuso edilizio, essendo un atto vincolato, non necessita di essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento ex art. 7 della legge 241/1990, non essendo prevista, in capo alla PA, la possibilità di effettuare valutazioni di interesse pubblico influenzabili da una fattiva partecipazione del soggetto destinatario (Cons. Stato, sez. VII, 21/10/2022, n. 8993);
  • l'ordine di demolizione non necessita di una motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse che impongono la rimozione dell'abuso, neppure nel caso in cui l'ordine di demolizione dell'immobile intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell'abuso.

 

Sostituzione della demolizione con ammenda pecuniaria: quando è possibile?

In definitiva, correttamente l’Amministrazione ha applicato l'art. 31 e non l'art. 37 del dpr 380/2001 in quanto la sanzione ripristinatoria risultava doverosa in considerazione del realizzato aumento volumetrico.

Riguardo, infine, alla possibilità di sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria, occorre ricordare che la possibilità di sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria deve essere valutata dalla PA competente nella fase esecutiva del procedimento, che è successiva ed autonoma rispetto all'ordine di demolizione.


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Allegati

Abuso Edilizio

L'abuso edilizio rappresenta la realizzazione di opere senza permessi o in contrasto con le concessioni esistenti, spaziando da costruzioni non autorizzate ad ampliamenti e modifiche illegali. Questo comporta rischi di sanzioni e demolizioni, oltre a compromettere la sicurezza e l’ordine urbano. Regolarizzare tali abusi richiede conformità alle normative urbanistiche, essenziale per la legalità e il valore immobiliare.

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