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L'impegno Green per il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane

Un futuro sempre più “verde”. Digitalizzazione, efficientamento energetico, filiere produttive e autoproduzione di energia green sono i driver per uno sviluppo sostenibile del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che guarda ai prossimi 10 anni.

Il futuro del Gruppo FS Italiane si tinge di verde: l'impegno per una mobilità multi-modale di persone e merci sempre più sostenibile

In un articolo pubblicato su MF si parla delle FS Italiane e dell'impegno a trainare la ripresa del Paese creando valore e contribuendo a una mobilità multi-modale di persone e merci che sia sempre più sostenibile.

 

L'impegno Green per il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane

 

In particolare, con l'obiettivo dello sviluppo di una mobilità sostenibile il Gruppo FS si impegna, entro il 2050, a contribuire ad incrementare del 15%, e del 5% al 2030, la mobilità condivisa per il segmento passeggeri, e a ribilanciare e pareggiare la quota tra il trasporto terrestre delle merci su ferro e quello su gomma per distanze superiori ai 300 km.

Questi obiettivi rappresentano elementi cardine della strategia di lungo periodo del Gruppo che, potenziando mezzi, reti e nodi, vuole dare risposta alle esigenze di mobilità dei propri clienti contribuendo, contestualmente, alla riduzione delle emissioni del settore dei trasporti.

In tema di neutralità carbonica il driver di sviluppo risiede in soluzioni integrate tra trasporto e infrastruttura ferroviaria: a partire dagli acquisti, infatti, le nuove flotte di treni, Alta Velocità e regionali, sono state concepite per avere indici di riciclabilità tra il 94% e il 97% e performance energetiche del 30% migliori rispetto alla generazione precedente di treni.

Con un risparmio di consumi di energia elettrica per trazione del 6% a regime rispetto allo scenario tendenziale.

L’articolo poi riprende l’impegno per il Meridione, con 700 milioni per 54 stazioni.

II programma di miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud mira a rendere le stazioni e le aree circostanti più friendly, sicure e piacevoli e ha come obiettivi qualificanti l'incremento del livello di connettività con il trasporto pubblico locale, la sharing mobility e la mobilità attiva per rispondere sempre meglio alle esigenze del viaggiatore e più in generale del cittadino, il miglioramento dell'accessibilità interna alle stazioni attraverso un design inclusivo e senza barriere, il potenziamento dell'infomobilità e del wayfinding fuori e dentro la stazione.

Sul fronte del recupero di energia, si spiega che i principi dell'economia circolare caratterizzano anche le fasi di esercizio: i treni a trazione elettrica, infatti, offrono la possibilità di sfruttare l'energia cinetica disponibile in fase di frenatura e di impiegarla sotto forma di energia elettrica, ad esempio per alimentare altri treni sulla linea, grazie ad importanti investimenti tecnologici.

La sostenibilità si legge, passa attraverso la supply chain.

"Anche quest'anno il Gruppo FS aspira a trainare la filiera industriale, abilitando la competitività dei fornitori, anche in termini di sostenibilità", dice Luigi Ferraris, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane. "FS sta lavorando per migliorare il profilo di sostenibilità anche della propria catena di fornitura. Abbiamo emesso le linee guida rivolte alle Società del Gruppo, che delineano un percorso di sustainable procurement".

Nel 2020 il Gruppo è passato dal 17% al 37% di energia da fonti rinnovabili in un settore tradizionalmente energivoro come l'alimentazione di impianti fissi, officine, stazioni, uffici e rete stradale. Un incremento pari a 200 GWh che, tradotto in impegni per contrastare i cambiamenti climatici, è pari a 267mi1a tonnellate di CO2 in meno in atmosfera.

E sono proprio gli impianti fissi di Trenitalia a farsi sempre più green.

Le 56 officine di manutenzione per i treni sono dei veri e propri parchi di energie rinnovabili: entro i prossimi 3 anni, 20 di esse, oltre alle 4 già funzionanti, saranno sede di altrettanti impianti di fotovoltaico, solare, energia geotermica e mini eolico, impianti importanti, con una potenza media di 150 kWp. Tutte insieme produrranno oltre 13 MWp picco, pari al 40% del fabbisogno totale di energia per la manutenzione di Trenitalia. Tanto per fare un paragone, 13 MWp sono il fabbisogno energetico di un comune di 20.000 abitanti, ad esempio Urbino o Sondrio.

L'approvvigionamento da fonti rinnovabili si affianca alla riduzione dei consumi di energia elettrica gas e acqua: la strategia del Gruppo prevede la riduzione consumi di energia degli impianti di manutenzione del 17,6%, la riduzione consumo idrico del 10% negli impianti industriali, l'incremento del 6% del quantitativo di rifiuti speciali da lavorazioni industriali inviati a recupero.  


Fonte: Le Strade dell'Informazione - ANAS