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L’importanza del BIM nello sviluppo degli impianti MEP

Intervista con Arch. Manuel André Bottiglieri, Università di Roma Tre su l’importanza del BIM nello sviluppo degli impianti MEP

Intervista con Arch. Manuel André Bottiglieri, Università di Roma Tre
 
 
Manuel, puoi raccontarci della tua esperienza nel mondo BIM come giovane architetto?
 
La mia prima esperienza nasce in ambito universitario, per due anni ho fatto parte di un team di ricerca composto da circa 50 persone tra studenti e docenti dell’Università di Roma3. Siamo stati il primo team Italiano vincitore della competizione internazionale Solar Decathlon Europe 2015, una sorta di Olimpiadi dell’Architettura “Green”.
 
Il progetto si chiama RhOME for denCity (http://www.rhomefordencity.it/SDE/ ) ed ha avuto come obiettivo la progettazione, ingegnerizzazione e messa in cantiere di un prototipo di abitazione con l’integrazione dei più alti standard di innovazione, efficienza energetica, confort, design e sostenibilità.
 
Il BIM è stato sicuramente la scelta vincente che ci ha permesso di gestire, organizzare e monitorare tutte le fasi del progetto garantendoci la possibilità di tenere sotto controllo tanto la tecnologia costruttiva quanto il coordinamento interdisciplinare e il flusso di informazioni.
Stefano Converso è stato, e tuttora continua ad essere, il nostro BIM Mentor, responsabile di averci trasmesso questa sua filosofia, il nostro target è diventato “progettare le informazioni” marcando i vari aspetti legati tanto alla ricerca quanto al data management, temi propri del Building Information Modeling (“BIM is not the software, software is just a tool”).
In questi 2 anni abbiamo ampliato la nostra attenzione uscendo dalla sola disciplina architettonica e abbiamo cercato di abbracciare il BIM in tutti i suoi aspetti, in modo particolare riguardo la gestione impiantistica, e il coordinamento del flusso lavorativo.
 
Di seguito 2 progetti dove abbiamo collaborato alla modellazione BIM dei sistemi impiantistici e successiva gestione delle Clash Detections tra modelli architettonici, strutturali e MEP:
- Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano (MEIS), Ferrara, SCAPE, blocco D.
 
 
Puoi parlarci del tuo lavoro nel settore Mechanical, Electrical, Plumbing? Come il BIM ha aiutato i progettisti MEP? Il tuo sviluppo di oggetti BIM intelligenti ha migliorato e aiutato il flusso di lavoro ai progettisti?
 
La mia esperienza nel MEP comincia con i progetti MEIS e UAE, in questi casi il modello BIM era finalizzato a strumento di verifica e check delle interferenze tra le diverse componenti architettoniche, impiantistiche e strutturali dello stesso progetto.
Questa esperienza seppur “limitata” è servita sicuramente ad accendere nuove domande e profondo interesse nelle diverse problematiche riscontrate.
 
C’è da fare la premessa, ad oggi parlando di BIM non ci si può riferire ad uno standard nel workflow lavorativo, siamo ancora lontani dal raggiungere l’ottimizzazione necessaria dei modelli lavorativi interdisciplinari.
Oggigiorno gli specialisti hanno bisogno di “collaborare” attraverso uno scambio costante di informazioni, l’aspetto negativo è che ci si imbatte molto spesso nella solita “barriera comunicativa” generata da elaborati provenienti quasi sempre da piattaforme differenti.
 
L’obiettivo che ci si pone è quello di migliorare questo flusso di informazioni. La modellazione BIM si basa su “oggetti” che contengono le “informazioni”. Il lavoro di sviluppo e customizzazione “intelligente” di questi componenti non può che portare ad un upgrade dell’intero processo.
I benefici vanno dalla semplice rappresentazione realistica del tridimensionale, all’estrazione dinamica e controllata del dato aggiornato (scheduling), all’implementazione di tutte le possibili connessioni logiche, analitiche e infrastrutturali nell’ottica di un sistema di condivisione “cloud” (qui potremmo parlarne all’infinito).
 
Su questo aspetto di customizzazione vorrei porre l’attenzione su un recente lavoro svolto per conto della “P3 srl”, azienda produttrice di pannelli per la costruzione di sistemi aeraulici. L’obiettivo era sviluppare una libreria di oggetti BIM per rispecchiare una serie di metadati forniti dall’azienda, ma allo stesso tempo per creare modelli in grado di rispondere alle esigenze di progettazione, calcolo e modellazione proprie di un progettista degli impianti.
 
Di seguito una serie di immagini ad evidenziare i vari step di un componente tipo di questo genere di customizzazione:
• modellazione adattiva su specifiche del prodotto.
 
 
Articolo tratto dal Information Modeling 1 di Structural Modeling
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