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L’Europa verso un mercato unico digitale

Lo scorso 6 maggio 2015 la Commissione europea ha pubblicato una strategia per il mercato unico digitale

Lo scorso 6 maggio 2015 la Commissione europea ha pubblicato una strategia per il mercato unico digitale.
 
Nella comunicazione, la Commissione definisce una serie di iniziative, suddivise in base a tre obiettivi principali:
·         migliorare l’accesso di consumatori e imprese a beni e servizi digitali in tutta l’Europa;
·         creare le condizioni per lo sviluppo di reti digitali e servizi innovativi;
·         massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale europea. 

I. Migliorare l’accesso a beni e servizi digitali

La strategia si propone di definire un quadro normativo più favorevole per il commercio elettronico transfrontaliero, attraverso una maggiore armonizzazione e la rimozione di discriminazioni ingiustificate, basate su nazionalità o localizzazione geografica, per i consumatori e per le imprese che intendano accedere a contenuti o effettuare acquisti di beni o servizi online all’interno dell’Unione europea. In particolare, la Commissione intende:
- introdurre regole armonizzate per l’acquisto online di contenuti digitali e armonizzare alcuni principi chiave in materia di diritti contrattuali per la vendita online di beni materiali. Sinora solo alcuni aspetti delle vendite online sono stati pienamente armonizzati, come l’informativa precontrattuale e il diritto di recesso;
- in considerazione dell’esigenza, oltre che di regole uniformi, anche di un effettivo enforcement delle stesse, presentare una proposta di modifica del regolamento n. 2006/2004 sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa che tutela i consumatori e istituire a partire dal 2016 una piattaforma europea online per la risoluzione alternativa delle controversie;
- adottare misure per migliorare le condizioni di costo e qualità del servizio di consegna pacchi, cruciale per lo sviluppo del commercio elettronico; 
- proporre misure legislative per eliminare il geo-blocking (ad esempio le pratiche che impediscono ai consumatori di accedere a un sito internet localizzato in un altro Stato membro o li reindirizzano verso il sito locale della stessa impresa con prezzi o prodotti diversi), quando la condotta dell’impresa non è giustificata;
- modernizzare il quadro normativo europeo del diritto d’autore, attraverso proposte legislative che la Commissione intende presentare entro la fine del 2015. L’obiettivo di un quadro di regole maggiormente armonizzato in materia di diritto d’autore è rafforzare gli incentivi alla creazione delle opere e agli investimenti nel settore, consentendo al tempo stesso una più agevole trasmissione e fruizione dei contenuti al di fuori dei confini nazionali;
- sottoporre a revisione la direttiva 93/83/CEE sulla trasmissione di programmi via satellite e via cavo per valutare la necessità di estenderne l’ambito di applicazione alle trasmissioni online e di introdurre ulteriori misure per incrementare l’accesso transfrontaliero ai servizi di radiodiffusione in Europa;
- ridurre gli oneri amministrativi che le imprese sopportano nel commercio transfrontaliero a causa dei diversi regimi IVA.
Contestualmente, il 6 maggio scorso la Commissione europea ha avviato un’indagine conoscitiva generale sulle problematiche concorrenziali nel commercio elettronico, con particolare riferimento ai settori dei contenuti digitali, dell’elettronica, dell’abbigliamento e delle calzature.
 

II. La creazione di un contesto favorevole allo sviluppo di reti digitali avanzate e servizi innovativi 

Secondo la Commissione la creazione del mercato unico digitale deve poggiare su reti e servizi affidabili, ad alta velocità e accessibili a costi ragionevoli. A tal fine è essenziale che il settore delle telecomunicazioni sia sufficientemente forte, competitivo e dinamico per affrontare gli investimenti necessari e sfruttare le innovazioni.
In questa prospettiva la Commissione intende:
- procedere ad una revisione a tutto campo della regolamentazione in materia di telecomunicazioni, con l’obiettivo di superare gli ostacoli che ancora si frappongono alla creazione di un mercato unico delle telecomunicazioni: la presenza di mercati nazionali isolati, la frammentazione del quadro regolatorio soprattutto in merito alla gestione dello spettro radio, l’assenza di sufficienti investimenti nelle reti a banda larga ad alta velocità, principalmente nelle aree rurali. Oltre alla prevista adozione del pacchetto sul mercato unico delle telecomunicazioni, la Commissione si propone, in primo luogo, di definire un quadro armonizzato per la gestione dello spettro radio da parte degli Stati membri, mediante la fissazione di criteri comuni a livello europeo per l’assegnazione dello spettro a livello nazionale. La Commissione formulerà specifiche proposte per la liberazione della banda di 700 MHz e completare la liberazione della banda di 800 MHz. Ulteriori iniziative saranno rivolte a: creare adeguati incentivi agli investimenti nelle reti di banda larga ad alta velocità, anche nel quadro di una revisione della Direttiva Servizio Universale; rafforzare il quadro istituzionale e garantire un level playing field tra gli operatori del mercato;
- sottoporre a revisione la direttiva 2010/13/UE sui servizi di media audiovisivi, per adeguarla agli sviluppi della tecnologia e del mercato, tenendo conto dei nuovi modelli commerciali per la distribuzione di contenuti. La Commissione valuterà se estendere a nuovi servizi e operatori l’ambito di applicazione della direttiva, che riguarda sia le trasmissioni televisive tradizionali sia i servizi audiovisivi a richiesta. Il lavoro della Commissione si concentrerà anche sulle misure per la promozione delle opere europee;
- effettuare un’analisi generale del ruolo delle piattaforme online nel mercato (motori di ricerca, social media, piattaforme di commercio elettronico, app store, siti web di comparazione di prezzi). L’analisi riguarderà aspetti come la trasparenza dei risultati delle ricerche e delle politiche di prezzo, le modalità di utilizzo delle informazioni ottenute, il rapporto tra piattaforme e fornitori e l’eventuale promozione di propri servizi a svantaggio dei concorrenti, per i profili che vanno oltre l’applicazione delle regole di concorrenza nei singoli casi. La Commissione intende inoltre approfondire come rafforzare il contrasto ai contenuti illeciti online, tenendo conto da un lato dei limiti alla responsabilità degli internet service providers stabiliti dalla direttiva sul commercio elettronico e dall’altro della necessità di canali efficaci di rimozione dei contenuti illeciti;
- rafforzare la fiducia degli utenti nei servizi digitali garantendo la sicurezza dei sistemi e la protezione dei dati personali. A tal fine la Commissione, dopo l'approvazione del nuovo regolamento generale in materia di protezione dei dati personali che dovrebbe avvenire entro la fine del 2015, procederà alla revisione della direttiva e-privacy, anche per assicurare la parità di trattamento dei prestatori OTT, e ad avviare un partenariato pubblico privato sulla sicurezza informatica. 

III. Favorire la crescita dell’economia digitale

Il terzo pilastro su cui si fonda la strategia del Digital Single Market è quello di massimizzare il potenziale di crescita dell’economia digitale. L’obiettivo è assicurare che le imprese europee siano all’avanguardia nello sviluppare e sfruttare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), l’automazione dei processi, la produzione sostenibile e le tecnologie di lavorazione che servono ai mercati del futuro. Inoltre, un’economia digitale può contribuire a rendere la società più inclusiva per i cittadini. Attualmente i cittadini e le imprese non godono pienamente dei benefici che derivano dai servizi digitali (e-government, e-health, e-energy, e-transport) e che dovrebbero essere disponibili in tutta l’Unione Europea.
Sulla base del terzo pilastro la Commissione:
- proporrà nel 2016 un’iniziativa europea per il libero flusso dei dati eliminando le restrizioni che non riguardano la protezione dei dati personali e, in particolare, le restrizioni ingiustificate relative al luogo in cui i dati sono conservati o alla finalità del trattamento. La Commissione avvierà anche un’iniziativa europea a favore del cloud computing relativa alla certificazione dei servizi di cloud computing, ai contratti, al cambiamento del fornitore di questi servizi e al cloud per la ricerca “open science”;
- riconoscendo il ruolo centrale dell’interoperabilità e degli standard nell’economia digitale, intende:
• aggiornare e ampliare il “Quadro europeo di interoperabilità” adottato nel 2010;
• individuare i nuovi standard tecnologici necessari per sostenere/consentire la digitalizzazione dei settori dell’industria e dei servizi e conferire mandato agli enti di standardizzazione per la loro tempestiva definizione. In questa prospettiva la Commissione identificherà, nell’ambito di un piano integrato, le priorità per la standardizzazione nei settori cruciali per il mercato unico digitale, quali la sanità, i trasporti, l’ambiente e l’energia;
• promuovere l’adozione degli standard, anche attraverso lo strumento degli appalti pubblici, integrando i cataloghi nazionali di standard TIC e specifiche di interoperabilità nei cataloghi europei.
In tale contesto, viene richiamata la necessità di definire un quadro equilibrato per la negoziazione delle licenze tra i titolari e gli utilizzatori di brevetti essenziali ad uno standard;
- presenterà un nuovo piano d’azione per l’e-Government 2016-2020 in cui sarà previsto a partire dal 2017 il collegamento tra tutti i registri delle imprese degli Stati membri. Nel 2016 verrà lanciato un progetto pilota con gli Stati membri per sperimentare il principio “Once Only” per cui le pubbliche amministrazioni devono riutilizzare le informazioni di cittadini e imprese già in loro possesso senza richiederle nuovamente; i portali europei e nazionali verranno estesi e integrati affinché si raggiunga un unico portale digitale (“Single Digital Gateway”) in cui cittadini e imprese possano reperire in modo facile le informazioni; verrà accelerato il processo per l’utilizzo dell’e-procurement e delle firme elettroniche interoperabili.
 
Fonte ASSONIME