Nonostante le attività di controllo e di intelligence, la potenzialità di accesso a materiali esplodenti è esponenzialmente cresciuta a livello mondiale negli ultimi 30 anni sia per la dismissione di arsenali militari sia per l'allargamento delle aree di conflittualità geopolitica, nonché anche in termini di incremento di opportunità di movimentazione di merci, di masse umane e di interessi ad attività terroristiche. A tale situazione si aggiunge la possibilità di acquisizione sul mercato normale di numerosi prodotti chimici in commercio per fini del tutto leciti ma utilizzabili, con minime modifiche, come esplosivi (clorato di sodio, nitrobenzene, nitrato di ammonio, dicloroisocianato di sodio,...).
Se poi consideriamo che, soltanto limitandoci al TNT con una densità di 1600 Kg/mc (il C-4 è similmente dell'ordine di 1590 Kg/mc ed il PBX-9404 addirittura superiore e di 1810 Kg/mc), è possibile movimentare 10 Kg di esplosivo in un cubo di 18 cm di lato ovvero 100 kg in uno di 40 cm, possiamo comprenderne la facilità di trasporto.
Analogamente, in termini di azione distruttiva si può osservare che con soli 10 Kg di TNT anche solamente appoggiati ad un pilastro di cemento armato di 80x80cm, l'esplosione ottenibile è già in grado di asportarne una porzione di circa 60 cm di raggio, lasciando una sezione resistente di soli 20 cm e quindi collassabile.
Pertanto emerge il grave livello di danno e di pericolosità che pur modeste quantità di esplosivo, facilmente trasportabili e posizionabili, possono arrecare alle strutture di un edificio e quindi alle persone. E questo anche semplicemente limitandosi ad azioni locali, ossia tralasciando gli effetti generati dall'esplosione ad opera dalle onde di pressione riflesse ed incidenti sulle strutture generalizzate (100 Kg di TNT ad una distanza di 4 m generano una pressione impulsiva di 12000 KPa a fronte di una pressione atmosferica standard di circa 101 KPa) e sugli elementi non strutturali sia in termini di messa fuori servizio sia di frammentazione e di penetrazione/perforazione.
Nella situazione attuale di dispersione e di riduzione delle fonti economiche di finanziamento, è quindi evidente come per una cellula terroristica, la semplicità di utilizzo di esplosivi per azioni dirette, su larga scala e di contemporaneità, con un minimo impegno di risorse umane e con effetti fortemente impattanti, rappresenti una soluzione "sempre più economica".
E' quindi importante valutare, sicuramente con diversi livelli di attenzione ma comunque sempre, nell'ambito di una corretta progettazione di edifici strategici civili (sedi di organismi governativi, uffici territoriali di Governo, ospedali, centrali energetiche e di comunicazione, stazioni aeroportuali, ..., ma anche scuole e finche strutture alberghiere e ricettive significative), sia in termini di realizzazione ex novo sia di ristrutturazione, l'introduzione di strutture in grado di resistere ad azioni esplosive. Tale attività si traduce in generale nell'adozione di misure di protezione rappresentate da:
creazione di perimetrazioni di sicurezza;
introduzione di superfici in grado di collassare sotto sovrappressioni prestabilite;
introduzione di giunti strutturali allo scopo di separare/compartimentare porzioni di edificio a rischio di esplosione;
prevenzione di crolli significativi in conseguenza di cedimenti strutturali localizzati;
introduzione di scelte specifiche e mirati per gli involucri edilizi (a secco con pannelli a masse con assorbimenti inerziali, pareti finestrate antiframmentazione, ...).
Tale attività richiede una struttura di progettazione esperta e dedicata alla progettazione integrata che consenta di realizzare un'implementazione diretta:
nell'ambito architettonico, potendo utilizzare elementi dissuasori standard con funzione di barriere di controllo autoveicoli o con sistemi di arresto degli stessi tramite elementi di ostacolo a rialzo automatico, ovvero integrato in elemento di arredo urbano (es. fioriere). Lo stesso per pannelli ad assorbimento antiesplosioni o film di contenimento su parti vetrate e paramenti murari.
nel calcolo/dimensionamento delle strutture (o nella verifica nel caso di interventi di miglioramento strutturale) quali travi, pilastri, solai, muri di contenimento permettendo di introdurre od utilizzare elementi di normale uso ad esempio per protezione all'azione sismica (es. isolatori) con funzione anti shock rispetto all'azione esplosiva ovvero dimensionare le armature in modo da creare cerniere plastiche (plastic hinge) negli elementi strutturali al fine di consentire la deformazione della la struttura ma non il suo collasso ed impedire rotture fragili per taglio (shear)
nell'ambito impiantistico per una corretta taratura dei sistemi standard di building automation nei complessi HVAC al fine di poter sfruttare sistemi già previsti ma con funzioni di blocco o di isolamento settorializzato dei sistemi di condizionamento. E così, in modo analogo, per quando riguarda i sistemi di controllo sui ascensori ed impianti di sollevamento creando scenari di salvaguardia con accessi interdetti e di conservazione delle caratteristiche a prova di fumo in base alla zona di attacco. Medesime considerazioni vanno fatte per le componenti elettriche e di illuminazione.
Sono tutti elementi che se correttamente analizzati e progettati in modo esperto consentono di realizzare effettivi livelli di sicurezza introducendo incrementi di costo praticamente non significativi rispetto all’impegno economico di base (circa il 20-30% in più) ed ovviamente all’importanza dell’opera nonché agli effetti che un’azione terroristica sulla stessa produrrebbe.
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